Saes Getters approva il bilancio: crescita organica del 9,5%

Nell’esercizio 2019 il Gruppo SAES ha realizzato ricavi netti consolidati pari a 182,4 milioni di euro, in crescita a doppia cifra (+13,8%) rispetto al dato del 2018 (160,3 milioni di euro). L’effetto cambi è stato positivo e pari a +4,3%, principalmente correlato alla rivalutazione del dollaro USA rispetto all’euro. Scorporando l’effetto dei cambi, la crescita organica è stata pari a +9,5%, principalmente trainata dal business dei dispositivi medicali in Nitinol (maggiori volumi, distribuiti su varie linee di prodotto e su diversi mercati applicativi) e dai comparti delle SMA per applicazioni industriali (vendite di fili educati per applicazioni consumer electronics e di componenti per applicazioni luxury) e dei dispositivi elettronici (maggiori vendite sia di componenti getter per sensori termici per applicazioni di sorveglianza e industriali, sia di getter avanzati per il mercato consumer electronics). Infine, risulta in crescita organica anche il business Sintered Components for Electronic Devices & Lasers, trainato dalle applicazioni legate alla difesa e all’avionica.

Includendo anche la quota parte dei ricavi delle joint venture , il fatturato complessivo del 2019 è stato pari a 194 milioni di euro, in crescita del 12,7% rispetto a 172,2 milioni di euro nel 2018, principalmente grazie al maggior fatturato consolidato e all’incremento dei ricavi della joint venture SAES RIAL Vacuum S.r.l. Nella joint venture Actuator Solutions i ricavi sono diminuiti del 7,5% penalizzati dal rallentamento nel comparto dell’auto, solo parzialmente compensato dai proventi per sviluppi in ambito telecom.







La crescita dei ricavi consolidati ha consentito il miglioramento degli indicatori economici. L’utile industriale lordo consolidato è stato pari a 78,4 milioni di euro nel 2019, rispetto a 70,3 milioni di euro nell’esercizio 2018. La crescita (pari a 8,1 milioni di euro in valore assoluto o +11,6% in percentuale), favorita anche dall’effetto dei cambi, pari a +3,4 milioni di euro, è esclusivamente attribuibile all’incremento delle vendite, principalmente nel business dei dispositivi medicali in Nitinol (Business Unit Medical), nonché nei comparti dei dispositivi elettronici e delle SMA per applicazioni industriali (Business Unit Industrial). Il margine industriale lordo3 è risultato in lieve diminuzione (dal 43,8% nel 2018, a 43% nel 2019), imputabile al comparto operativo Medical, in cui si sono verificate temporanee inefficienze produttive in Memry Corporation.

L’utile operativo consolidato dell’esercizio 2019 è stato pari a 26,8 milioni di euro (14,7% dei ricavi consolidati), in forte crescita (+77,7%) rispetto a 15,1 milioni di euro nel corrispondente periodo dell’anno precedente (9,4% del fatturato consolidato): escludendo l’effetto positivo dei cambi (+2,7 milioni di euro), la crescita organica (pari a +59,5%) è imputabile all’aumento dell’utile industriale lordo, a sua volta favorito dalle maggiori vendite, nonché a poste economiche non ricorrenti, dettagliate di seguito, con segno positivo nell’esercizio corrente (+0,4 milioni di euro) e segno negativo nel 2018 (-4,6 milioni di euro).

In particolare, l’esercizio corrente, alla voce “Altri proventi (oneri) netti”, include la plusvalenza consolidata pari a 1,2 milioni di euro4 per la cessione alla joint venture Flexterra, Inc. dei brevetti in ambito OLET di proprietà di E.T.C. S.r.l. in liquidazione e un indennizzo, pari a 0,6 milioni di euro, per la non conformità di alcuni prodotti riconosciuta come non imputabile a SAES. Tali valori positivi sono stati solo parzialmente compensati dalle svalutazioni pari a 0,9 milioni di euro5 e da costi operativi straordinari per severance pari a 0,5 milioni di euro, correlati sia alla conclusione del processo di riduzione del personale di staff della Capogruppo, iniziato nel 2018 dopo la cessione del business della purificazione, sia al phase-out dei prodotti metallizzati nel settore del packaging.

Le spese operative del 2018 erano state invece penalizzate da costi per severance della Capogruppo pari a 2,7 milioni di euro, nonché dalla svalutazione pari a 3,1 milioni di euro correlata all’impairment test sul settore operativo Advanced Packaging. Alla voce “Altri proventi (oneri) netti” era stato invece contabilizzato un ricavo pari a 1,2 milioni di euro per il contributo a fondo perduto concesso dallo Stato del CT a Memry Corporation.

L’EBITDA consolidato è stato pari a 36,5 milioni di euro nell’esercizio 2019 (20% dei ricavi consolidati), rispetto a 26,3 milioni di euro nel 2018 (16,4% dei ricavi). Al netto dell’effetto positivo correlato alla prima applicazione dell’IFRS 16, l’EBITDA consolidato sarebbe stato pari a 34,9 milioni di euro (19,1% dei ricavi), sempre in forte crescita (+32,7%) rispetto al 2018, in linea con i risultati operativi.

Anche escludendo tutti i ricavi e i costi non ricorrenti (ricavi netti pari a +0,7 milioni di euro7 nell’esercizio corrente e costi netti per -1,5 milioni di euro8 nell’esercizio precedente), l’EBITDA 2019 sarebbe stato pari a 35,8 milioni di euro (19,6% dei ricavi), in forte crescita rispetto a 27,8 milioni di euro (17,3% dei ricavi) nel 2018, principalmente trainata dai comparti dei dispositivi elettronici, delle leghe a memoria di forma per applicazioni industriali e del Nitinol per applicazioni medicali.

Si segnala come l’adozione delle nuove regole di contabilizzazione per i leasing operativi a partire dal 1 gennaio 2019 (IFRS 16) non abbia comportato alcun effetto significativo né sull’utile industriale lordo consolidato, né sull’utile operativo consolidato.

L’utile netto da attività operative del 2019 è stato pari a 19,7 milioni di euro (10,8% dei ricavi consolidati), in fortissima crescita rispetto a una perdita pari a -7,7 milioni di euro nel 2018 (-4,8% dei ricavi consolidati).

L’utile derivante da operazioni discontinuate è stato pari a 0,2 milioni di euro, principalmente costituito dall’aggiustamento positivo sul prezzo di cessione del business della purificazione, conseguente alla definizione del valore effettivo del credito fiscale delle società cedute SAES Getters USA, Inc. e SAES Pure Gas, Inc. risultante dalla dichiarazione dei redditi relativa al periodo 1 gennaio – 24 giugno 2018, presentata in aprile 2019.

Nel 2018 l’utile netto da operazioni discontinuate era stato pari a 240 milioni di euro, principalmente composto dalla plusvalenza lorda (262,4 milioni di euro) generata dalla cessione del business della purificazione dei gas, da cui sono stati dedotti i costi legati all’operazione, pari a -35,2 milioni di euro (soprattutto spese legali, di consulenza e per incentivi sia al personale oggetto di cessione sia ai dipendenti corporate coinvolti nella definizione di tale operazione societaria straordinaria, nonché interessi, differenze su cambi e imposte). Tale voce includeva, infine, l’utile netto generato dal business della purificazione dal 1 gennaio al 24 giugno 2018 (data effettiva di cessione) pari a 12,8 milioni di euro.

 














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