Fronte anti Covid-19. IMA non chiude per sostenere farma e food

Alberto Vacchi, a.d. del leader mondiale nella progettazione e produzione di macchine automatiche per il packaging, tiene aperti i siti produttivi all’insegna della massima sicurezza dei lavoratori e delle filiere essenziali al Paese

Per lo stop alle attività produttive non essenziali previste dal Dpcm firmato il 22 marzo scorso le imprese hanno tre giorni per adeguarsi: ovvero, dovranno chiudere entro il 25. Di fatto la chiusura sarà operativa dal giovedì successivo. Attorno alle scelte del governo Conte è in atto un pressing a tenaglia: da una parte i lavoratori che attraverso i loro sindacati chiedono la chiusura totale (e minacciano uno sciopero generale); dall’altra, le associazioni industriali, Confindustria in testa, che difendono la continuità operativa delle aziende.

 







IMA protegge le filiere essenziali al Paese

Sul secondo fronte si schiera Alberto Vacchi, il presidente e amministratore delegato di IMA , che con un comunicato stampa  ha dichiarato: «IMA resta in attività in quanto la produzione di macchine automatiche e soprattutto i servizi e le manutenzioni straordinarie che si richiedono per il loro corretto funzionamento nelle filiere alimentari e farmaceutiche necessitano un attento presidio del mondo delle manifatture metalmeccaniche dette del packaging e dell’automazione

Vacchi, nella nota stampa, invita tutti a una riflessione: «Molti pensano che quando si parla di industria alimentare o farmaceutica, assolutamente primarie per rilevanza in questo momento, si debbano considerare i siti produttivi dedicati. In realtà, queste aziende sono strutture dotate di macchine automatiche che partecipano al processo produttivo, confezionano e preparano tutto fino alla spedizione. Solo le macchine efficienti e veloci possono permettere di soddisfare la domanda, o i picchi che la crisi potrebbe richiedere per alcuni prodotti.»

La sicurezza dei lavoratori

In quanto al fronte della sicurezza per tutti i lavoratori IMA, l’a.d. nella nota sottolinea: «Anche in considerazione del comunicato sindacale delle segreterie regionali Fim-Cisl, Fiom-Cgil, Uilm-Uil e soprattutto per garantire la massima sicurezza ai lavoratori, le presenze in fabbrica saranno limitate a quelle strettamente necessarie a garantire i servizi richiesti, compresa la spedizione di pezzi di ricambio. Saranno garantite inoltre tutte le capacità di dare risposta alle questioni poste in remoto dai vari clienti al fine di rendere, pur senza invio di specialisti, funzionale il loro lavoro.»

 

Saperne di più su IMA

Fondata nel 1961, IMA è leader mondiale nella progettazione e produzione di macchine automatiche per il processo e il confezionamento di prodotti farmaceutici, cosmetici, alimentari, tè e caffè. Il Gruppo conta circa 6.200 dipendenti, di cui circa 2.400 all’estero, e si avvale di 45 stabilimenti di produzione tra Italia, Germania, Svizzera, Regno Unito, Stati Uniti, India, Malesia, Cina e Argentina. IMA ha un’ampia rete commerciale, che consiste di 29 filiali con servizi di vendita e assistenza in Italia, Francia, Svizzera, Regno Unito, Germania, Austria, Spagna, Polonia, Israele, Russia, Stati Uniti, India, Cina, Malesia, Thailandia e Brasile, uffici di rappresentanza nei Paesi dell’Europa centro-orientale e più di 50 agenzie che coprono in totale circa 80 Paesi. IMA S.p.A. è quotata alla Borsa di Milano dal 1995 ed è nel segmento STAR dal 2001.

 














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