Fronte anti Covid-19. Cisco diffonde Webex più che può, e si allea con Ibm

di Chiara Volontè ♦ La scuola è il fronte primario. Ma ci sono anche pubbliche amministrazioni e smart city, aziende. Tutti necessitano di connessione online, per imparare, lavorare e continuare a vivere nonostante quello che sta accadendo. Ma non basta la linea, occorre collaborare, imparare, interagire. E farlo in modo semplice. Da qui, uno sforzo straordinario

Nel momento storico che stiamo vivendo, con il Coronavirus che ha scardinato le certezze economiche, è emersa con dirompente chiarezza l’urgenza di digitalizzare il Paese. È per questo motivo che la multinazionale del networking Cisco ha intrapreso numerose iniziative su diversi fronti: è in prima linea per meglio supportare le aziende, i professionisti e le scuole a fronteggiare l’emergenza causata dal Covid-19, soprattutto attraverso la diffusione della piattaforma Webex, che ha tutte le funzionalità utili per poter fare in modo facile, e leggero a livello di bit, videoconferenza, lavoro in comune, telelavoro, didattica a distanza. Dei tre fronti, è quello sulla scuola il più caldo e importante.

In quest’area, è appena stata annunciata un’alleanza con Ibm. «Il nostro Paese si trova ad affrontare una situazione senza precedenti, dove il digitale si sta rivelando uno strumento importante per la resilienza. Stiamo mettendo a disposizione le nostre competenze e le nostre tecnologie affinché gli studenti possano continuare ad apprendere: questo è parte integrante del nostro impegno e della collaborazione che abbiamo con le amministrazioni locali e le scuole di tutto il Paese, attraverso il nostro programma Digitaliani» dice Agostino Santoni, ceo di Cisco Italia. Ed Enrico Cereda, numero uno di Ibm Italia aggiunge: «Vogliamo partecipare con i nostri professionisti e la conoscenza di cui disponiamo allo sforzo collettivo per alleviare gli effetti della crisi sanitaria. Il nostro obiettivo, come azienda a supporto del sistema Paese, è quello di creare innovazioni a supporto della società, delle aziende e del bene comune. In questa particolare occasione, siamo orgogliosi di poter contribuire, coniugando tecnologia e volontariato, a dare continuità alle lezioni scolastiche degli studenti italiani».







Agostino Santoni
Agostino Santoni, ceo di Cisco Italia

Covid-19, un ‘cigno nero’ – per usare la definizione che il matematico libanese Nassim Nicholas Taleb ha applicato a un evento raro, imprevedibile, isolato ma drammatico – che ha modificato radicalmente il mondo del lavoro e dell’istruzione, rendendo di uso comune termini che prima non lo erano, come smart working ed e-learning. E intasando di dati le reti italiane (più del 50% di crescita da quando è esplosa la diffusione del virus), rendendo così necessaria la diffusione di dati “leggeri”. Una crisi che ha accelerato il processo di digital transformation, che si può declinare in tre ambiti: scuola, impresa, pubblica amministrazione.

«Con il Coronavirus c’è stata una forte accelerazione da parte delle imprese verso la trasformazione digitale del lavoro. Alle Pmi questo tema è letteralmente ‘scoppiato’ in mano, ma non è più procrastinabile». Enrico Miolo, collaboration sales specialist di Cisco, spiega le strategie della multinazionale guidata da Chuck Robbins in questo momento complesso. «Siamo stati tra i primi ad aderire alle iniziative di Solidarietà digitale (il sito messo a disposizione dal ministero dell’Innovazione per permettere alle aziende tech di offrire gratuitamente servizi a imprese e cittadini, ndr.), stiamo sperimentando le tecnologie video con la città di Torino per offrire un supporto ai pazienti anziani e, più in generale, per l’ambito medico». Del resto, nella strategia di Cisco c’è l’impegno a investire sulla digitalizzazione del Paese, facendo crescere sia le competenze che le infrastrutture digitali. Questa scelta si spiega con motivazioni etiche e di sostenibilità, ma anche con la volontà di allargare il mercato digitale. Cisco e Microsoft hanno aderito a Flexible Working, una task force nata per aiutare le organizzazioni del Paese a far leva sullo smart working e proseguire le attività quotidiane, senza arrestare servizi e business. Il progetto solidale riunisce alcune delle più importanti aziende italiane del settore. Come si è detto, l’improvvisa esplosione del traffico dovuta alla quarantena, sta mettendo a dura prova le reti italiane.

Enrico Cereda, ad Ibm Italia

«Questo è un tema enorme – spiega Miolo – che non riguarda soltanto Cisco ma anche i service provider. C’è un’attenzione massima, dal punto di vista del traffico su Webex, tanto che ci sono ingegneri oltreoceano che tengono costantemente monitorata la situazione, pianificando eventuali ampliamenti anche in ottica di eventuali picchi di connessioni. Il nostro backbone ha due caratteristiche principali: in primo luogo, essendo stato studiato già in Cina, conosce lo stress a cui può essere sottoposto, pari a circa 22 volte il traffico normale; inoltre, essendo una piattaforma nata per utilizzi enterprise, è già stata studiata per sopportare volumi maggiori di un normale sistema di conferenza».

Per alleggerire il traffico internet ed evitarne un eventuale blocco, Netflix e YouTube hanno abbassato la risoluzione dei video nell’Unione Europea e nel Regno Unito. La decisione è arrivata a seguito di una richiesta fatta dalla Ue alle piattaforme di streaming per limitare il consumo di banda. Ma di che cosa parliamo quando parliamo di Webex? Prima di fare una breve panoramica sui tre ambiti (scuola, pubblica amministrazione e smart city, aziende) è necessario spendere qualche parola per spiegarlo.

 

Cisco Webex Teams

Cisco Webex: di che cosa si tratta

Una sola piattaforma cloud collaboration che integra tutte le soluzioni video di Cisco: Meetings, che permette di fare riunioni con partecipanti remoti, si tratta di un’applicazione per riunioni; Teams, evoluzione di Cisco Spark, uno spazio collaborativo per lavorare anche in modo asincrono; e infine Calling, che nasce da Spark Calling ma che sta integrando le funzioni di Broadsoft, azienda acquisita qualche anno fa. Stiamo parlando di Cisco Webex, la piattaforma end-to-end che connette persone e aziende, che la multinazionale americana ha deciso di mettere a disposizione di imprese, pubblica amministrazione e scuole, per sostenerle nelle attività di smart working ed e-learning.

Webex Meetings è, innanzitutto, video first: i partecipanti alla riunione possono vedersi l’un l’altro utilizzando pc (con supporto multipiattaforma per Windows, Macintosh e Linux), un dispositivo mobile o un apposito apparecchio posto in una sala. Questa soluzione consente ai team di collaborare in maniera più efficiente nelle riunioni virtuali con le funzionalità audio e video in alta definizione (HD) e la condivisione dei contenuti in tempo reale. Inoltre, Webex Meetings aiuta a ridurre il numero di e-mail e a semplificare l’organizzazione delle riunioni con un’area online centralizzata ed estremamente sicura per gestire e condividere tutte le attività e le informazioni associate ai meeting. È come se l’utente disponesse di un ufficio virtuale, dove può accogliere collaboratori e clienti semplicemente inviando loro le credenziali di accesso. Inoltre, Meetings permette di condividere i file video in tempo reale e integrare gli elementi multimediali nelle presentazioni; peraltro, se il tema è un progetto di qualsiasi genere, notifiche automatiche di download e commenti tengono l’utente aggiornato sulle modifiche apportate al piano.

Webex Teams mette a disposizione un ampio set di strumenti, incluse la funzionalità di whiteboarding (il posizionamento di file condivisi su un blocco note o una lavagna condivisa sullo schermo. Il software di videoconferenza e di conferenza dati spesso consente all’utente di annotare i documenti condivisi come su una lavagna fisica), la messaggistica in tempo reale, l’accesso semplice per gli ospiti, la condivisione dei contenuti e strumenti integrati – per supportare i team durante e dopo la riunione. Viene utilizzata la rete IP Webex. In pratica, i server impiegati nelle riunioni saranno in cloud pubblico e nei data center Cisco; la dorsale Webex li collegherà gli uni agli altri.

Webex Calling sfrutta le funzioni di chiamata cloud, mobilità e Pbx di livello aziendale. Diversi i vantaggi offerti, tra cui: abbonamenti di chiamata per gli utenti di telefonia e aree comuni; capacità di chiamata completa per i lavoratori mobili; Pstn fornito dal provider del fornitore del servizio, supporto Tier 1 (livello 1) provvisto dal partner, supporto di livello successivo messo in dotazione da Cisco.

Webex Assistant for Meetings, il primo assistente digitale per le riunioni in azienda, i cui comandi vocali automatizzano le attività di routine degli incontri (come prendere appunti, trascriverli e verificarli) in modo che i partecipanti possano concentrarsi sul meeting. Non solo è possibile visualizzare i sottotitoli e trascrivere in tempo reale ciò che viene detto, ma anche dire a Webex quali sono i punti da evidenziare.

Il mondo della scuola: dall’Università Luiss all’Istituto tecnico di Lodi

La piattaforma di videoconferenza Webex è stato fin da subito un supporto per scuole e aziende. L’Università Luiss di Roma ha avviato in meno di 24 ore un piano didattico a distanza, tramite il quale gli studenti hanno la opportunità di seguire in tempo reale le lezioni dei docenti collegati dalle aule dei campus, il tutto tramite Cisco Webex. Nelle prime 48 ore, sono stati oltre 7mila gli studenti che hanno preso parte alle circa 500 lezioni universitarie a distanza trasmesse con la piattaforma digitale: gli studenti non solo hanno potuto seguire i corsi, ma hanno anche avuto la possibilità di partecipare attivamente.

Per supportare il crescente bisogno di forme di didattica da remoto in Italia, Apple e Cisco supportano scuole di tutti i tipi e livelli per aiutare a offrire lezioni in classi virtuali. I comprensori didattici possono creare una propria meeting room Cisco Webex da aprire agli allievi, ovunque essi si trovino, perché possano seguire facilmente e in modo immediato lezioni che utilizzano audio, video e presentazioni. Questo permette all’insegnante di interagire con gli alunni durante la lezione. Gli studenti inoltre non devono registrarsi, ma solo cliccare su un link fornito dal docente, utilizzando qualsiasi device o computer. La piattaforma Cisco Webex include funzioni di video conferenza, meeting online, condivisione schermo, chat.

Lodi: didattica a distanza
#lascuolacontinua e l’I.I.S. Volta di Lodi: le iniziative di Cisco a sostegno dell’istruzione

«Il tema del supporto alle scuole – spiega Miolo – è uno dei tanti che stiamo portando avanti per superare questo momento. Con #lascuolacontinua le piattaforme di Cisco, Google, Ibm e Tim si sono messe insieme per cercare di dare alla scuola uno strumento per abilitare le classi digitali». Nello specifico, questo è stato possibile attraverso la cooperazione con la piattaforma di e-learning WeSchool e Ibm, mentre Cisco ha fornito la platform di videoconferenza Webex da applicare a un concetto di classe virtuale, che consente a studenti e professori di fare una lezione interattiva in cui tutti possono vedersi e parlarsi; i professori possono condividere dei documenti, hanno a disposizione una whiteboard, possono registrare meeting per poi farli rivedere agli alunni che non hanno potuto partecipare. Su questo tipo di piattaforma le scuole e i docenti possono aderire e ricevono il package complessivo da parte del colosso guidato in Italia da Agostino Santoni con le licenze gratuite per abilitare le classi virtuali con Webex.

Un’altra iniziativa è stata organizzata con Apple, per offrire formazione soprattutto nei loro istituti certificati. Sono stati siglati alcuni accordi con le Regioni, ad esempio l’Emilia Romagna; inoltre Cisco si è reso disponibile con il Ministero dell’Innovazione per offrire le proprie tecnologie.

I.I.S. (Istituto Istruzione Superiore) Alessandro Volta di Lodi ha attivato tramite Webex una didattica da remoto per i suoi 1.300 studenti, di 62 classi e tre diversi indirizzi (Liceo scientifico, Iis Informatico-meccatronico, Istituto professionale). Anche il Consiglio d’istituto è stato ‘remotizzato’, con oltre 100 partecipanti che possono intervenire grazie alla piattaforma. Il progetto è stato attivato con la collaborazione tra Cisco e Ibm rivolto ad aiutare le scuole ad attivare la didattica in remoto, fin dai primi giorni dell’emergenza. Nelle prime due settimane si sono tenuti sulla piattaforma 502 meeting di cui 314 in modalità video, gestiti da 27 insegnanti, per una durata totale di 18.300 minuti (305 ore) con 5.676 partecipanti complessivi. E in futuro? «Intanto – prosegue Miolo – proseguiremo la nostra attività fino alla fine dell’anno scolastico, ma la volontà di Cisco è quella di supportare le scuole italiane anche dopo il Covid-19, è una discussione che stiamo affrontando in questi giorni.»

Roma: didattica a distanza anche via smartphone

Smart working intelligente nelle aziende: durante e dopo la crisi

Il Ministero per l’Innovazione, già dal 24 febbraio ha predisposto un sito ad hoc per far confluire le offerte di player tech, di telecomunicazioni, dell’informazione e della logistica per garantire alle aziende e ai cittadini in quarantena (inizialmente solo nelle zone rosse, oggi su tutto il territorio nazionale) di avere a disposizione strumenti utili per proseguire nelle proprie attività. Solidarietà digitale è un argomento composito che riguarda molte categorie diverse: ma sono soprattutto le aziende a richiedere (e beneficiare) di questi servizi.

«Siamo stati tra i primissimi ad aderire – chiosa Miolo – fin dal primo giorno. Inizialmente eravamo in pochi, fortunatamente poi il numero è aumentato di molto. Da subito abbiamo ricevuto moltissime richieste da quel canale che noi indirizziamo quotidianamente anche con l’aiuto dei nostri partner, mettendo a disposizione la tecnologia più veloce e semplice per agevolare lo smart working. Si tratta, ovviamente, della nostra piattaforma cloud Webex e la velocità con cui stiamo lavorando è per noi un autentico motivo di orgoglio».

Un impegno che, con le imprese, va oltre l’emergenza

All’ordine del giorno, ora, inizia a fare capolino anche il “dopo”. Che cosa succederà una volta passata l’emergenza da Coronavirus? Che strumenti metteremo in campo e quali saranno le prospettive per la digitalizzazione? Continueremo a progredire sul sentiero dello smart working? Più in generale, sono anni che si parla della digitalizzazione del lavoro e del modo di fare smart working in modo da trasformare le aziende. Oggi questo argomento è ancora più di attualità ed è diventato una priorità. Alcune grandi aziende, che avevano già avviato un percorso di digital transformation, sono a buon punto, ma le Pmi? «Ai grandi – aggiunge Miolo – garantiamo un potenziamento gratuito di questi strumenti per il periodo del Coronavirus o l’abilitazione dei nostri strumenti gratuitamente nel caso in cui non li avessero ancora adottati. Per quanto riguarda le piccole imprese, il tema è più complesso, perché oggi è una necessità assoluta riuscire a fare smart working. Da questo punto di vista, stiamo cercando di garantire dei tool di base: Webex, ad esempio, era disponibile per meeting al massimo di 40 minuti e per un numero di partecipanti molto ristretto, oltretutto senza la possibilità di collegarsi telefonicamente con un numero di telefono italiano. Oggi quella piattaforma, la più piccola e gratuita, consente di avere meeting illimitati, fino a 100 partecipanti e un numero italiano.»

Smart city e smart working: si comincia da Torino

Un’altra iniziativa sviluppata da Cisco è Torino City Love. Nel quadro della collaborazione con il Comune del capoluogo piemontese, applicando Webex sono allestite postazioni nelle residenze sanitarie assistite della città per permettere ai ricoverati di comunicare con i loro familiari. Si inizia con 10 istituti di cura per un totale di 20 postazioni. «È un’attività molto specifica – ci spiega Miolo – fatta in una casa di riposo per consentire ai pazienti di avere comunque contatti con i propri parenti attraverso tecnologie video. Stiamo affrontando anche i temi sociali e della pubblica amministrazione. Il prossimo passo sarà una grande attenzione al mondo della sanità, quando il contagio si sarà ridotto in modo da consentirci di avere un approccio un po’ più strutturato. Una speranza, perché al momento siamo ancora in una situazione di emergenza continua».

Hardware, oltre che software

Cisco guarda anche oltre. Se il software è ormai stabilmente attivo (e potente), come nel caso di Webex, bisogna lavorare ancora sull’hardware, che può permettere di migliorare di molto l’esperienza utente come nel caso della casa di riposo torinese. «Nel contesto sanitario – conclude Miolo – gli apparati hardware permettono di non essere legati al pc, che va acceso per esempio, ma di essere disponibili su schermi attivabili in modo estremamente semplice. Mi aspetto che al termine della situazione di emergenza ci sia un’ulteriore riflessione per migliorare l’impiego dell’hardware. Con questo termine intendiamo ad esempio strumenti per l’e-learning o per la realizzazione di riunioni migliori. Pensiamo a una classe che può essere inquadrata nella sua interezza: le lezioni diventerebbero contestualmente fisiche e virtuali».














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