Innovazione e investimenti: così l’acciaio è green! Strategie della Fabbrica del Futuro di Feralpi

di Laura Magna ♦︎ L’azienda di Lonato del Garda - 2,39 miliardi di ricavi 2022 - progetta investimenti straordinari oltre i 500 milioni nel piano industriale 2023-2027. Obiettivo: produzione di acciai senza più decarbonizzati grazie alle rinnovabili. Il forno elettrico e i tecnopolimeri in sostituzione del carbone e dei suoi derivati: riduzione di emissioni di CO2 di circa 2000 tonnellate l’anno. Previsioni 2023 in chiaro scuro, ma prospettive ottime nel medio termine. Un impegno per la “Fabbrica del Futuro”: il progetto del plant virtuale in mostra a Brescia. Ne parliamo con Giuseppe e Giovanni Pasini

Lo stabilimento Feralpi

La transizione green? È possibile solo se a farla sono le industrie energivore. Lo dimostra il piano di investimenti di Feralpi, siderurgia tra le più grandi di Europa fondata nel 1968 a Lonato del Garda, nel bresciano e specializzata nella produzione di acciai destinati sia all’edilizia sia ad applicazioni speciali, che trovano il loro impiego in particolare nell’automotive. Nel 2022 i ricavi sono ammontati a 2,39 miliardi (+24,4% anno su anno) e l’azienda progetta investimenti straordinari oltre i 500 milioni di euro nel piano industriale 2023-2027 per rafforzare l’impegno per un acciaio sempre più decarbonizzato con l’accelerazione della produzione di rinnovabili.

D’altronde quella di aumentare gli investimenti per produrre acciai senza più sostenibili (efficientando nel contempo i processi e rendendoli flessibili) è la ricetta che ha consentito al gruppo di fare utile anche nell’anno orribile 2020. Innovazione industriale, organizzativa, finanziaria e flessibilità, nel periodo pandemico hanno reso possibile riconvertire la produzione dello stabilimento dedicato all’acciaio mercatile in produzione di lunghi da costruzione e di integrare la produzione degli acciai speciali con l’acquisizione completa del laminatoio lecchese Caleotto da Duferco. E oggi sono la chiave per superare l’aumento dei costi, la difficoltà di approvvigionamento delle materie prime e le sfide future legate a smart city e auto elettrica. È un quadro che deriva direttamente dalle voci di Giuseppe e Giovanni Pasini, rispettivamente presidente e consigliere delegato nel gruppo di famiglia.







 

Un impegno per la “Fabbrica del Futuro”: il progetto del plant virtuale in mostra a Brescia

Giuseppe Pasini, presidente Feralpi Group

A ulteriore testimonianza del suo impegno per la costruzione di un’industria sempre più sostenibile è il fatto che Feralpi sia tra le aziende che espongono un proprio progetto nell’ambito della “Fabbrica del Futuro”, , padiglione inaugurato il 26 maggio nel Parco dell’Acqua di Brescia, pivot delle iniziative che Confindustria Brescia, guidata da Franco Gussalli Beretta (patron dell’omonima fabbrica d’armi), sta realizzando nell’ambito di Bergamo Brescia Capitale della Cultura 2023. Fabbrica del Futuro diventerà il brand delle best practice dell’industria locale: e in effetti non potrebbe essere sorta in nessun altro luogo, perché Brescia, è la prima provincia industriale d’Europa sia per valore aggiunto (oltre 10 miliardi euro) sia per numero di occupati (oltre 160mila). I progetti esposti sono 30, selezionati tra quelli presentati dalle oltre 1300 associate di Confindustria Brescia in un contest avviato ormai un anno fa. Più in dettaglio, i progetti sono raggruppati per temi (cultura d’impresa, ricerca e innovazione, sostenibilità, welfare, sinergia impresa-territorio).

Feralpi partecipa a questa iniziativa con la Digital Factory Experience. L’obiettivo è quello di offrire alla più ampia platea di stakeholder la possibilità di visitare virtualmente i plant produttivi del gruppo, con un approccio inclusivo e smart, bypassando le barriere fisiche e tecnologiche. L’accessibilità su device mobili “apre” le porte di Feralpi H24, 7/7. Un’esperienza a 360° utilizzabile in ogni contesto: eventi, fiere, seminari, workshop, visite aziendali (tutorial pre-visita fisica nei reparti), attività di educational e engagement, supporto all’attività commerciale come preview del plant per i clienti. ed è anche un modo per favorire l’awareness di Feralpi Group indipendentemente dalla tipologia e dalla localizzazione dell’interlocutore, valorizzando l’impegno Esg del gruppo.

 

Feralpi, un identikit dell’acciaieria bresciana che sta cambiando il mondo dell’acciaio

Dalla capogruppo Feralpi Siderurgica, fondata nel 1968 a Lonato del Garda (Brescia), un percorso di crescita ha dato vita ad un Gruppo internazionale, diversificato e verticalizzato a monte e a valle della filiera produttiva e di commercializzazione. Il Gruppo Feralpi è tra i leader sul mercato nazionale ed europeo nella produzione di tondo per cemento armato in barre, vergella liscia e nervata, tondo ribobinato, trafilato e rete elettrosaldata. La missione che si propone non è soltanto quella di produrre i migliori acciai per l’edilizia, ma di farlo nel modo più sostenibile possibile, nel rispetto delle persone e della loro diversità nonché dell’ambiente, ovvero abbattendo i consumi e le emissioni utilizzando le migliori tecnologie disponibili grazie ad investimenti tecnologici uniti ad un’intensa attività di innovazione e ricerca.

 

I numeri del bilancio eccezionale 2022

Giovanni Pasini, Consigliere delegato di Feralpi Group

I numeri del 2022 sono il frutto di quelle scelte. Il bilancio consolidato 2022 di Feralpi Holding registra risultati eccezionali con ricavi pari a 2.398 milioni di euro contro i 1.928 milioni del 2021 segnando un +24,4% sul 2021 e +93,6% sul 2020. In particolare, l’anno ha registrato un calo in termini di volumi prodotti intorno al 6% che ha caratterizzato particolarmente la seconda parte dell’anno e un incremento dei prezzi di vendita legato alle dinamiche delle materie prime e dell’energia. Il valore della produzione ha raggiunto i 2.535 milioni. Si conferma la forte impronta internazionale con una quota di ricavi generati all’estero pari al 63,57%, in aumento rispetto all’anno precedente (58,98%). In generale, i ricavi di vendita vedono una maggiore concentrazione nei mercati core per il Gruppo (Italia, Germania, Francia, Svizzera e Austria). La performance economica ha raggiunto i livelli più alti nella storia del Gruppo: l’ebitda registra 501.702 milioni di euro rispetto ai 273.862 milioni del 2021. L’incidenza del margine sul valore della produzione ha raggiunto il 19,8% ed è stata guidata dalla riduzione dell’incidenza percentuale delle materie prime sui ricavi. Il risultato netto totale sale a 334.210 milioni di euro, un valore più che raddoppiato rispetto ai 152.130 milioni di euro del 2021. Sul fronte patrimoniale e finanziario, Feralpi Group cresce in solidità e flessibilità.

Il patrimonio netto consolidato sale a poco più di 1 miliardo nel 2022, rispetto ai 673,8 milioni di euro del precedente esercizio. Per quanto riguarda la Posizione Finanziaria Netta, il consolidato 2022 riporta un miglioramento da una posizione debitoria di 125,2 milioni di euro a 3,5 milioni di euro in attivo. Il gruppo conta 1856 dipendenti, di cui la metà in Italia e il 41% in Germania. «Stiamo assumendo giovani under 30, ma incontriamo difficoltà nel reperire professionisti competenti – dice il ceo Giuseppe Pasini – Questa sfida non riguarda solo l’Italia, ma è un aspetto comune a tutta Europa. Le sfide più grandi possono essere affrontate con successo quando ci sono competenze di valore e un ricambio generazionale interno all’azienda. Siamo determinati a perseguire questa direzione». Nel 2022, il tasso di nuove assunzioni è cresciuto del 14% e Feralpi ha dedicato 44mila ore all’anno alla formazione, registrando un notevole incremento (+77%). «Feralpi dimostra una particolare attenzione al territorio, un elemento caratterizzante della nostra cultura aziendale e familiare. Questo impegno è visibile non solo a Lonato, ma in tutte le sedi produttive, restituendo valore alle comunità e ai territori in cui operiamo», dice Pasini

 

La transizione green dell’acciaio

La colata continua di Feralpi. (© Gruppo Feralpi)

Ed è proprio parte di questo complessivo approccio Esg la scelta di andare verso un acciaio il più possibile decarbonizzato, con tutti i limiti del caso. « Abbiamo scelto la strada più difficile, quella di un impegno concreto verso un acciaio decarbonizzato grazie alla conferma di solidi investimenti nella diversificazione delle fonti energetiche con la costituzione di Feralpi Power On e l’elettrificazione dei nostri siti produttivi», spiega Pasini. «Dal punto di vista dell’impiantistica, intendiamo incrementare l’offerta. Il nostro obiettivo è garantire una base di costi efficiente per mantenere la nostra presenza sul mercato. Parallelamente, miriamo a ottimizzare i processi produttivi per acquisire la flessibilità necessaria a cogliere le opportunità di mercato quando si presentano. Un’altra priorità è l’abbattimento delle emissioni di CO2. Inoltre, intendiamo generare una quota significativa di energia attraverso fonti rinnovabili».

Sul fronte della produzione autonoma di energie rinnovabili, Feralpi investirà oltre 200 milioni di euro dal ’23 al ’27. Nel quinquennio, in Italia il piano industriale prevede 131 milioni di euro destinati sia alla business unit degli acciai per edilizia sia a quella degli acciai speciali. In Germania, dove è in fase di realizzazione un nuovo importante laminatoio oltre ad altri importanti interventi, gli investimenti straordinari ammontano a 233 milioni di euro. Complessivamente, gli investimenti straordinari nel ’23-’27 superano i 500 milioni di euro. «Questo piano d’azione è di fondamentale importanza ed è stato avviato nel 2020. In due anni, abbiamo già raggiunto importanti risultati, come dimostrano i numeri del nostro gruppo. Attualmente, siamo ragionevolmente fiduciosi di poter sostenere tali investimenti grazie alla capacità di generare flusso di cassa».

 

Sostenibilità come motore di efficienza industriale

La sostenibilità è un tema molto attuale nell’industria siderurgica. (© Gruppo Feralpi)

Feralpi ha un’anima green che le deriva dalla storia: dal 2004 ha pubblicato il primo bilancio di sostenibilità, in tempi non sospetti, quando la sostenibilità non era una moda come oggi. E ancora oggi Feralpi presenta, assieme al bilancio consolidato di Gruppo, la Dichiarazione Volontaria Consolidata di carattere Non Finanziario (Dnf), la quarta edizione nel 2022, redatta ai sensi del D.Lgs. 254/2016. «Pur non rientrando tra le aziende obbligate a redigere una Dnf, il Gruppo ha ritenuto necessario continuare ad anticipare l’allineamento al Decreto Legislativo per fornire ai propri stakeholder elementi comparabili e per favorire una sempre maggiore trasparenza sulle tematiche sociali e ambientali, oltre che economiche», dice il consigliere delegato Giuseppe Pasini. Oggi l’azienda è in grado di derivare il 96% della produzione da acciaio riciclato, in crescita rispetto al 93% dello scorso esercizio. I rifiuti destinati a recupero, riciclo e riuso sul totale dei rifiuti prodotti da lavorazioni siderurgiche sono stati pari all’88%. L’impegno attuale è quello di ridurre le emissioni di gas serra attraverso investimenti finalizzati alla riduzione delle emissioni dirette (Scope 1) e indirette (Scope 2 e 3). Le soluzioni identificate comprenderanno la produzione autonoma di energia elettrica mediante impianti fotovoltaici, l’elettrificazione dei processi industriali e l’adozione di tecnologie in grado di azzerare o ridurre significativamente le emissioni nette di gas serra generate dai processi produttivi del Gruppo (come biometano e idrogeno). Nel 2020 inoltre si è conclusa la fase sperimentale di utilizzo, all’interno del processo fusorio del forno elettrico, nell’impianto di Lonato del Garda, di tecnopolimeri in sostituzione del carbone e dei suoi derivati. Si tratta di un prodotto realizzato con plastica recuperata del riciclo urbano non riutilizzabile e destinata alla discarica. Dal 2021, col passaggio alla fase industriale, questa novità evita il consumo di circa 4.000 tonnellate di carbone, riducendo le emissioni di CO2 di circa 2000 tonnellate l’anno, contribuendo alla decarbonizzazione del processo produttivo. E mira allo stesso obiettivo la progressiva sostituzione di lubrificanti a base minerale, con prodotti a base di oli vegetali, totalmente biodegradabili«Abbiamo istituito una governance completa per affrontare la sfida climatica, la quale comprende il Comitato per la Sostenibilità – aggiunge Giovanni Pasini, consigliere delegato – All’interno di questo comitato, lavorano dirigenti aziendali e esperti esterne che ci forniscono un prezioso confronto e obiettivi ambiziosi per le nostre attività Esg: il braccio operativo dedicato è l’Unità di Transizione Ecologica, istituita nel 2020, con lo scopo di concentrare in una struttura organizzativa unica studi, analisi e raccomandazioni necessarie per sviluppare e attuare una strategia climatica. Tale unità si occupa anche dell’economia circolare».

Stabilimento Feralpi a Lonato del Garda. (© Gruppo Feralpi)

L’Unità di Transizione Ecologica non si limiterà a monitorare le emissioni specifiche, inclusi i gas serra di tipo 1 e 2, diretti ma si occuperà anche di quelli indiretti derivanti dai consumi energetici interni degli stabilimenti, misurate per tonnellata di prodotto finito. «Inoltre, ci impegniamo a definire e attuare una strategia di decarbonizzazione, in linea con gli accordi di Parigi – continua Pasini – concentrando l’attenzione anche sulle emissioni legate alla logistica e ai trasporti di materie prime. Questo ci ha portato a identificare e avviare una serie di progetti: attualmente ben 100 progetti in corso, che monitoriamo attentamente per il beneficio di tutte le strutture del gruppo». E ancora, prosegue Pasini «Abbiamo iniziato a utilizzare l’energia elettrica per riscaldare l’acciaio grezzo, sostituendo il metano. Questa iniziativa è stata avviata sia in Germania che, da pochi giorni, anche a Lonato. Per fornire una prospettiva concreta, il consumo energetico di Feralpi in Italia rappresenta lo 0,3% del consumo nazionale, dimostrando la nostra rilevante presenza. Per sfruttare fonti energetiche rinnovabili, stiamo investendo in impianti fotovoltaici e, in futuro, prevediamo anche l’integrazione di impianti eolici, oltre a stipulare contratti per l’acquisto di energia rinnovabile». La strada è segnata: i Pasini stimano che entro il 2030, un terzo dei clienti richiederà acciaio decarbonizzato. «Molte delle decisioni che stiamo prendendo vanno proprio in questa direzione. È diventata una necessità e una responsabilità per poter soddisfare le richieste dei nostri clienti finali. Stiamo promuovendo attivamente una strategia per affrontare il cambiamento climatico, rispondendo contemporaneamente alle esigenze del mercato che ci spinge in questa direzione – dice Giovanni – Il mix energetico italiano gioca un ruolo importante: il suo coefficiente di emissione di CO2 è più elevato rispetto a quello francese, a causa della presenza di fonti fossili nel nostro mix energetico, a differenza dell’energia nucleare utilizzata in Francia. È essenziale avere un approvvigionamento energetico competitivo – non possiamo permetterci di avere costi energetici superiori al mercato»

 

Previsioni 2023 in chiaro scuro, ma prospettive ottime nel medio termine

Vergelle dei magazzini Feralpi. (© Gruppo Feralpi)

Il settore siderurgico è attualmente caratterizzato da un’incertezza dovuta all’elevata inflazione, all’aumento significativo dei tassi di interesse e alle conseguenze dell’invasione russa dell’Ucraina. «Parte della responsabilità di questa situazione ricade su Bruxelles, che non ha agito in modo significativo a favore delle imprese, soprattutto quando è stata richiesta la transizione dal gas – chiosa Pasini – l’impatto negativo si è visto sul mercato delle costruzioni residenziali, mentre il settore delle infrastrutture rimane un punto di forza in molti mercati, grazie all’attenzione dei governi verso i progetti infrastrutturali». Di conseguenza, le previsioni per il 2023, anche alla luce dei primi sei mesi dell’anno, indicano una riduzione dei ricavi e dei profitti rispetto al 2022, anno in cui l’azienda ha comunque registrato risultati record nella sua storia.

«Non abbiamo elementi sufficienti per anticipare una ripresa. Dovremo attendere la seconda metà del 2024 – afferma il ceo – Nonostante le sfide a breve termine, il Gruppo conferma la presenza di driver di crescita a lungo termine. A mio parere, l’Italia è avvantaggiata grazie al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr), che ci ha consentito di accedere a 35 miliardi di euro dalla terza e quarta tranche. Tuttavia, dobbiamo ricordare che questi fondi devono essere impiegati entro il 2026 e gran parte di essi saranno investiti nell’infrastruttura aziendale, data la nostra forte presenza nelle grandi strutture e la marcata verticalizzazione. L’Italia gode quindi di una posizione piuttosto favorevole. Al contrario, la Germania sta affrontando un periodo di maggiore incertezza, a causa dei provvedimenti che il governo sta attuando».














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