Made in Steel: l’undicesima edizione della manifestazione di siderweb si terrà nel 2025 a Rho

A partire da maggio 2024 le imprese interessate potranno iniziare a prenotare gli spazi espositivi

Uno scatto dell'edizione 2023 di Made in Steel

Dal 6 all’8 maggio 2025 si terrà l’undicesima edizione di Made in Steel, la Conference & Exhibition internazionale dedicata alla filiera dell’acciaio ideata e organizzata da siderweb – La community dell’acciaio. L’evento sarà ospitato nei padiglioni 22 e 24 di fieramilano Rho (Milano).

Dopo quella del 2021, arrivata in coda alla pandemia di Covid-19 e i lockdown, e quella del 2023, segnata dalla ripresa e da una rinnovata fiducia, l’edizione 2025 di Made in Steel viene annunciata in una fase di grande incertezza, tra rallentamento dell’economia, conflitti e crisi geopolitiche globali.







La prenotazione degli spazi espositivi sarà possibile a partire da maggio 2024, quando mancherà un anno all’evento.

L’edizione 2023 era stata la migliore di sempre nella storia quasi ventennale di Made in Steel: aveva visto la partecipazione di 317 aziende, in aumento rispetto al precedente record del 2019. Più del 25% era arrivata dall’estero (nel 2019 la quota si era fermata al 23%) con 21 Paesi rappresentati. Si erano registrate 18.467 presenze, in deciso aumento rispetto al 2019. A esse va aggiunto l’afflusso di visitatori ed espositori provenienti da Lamiera, cui era stato concesso ingresso libero a Made in Steel. Anche l’edizione 2025 di Made in Steel si terrà in parziale concomitanza con Lamiera (6-9 maggio 2025), la rassegna internazionale promossa da UCIMU-Sistemi per produrre dedicata all’industria delle macchine utensili per la deformazione della lamiera.

I dati del settore

A gennaio, l’Italia ha prodotto 1,64 milioni di tonnellate di acciaio, in recupero del 5,9% tendenziale (fonte: Federacciai).

Nel 2023, le acciaierie nazionali hanno prodotto 21 milioni di tonnellate di acciaio, il 2,5% in meno rispetto al 2022 e il 13,7% in meno rispetto al 2021 (-3,5 milioni di tonnellate). Escludendo il 2020, la produzione siderurgica del 2023 è stata la più bassa degli ultimi dieci anni. In dettaglio, nel 2023 sono stati sfornati 11,7 milioni di tonnellate di prodotti lunghi (-2,9% sul 2022) e 9,5 milioni di tonnellate di prodotti piani (-0,1%).

L’Unione europea a 27, secondo la World Steel Association, nel 2023 ha prodotto 41,7 milioni di tonnellate di acciaio (-7,4%).

Per il consumo reale di acciaio in Europa, intanto, il 2024 non sarà l’anno della ripresa. Lo ha previsto Eurofer, l’associazione europea dei produttori siderurgici, nell’ultima edizione del suo “Economic and Steel Market Outlook”. Anche quest’anno la domanda europea avrà il segno “meno” (-0,4%) come già nel 2022 (-2%) e nel 2023 (-3,1%). Si prevedono un primo e un quarto trimestre in contrazione (rispettivamente -1,6% e -3,8% rispetto al medesimo periodo dell’anno precedente) e una parte centrale dell’anno in ripresa (+3,1% e +0,4% nel secondo e terzo trimestre). Per il 2025 le prospettive sono migliori: +1,3% rispetto al 2024. Da segnalare, per l’anno prossimo, che la ripresa sarà però concentrata nella seconda parte dell’anno.

Quanto ai prezzi dell’acciaio al carbonio sul mercato nazionale, da inizio anno si è registrata una certa stabilità, come certifica il Carbon Steel Index (indice che condensa l’andamento dei prodotti finiti in acciaio al carbonio in Italia) elaborato da siderweb.

Nel 2022, l’acciaio nazionale ha generato un fatturato di 93,3 miliardi di euro, in aumento del 16,6% rispetto all’anno precedente (secondo i numeri contenuti nell’edizione 2023 di Bilanci d’Acciaio, il principale studio di siderweb che analizza in chiave strategica e prospettica i risultati economico-finanziari della filiera siderurgica). L’utile era salito del 39% da 3,6 a circa 5 miliardi di euro. L’Ebitda era migliorato del 24%, passando da 7,5 a 9,3 miliardi di euro.

«L’anno si è aperto all’insegna della cautela. Ma, sotto il velo dell’attendismo nella contingenza, l’acciaio è in grande fermento: la decarbonizzazione, con il sempre più stringente quadro normativo europeo, si sta rivelando obbligatoria per continuare a restare competitivi sul mercato; la crisi dell’energia ha spinto a investire su efficientamento energetico e fonti alternative; l’innovazione di processo passa dall’industria 5.0, che va addirittura oltre l’intelligenza artificiale, riportando l’uomo al centro dei processi. In questo contesto di rapido cambiamento e di nuove sfide, Made in Steel si prepara a tornare e a confermare il proprio intento: quello di essere arena per il business e per il confronto tra gli operatori, e allo stesso tempo luogo di incontro e scambio di informazioni strategiche e punti di vista sul futuro a medio e lungo termine della siderurgia nazionale ed europea. Per affrontare insieme, giovani, donne e uomini dell’acciaio, le sfide del futuro» dichiara Paolo Morandi, amministratore delegato di Made in Steel e di siderweb.














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