Industrial IoT: il vero abilitatore della servitizzazione. Con Bosch Rexroth

di Piero Macrì ♦︎ Servitizzazione 6/ Sesta tappa nel nostro viaggio nel mondo della servitizzazione. Il mondo del machinery si sta spostando verso modelli di business abilitati dai servizi. Ma ancora molti produttori faticano a trovare una strategia adeguata. Secondo l'azienda, la chiave è nell'IIoT e nella piattaforma ctrlX Automation. Abilita condition monitoring, cybersecurity e manutenzione predittiva. La condivisione dati fra oem e utenti finali. Assistenza e retrofit in modalità pay per use

L’AUTOMAZIONE BOSCH REXROTH PER IL MACHINERY AS A SERVICE. SESTA TAPPA DEL NOSTRO VIAGGIO NEL MONDO DELLA SERVITIZZAZIONE. NEL PRIMO ARTICOLO ABBIAMO INTEVISTATO FLAVIO TONELLI E MARCO TAISCH. NEL SECONDO ABBIAMO PARLATO CON ALCUNI DEI PROTAGONISTI DEL SETTORE. NEL TERZO ABBIAMO APPROFONDITO IL RUOLO DELL’IA NELLA SERVITIZZAZIONE. NEL QUARTO ABBIAMO PARLATO DELLA STRATEGIA DI BONFIGLIOLI E NEL QUINTO DEI MODELLI PAY PER PERFORMANCE ADOTTATI DA GOGLIO

Come affermato nelle precedenti puntate della nostra inchiesta, per il comparto del machinery, pilastro dell’industria italiana, la sfida del momento è definire il modello di business per monetizzare le opportunità del digitale generando ricavi ricorrenti da servizi a valore aggiunto offerti agli utenti finali. Come dire, per i produttori di beni strumentali serve una strategia a prova di futuro. La quota dell’hardware nella creazione di valore per il settore si sta infatti riducendo: i profitti saranno generati in misura crescente da software, servizi e soluzioni proposti a complemento della vendita di prodotto. Come favorire il passaggio alla servitizzazione dei costruttori di macchine? Per Bosch Rexroth, la tecnologia abilitante passa dall’automazione Industrial IoT. La piattaforma ctrlX Automation della multinazionale tedesca è infatti sinonimo di interconnessione macchine, raccolta dati in tempo reale da sensori e plc per un monitoraggio delle condizioni e prestazioni dell’asset. Previsione di guasti e usura dei componenti, pianificazione di interventi di manutenzione proattiva per minimizzare i fermi macchina, ottimizzazione delle scorte di ricambi e delle risorse umane. I servizi integrabili direttamente in ctrlX permettono ai costruttori di creare e gestire contratti as a service personalizzati per gli utenti finali, dando così vita a nuovi modelli di business basati sui dati. Fornire al mondo dell’industria discreta e di processo una nuova combinazione di tecnologie “Iot Ready” per ottenere vantaggi competitivi in termini di produttività. 







CytroBox è una centralina idraulica connessa grazie ai sensori integrati e cablati che forniscono informazioni in tempo reale sullo stato del filtro, dell’olio e dell’azionamento.

Dall’automotive al farmaceutico, dal confezionamento e imballaggio alla chimica e alla siderurgia, dall’alimentare alla ceramica e alla plastica, dal tessile al calzaturiero, dal marmo al legno. «La tecnologia ctrlX abilita l’as a service e crea l’opportunità per un’offerta applicativa rivolta agli utilizzatori finali dei più diversi settori, afferma Andrea Maffioli, vice presidente Industrial Applications di Bosch Rexroth. Interconnette qualsiasi protocollo di comunicazione, unificando la piramide dell’industrial IoT, dal plc al cloud passando per l’edge computing. Con logiche low code e linguaggi di ultima generazione permette la creazione di applicazioni per il controllo real time o near real time di macchine e linee di produzione, con analisi dati supportate dalla conoscenza aumentata dell’intelligenza artificiale».

Santo Bivona, segment product manager industrial hydraulics di Bosch Rexroth.

L’obiettivo di Bosch Rexroth è supportare la transizione al product “as a service” garantendo produttività e flessibilità di qualsiasi impianto, in tutte le sue componenti, con una programmazione semplificata. «La servitizzazione è un trend in crescita e piattaforme di automazione industriale come ctrlX possono giocare un ruolo chiave nel supportare questo processo, afferma Santo Bivona, segment product manager industrial hydraulics di Bosch Rexroth. L’automazione di nuova generazione è la leva per sviluppare una manutenzione in logica as a service finalizzata a minimizzare, e tendenzialmente azzerare, guasti, derive e fermi macchina, così da scongiurare contestazioni e penali da pagare». Ecco come il gigante dell’automazione affronta il tema della servitizzazione contribuendo a traghettare gli oem verso la terra promessa del pay per performance.

Una logica di sistema aperto abilitante servizi di condition monitoring, di cybersecurity, di manutenzione preventiva e predittiva fruibili on premise o da remoto 

Lorenzo Zerbi, responsabile product management automation and electrification di Bosch Rexroth.

«ctrlX Automation è una piattaforma di automazione industriale sviluppata per l’Industrial IoT, afferma Lorenzo Zerbi, responsabile product management automation and electrification di Bosch Rexroth. È in grado di raccogliere dati, renderli disponibili attraverso una comunicazione che integra la componente di fabbrica con la componente It. Fornisce i tool che permettono ai machine builder di essere flessibili, sviluppando una molteplicità di applicazioni a supporto della servitizzazione. L’aspetto più rilevante sta nell’avere una gestione centralizzata dei dati acquisiti dalla sensoristica, cui si può accedere in tutta sicurezza. Non che prima dell’avvento di ctrlX Automation non fosse possibile accedere ai dati, dice Zerbi. Ciò che cambia è aver semplificato l’architettura di raccolta dati e di renderli disponibili in un’unica area sicura cui poter accedere con determinate autorizzazioni e a diversi livelli». 

In buona sostanza, ctrlX è un prodotto che abbina le esigenze dell’OT (precisione, efficienza e sicurezza nella gestione della macchina) con quelle dell’IT, ovvero quelle relative alla gestione di una grande quantità di dati. «È la semplicità nella gestione del dato la possibilità in più che riusciamo a dare a chi costruisce macchine. Non solo. Essendo una piattaforma aperta il costruttore può inoltre avvalersi di altri fornitori di servizi per integrare nuove funzioni in modo molto semplice», dice Zerbi.

Massima produttività di macchina per soddisfare logiche di contratto zero downtime

Riccardo Patat, sales product manager idraulica industriale di Bosch Rexroth

Come dice Riccardo Patat, sales product manager idraulica industriale di Bosch Rexroth, «L’utilizzatore che sfrutta la macchina alle massime prestazioni su tre turni va a generare una situazione di stress e un decadimento precoce delle parti. Ne consegue che il “costing sheet” della macchina dovrà contemplare tra i fattori che lo determinano anche un piano manutentivo anticipato. Il sensore di stato permetterà di fare il rilievo delle variabili, e grazie al condition monitoring si riuscirà ad intervenire da remoto per mettere in atto forme di manutenzione predittiva. In questo modo viene assicurata la massima produttività della macchina, l’uso responsabile delle risorse e l’eliminazione degli sprechi (energetici, di acqua e di olio) dal momento che la macchina lavorerà in condizioni ottimali e che i consumi risulteranno stabilizzati su un periodo più lungo». Vantaggi che si possono estendere a macchinari che hanno a bordo tecnologia di altri fornitori. «Come provider di componenti collaboriamo per un collettamento efficiente dei dati e alla loro standardizzazione rispetto ad altre unità di macchina che troviamo all’interno della linea, e questo è un aspetto essenziale per un costruttore», sottolinea Flavio Ronzoni, product manager Automation & Electrification. 

L’importanza dei dati macchina legati allo stato di funzionamento dei componenti, permette di promuovere la condivisione degli stessi tra oem ed end user, finalizzata alla manutenzione predittiva

Flavio Ronzoni, product manager Automation & Electrification.

«La servitizzazione in forma di pay per use difficilmente è una formula pronta all’uso per un qualsiasi end user. D’altra parte, per un oem che noleggia macchine e che vuole massimizzare il profitto, la sensoristica è un forte drive che ha a disposizione per richiedere una fee mensile. Quest’ultima tipicamente non sarà tanto basata sulle semplici ore di funzionamento (fattore troppo semplificato per definire la tariffa) ma sul reale stress che la macchina evidenzia», afferma Ronzoni. «Con le nostre competenze supportiamo il cliente nell’individuare i parametri da monitorare e come questi possono influire sul buon funzionamento della componentistica, soprattutto quella più pregiata, che è installata sulla macchina, aggiunge Bivona. Sappiamo selezionare i giusti sensori che permettono di ricavare le informazioni corrette per ottimizzare la manutenzione predittiva. Alimentiamo la conoscenza di come i nostri prodotti vengono utilizzati in diversi nei processi produttivi, e questo ci aiuta a migliorare le previsioni su casi e su macchine simili. Un vantaggio non certo irrilevante».

Come affrontare i temi della riparazione, dell’assistenza e del retrofit legati alla macchina conferita al cliente in modalità pay per use 

Andrea Maffioli, vice presidente Industrial Applications di Bosch Rexroth

«In un contratto as a service riparazione, assistenza, aggiornamento macchina sono voci che il costruttore deve inserire all’interno della proposta economica, dice Bivona. Nel momento in cui viene ceduto solo il possesso della macchina e non la sua proprietà deve assicurarsi della sua corretta gestione e funzionalità. Di conseguenza, più si riesce ad affinare la metodologia con cui vengono eseguiti questi tipi di controllo e maggiori saranno i vantaggi conseguiti dall’oem». 

Insomma, i servizi di condition monitoring e manutenzione predittiva sono la conditio sine qua non per la servitizzazione: generano la fidelizzazione del cliente, aprono un canale di comunicazione costante e su più fronti. ctrlX Automation può offrire un contributo decisivo anche per quanto riguarda interventi di aggiornamento-ammodernamento della macchina. «Nel momento in cui cambiano determinate esigenze dell’utilizzatore finale la piattaforma è in grado di assecondarle proprio perché concepita come ecosistema aperto, svincolato dall’hardware, che consente all’utilizzatore di installare, disinstallare e aggiornare le proprie app, sviluppate con qualsiasi tipo di linguaggio, senza interrompere la funzionalità del sistema, spiega Ronzoni. Se necessario, è quindi possibile integrare un nuovo servizio avendo la certezza che la linea continuerà a lavorare, poiché nell’implementazione non viene coinvolto alcun controllo di funzione legato alla produzione. Così facendo si aggiorna la macchina alle nuove esigenze senza avere un downgrade produttivo, un aspetto della massima importanza quando l’oem si relaziona con l’utente finale in una modalità as a service».














Articolo precedenteLe micropompe per le applicazioni industriali di Marzocchi Pompe in mostra ad Aero Expo (Friedrichshafen, 17-20 aprile)
Articolo successivoHala Point, il più grande sistema neuromorfico ispirato al cervello umano di Intel






LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui