Specialisti di IA, tecnici di sostenibilità, esperti di robotica e… le professioni del futuro secondo Cna Padova e Rovigo

Secondo il presidente Luca Montagnin «il settore artigiano non teme automazione e intelligenza artificiale, ma servono percorsi di aggiornamento e riqualificazione»

Lavorare in un contesto sicuro favorisce l’attaccamento al posto di lavoro da parte degli operatori e, viceversa, contribuisce ad attirare nuove risorse

Le professioni del futuro? Specialisti del machine learning e dell’intelligenza artificiale, tecnici della sostenibilità ambientale, esperti di robotica, manutentori e impiantisti per sistemi domotici automatizzati ma anche, e pure nel futuro, fabbri, addetti alle finiture nel settore delle costruzioni, sarti e operatori del settore tessile.

A individuarle il Centro Studi di Cna Padova e Rovigo sulla base dell’analisi comparata di alcune delle banche dati, locali, nazionali e internazionali.







Nel giorno in cui si festeggia il lavoro e i lavoratori l’associazione degli artigiani di Padova e Rovigo ha scelto di proporre una riflessione approfondita su di un sistema che cambia e che imporrà, da qui a 5-10 anni, nuove mutazioni nelle relazioni tra formazione, lavoro e creazione di ricchezza per la comunità.

A partire da questi ultimi anni infatti sono state «avviate trasformazioni profonde del mercato del lavoro – scriveva Saadia Zahidi, managing director del World Economic Forum nella prefazione del report “Future of Jobs Report 2023” – che derivano da scoperte tecnologiche, come il raggiungimento dell’era dell’intelligenza artificiale generativa, ma anche da fattori economici, sconvolgimenti geopolitici, crescita sociale e pressioni ambientali».

Sulla base di questi presupposti il rapporto del World Economic Forum individua nelle  figure specializzate in intelligenza artificiale e, in generale, in tutti i processi di apprendimento automatico una delle professioni del futuro. Ci sono poi le professioni legate alla transizione verde (che registreranno una crescita di oltre un terzo nei prossimi anni) ed ancora, gli specialisti nel settore della sicurezza informatica e gli esperti di business intelligence.

E se queste previsioni arrivano da un’indagine che ha coinvolto 803 grandi imprese globali che occupano oltre 11,3 milioni di lavoratori, una recente indagine di Cna proprio sull’orientamento degli imprenditori artigiani in termini di investimenti sembra confermare questo andamento.

Sono stati proprio i sistemi robotizzati e l’automazione industriale, con il 42% delle preferenze indicate, il target d’investimento principale degli imprenditori interpellati a metà aprile 2024, seguiti dai sensori nei macchinari per la raccolta di dati (38%), dai sistemi MES (Manufacturing Execution System, cioè strumenti digitali per la gestione della produzione) selezionati dal 35% degli intervistati e dai software per la progettazione (21%).

Tutti elementi tecnologici propedeutici ad un ingresso massiccio dell’intelligenza artificiale in azienda, una tecnologia che 2 artigiani su 3 valutano positiva (44%, principalmente perché ottimizza la produzione) o molto positiva (21% perché migliora l’efficienza e la qualità dei prodotti).

Ma reperire le professionalità necessarie per mettere a frutto questi investimenti non è scontato: lo ribadisce ancora una volta il bollettino del mese di giugno di Excelsior Unioncamere relativo alla “Domanda di Lavoro delle Imprese” sia a Padova che a Rovigo.

Di difficile reperimento appunto sono le professioni legate appunto all’Intelligenza Artificiale e al Machine Learning, alla Robotica e alla Transizione 4.0 e 5.0 come i tecnici in campo ingegneristico (76,5% di difficoltà di reperimento) e gli ingegneri (70,8%) ma anche i tecnici della sicurezza e della protezione ambientale (86,2%).

In un contesto tecnologico in cui ancora per molto tempo non vedremo all’orizzonte una meccanizzazione massiccia delle attività artigiane, soprattutto quelle esterne ai cicli produttivi delle fabbriche e dei capannoni,  rimangono ancora fortemente ricercati e di difficile reperimento gli operai esperti nelle finiture del settore edile (84,6%) i sarti e gli operatori del settore tessile (85,7%), i fabbri (70,5%) e i manutentori di impianti e macchinari (60,2%).

«Il mondo sta cambiando e le professioni artigiane non fanno eccezione».afferma Luca Montagnin, presidente di Cna Padova e Rovigo. «L’attenzione degli imprenditori verso le nuove tecnologie è forte e gli investimenti anche nel 2024 saranno significativi. Ma per far funzionare i nuovi macchinari, i nuovi sistemi informatici, gli hardware e i software, c’è bisogno di personale competente e formato. Personale che, come dimostrano i dati non è così facile da reperire sul mercato del lavoro. Nel giorno dedicato al lavoro e ai lavoratori ci siamo interrogati sul lavoro di oggi e del futuro: in molti si chiedono se l’automazione farà diminuire la necessità di manodopera e la nostra impressione è che no, non è così, almeno nel settore artigiano. La tecnologia ci solleverà dai compiti più ripetitivi o faticosi, ma avrà sempre bisogno di qualcuno che la “addestri” e che ne curi la manutenzione.

Per questo sono convinto che le professioni artigiane a maggiore grado di competenza, quelle che prevedono una presenza fisica e lavorativa lontana dalle sedi produttive come fabbriche e capannoni continueranno ad esistere e ad essere ricercate per lungo tempo. Mi riferisco ad esempio a professioni come l’idraulico, il palchettista, l’operatore del settore degli infissi, il muratore. Ci sono poi mestieri dove la differenza la fanno la mano sapiente, il gusto e quella capacità, squisitamente artigianale, di rispondere con precisione alle necessità delle persone, che sia nel creare su misura come nel riparare e mettere a posto  Figure come il sarto o il fabbro continueranno ad esistere e ad essere ricercate per lungo tempo.

Forti di questa consapevolezza non possiamo dimenticare che anche questi nostri artigiani dovranno accrescere le loro competenze per sfruttare al meglio gli strumenti e le opportunità che le nuove tecnologie offrono e offriranno. Per questo Cna Padova e Rovigo, tramite il suo ente di formazione Tecna, affianca gli imprenditori e i loro collaboratori in percorsi di aggiornamento e specializzazione, così da garantire sia oggi che domani una crescita il più possibile armonica ed efficace di un sistema di pmi e di competenze che è il nerbo sociale, economico e culturale delle nostre comunità».














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