Bombassei tuona contro il Governo Conte. Ma si affida a Savona per salvare formazione e incentivi 4.0

di Marco De Francesco ♦ Per il fondatore della Brembo alcune scelte sono “sciocchezze”. Preoccupazione anche per il calo della produzione industriale. Lo sfogo si è manifestato durante la presentazione dei primi sei mesi dei corsi di formazione high-tech di Experis Manpower, presso il Km Rosso, il parco tecnologico di proprietà dell’imprenditore bergamasco

Tutta la delusione per la risacca della produzione industriale – che dopo mesi di buona crescita ha fatto segnare a settembre una perdita dello 0,2% sul mese precedente -, e tutta quella per la rimodulazione al ribasso degli incentivi 4.0. nella legge di Bilancio 2019 si poteva percepire chiaramente  nelle parole di Alberto Bombassei, presidente della Brembo, la multinazionale degli impianti frenanti quotata in Borsa. L’industriale, al parco tecnologico Kilometro Rosso di Bergamo, parlava al pubblico perché il governo intendesse: «Il quadro non è confortante. Preferisco esimermi dal commentare lo stop al credito di imposta per la formazione 4.0. e il calo della percentuale di iperammortamento sugli investimenti in tecnologie abilitanti (dall’attuale 250% al 175% indicato nel documento programmatico inviato dal governo a Bruxelles); ma posso rivelare di averne parlato con il ministro per gli affari europei Paolo Savona, che ho incontrato sabato scorso».

 







Il ministro per gli affari europei Paolo Savona

Ci sarebbe, secondo Bombassei, una piccola luce di speranza. «Savona, che è un economista, ha preso nota e ha condiviso il mio punto di vista: si è impegnato ad agire per rivedere nella legge di Bilancio questi due passaggi fondamentali. Speriamo che la politica si indirizzi in questa direzione, quella del 4.0». Sempre secondo Bombassei, «il fatto è che sembra che ogni scelta politica debba essere valutata alla luce del famoso contratto di governo, quello siglato dai partiti che hanno vinto le elezioni, la Lega e il Movimento 5 Stelle. A mio avviso, una sciocchezza resta una sciocchezza anche se contenuta in questo patto. Noi industriali, invece, abbiamo il dovere di reclamare tutto ciò che va verso l’interesse del Paese».

 

Il Ministro del lavoro e dello Sviluppo Economico, Luigi Di Maio (foto di Mattia Luigi Nappi)

 

In realtà la Manovra è oggetto di un braccio di ferro tra governo e Commissione europea, che chiede modifiche relative al rapporto deficit/Pil, previsto al 2,4% per il prossimo anno. Dal momento che non ha ancora passato il vaglio comunitario, ci sarebbe la possibilità di realizzare variazioni. Ora, l’eliminazione degli incentivi sulla formazione ha riscosso critiche unanimi, da Confindustria, categorie e sindacati. Quanto alla rimodulazione degli incentivi 4.0, si sospetta che l’arretramento indoor del 15,3% sugli ordini di macchine utensili registrato nel terzo trimestre 2018 abbia a che fare con il rallentamento della produzione e incida sulle dinamiche del Pil. D’altra parte, secondo Giovanna Ricuperati, vice presidente di Confindustria Bergamo, «ogni euro investito nel manifatturiero genera una variazione di 1,83 euro nell’output dell’intera economia, grazie agli effetti a cascata indotti dalla maggiore domanda di servizi e input intermedi».

 

Il leader della Lega e Ministro degli Interni Matteo Salvini

 

Va ricordato che Industria Italiana aveva anticipato i dati sulla frenata dell’automazione industriale: il fatto è che l’incertezza in materia di incentivi ha comportato una riduzione degli investimenti ( vedi qui ). Era la fine di settembre. Confindustria aveva inoltrato al governo cinque richieste specifiche, appunto per assicurare i propri iscritti a proposito della continuazione del Piano Calenda. Erano state chieste, in buona sostanza, garanzie sull’operatività della cabina di regia che fino a qualche mese fa ha coordinato ministeri e università, centri di ricerca e associazioni; conferme su iper e super ammortamento, nuova Sabatini, crediti su ricerca e sviluppo; assicurazioni sull’introduzione della figura del digital manager in filiere e reti di imprese; garanzie sui competence center e sugli investimenti in nuove tecnologie, come l’intelligenza artificiale. Lo richieste non hanno avuto grandi effetti. Il Piano Calenda ne è uscito mutilato. E a proposito di modifiche alla Manovra, ieri i vicepremier Matteo Salvini e Luigi Di Maio sono stati categorici: non si tocca niente. Riuscirà dunque il ministro Savona a ritoccare il testo?

 

Il Kilometro rosso, sede dei corsi Experis Academy

 

L’appuntamento  “Next Generation Skills”, nel corso del quale è intervenuto Bombassei, era relativo ai risultati di un programma semestrale di education specialistica in materia di 4.0 realizzato da Experis Academy, training center specializzato nei settori Engineering ed It di ManpowerGroup: sono stati formati 136 talenti, che hanno già trovato un posto di lavoro. L’Academy è stata avviata insieme a Kilometro Rosso, di cui Bombassei è presidente, e da Confindustria Bergamo. «Al di là dei esiti positivi dell’Academy, bisogna affermare con forza il valore della formazione. Si pensi che il 95% dei laureati in ingegneria informatica al Politecnico di Milano trova lavoro subito o entro sei mesi, e che il restante 555 lo trova in un anno. La paga iniziale supera i 1.700 euro. Nell’anno accademico 2017-18 sono usciti dal politecnico 258 ingegneri informatici, ma l’ateneo aveva richieste da parte di aziende per 4.700 unità. Le competenze, oggigiorno, contano eccome. Forse la politica è l’unico campo in cui ciò non è vero. Di Maio, per esempio, è molto intelligente, ma come primo lavoro fa il ministro del Lavoro».














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