Aversa, Alixpartners: lo scacchiere di componentisti ed oem automotive. Vince chi riduce i volumi di produzione. Tutto sul futuro dell’auto! 

di Filippo Astone ♦︎ VIDEOINTERVISTA ♦︎ Intervista approfondita con Stefano Aversa, tra i più autorevoli consulenti strategici al mondo in ambito industria automotive. L'elettrico e altri fattori porteranno a una diminuzione dei volumi di produzione, che non rivedranno mai più i 95 milioni di auto fabbricate nel 2018. Vince chi (come Renault, che l'ha fatto prima di tutti) adegua la sua strategia produttiva al nuovo trend. Le mosse di Stellantis, di Volkswagen, di Toyota (il più forte di tutti) e dei cinesi. Il lusso di Audi, Mercedes e Bmw. Il destino del marchio Fiat e dei componentisti italiani

 







 

I cinesi sono diventati i leader mondiali per milioni di auto prodotte ma non rappresentano un pericolo per europei, americani e giapponesi, visto che al 95% coprono il loro mercato interno. Il divieto UE di vendita di motori termici dovrà essere portato più avanti del 2035, data che realisticamente è irraggiungibile. La causa della riduzione di auto che il mercato dei Paesi sviluppati potrà assorbire sono i motori elettrici (che costano dal 40% al 70% in più) e il mutare dei costumi.

Ma comunque l’auto rimarrà sempre il principale driver di sviluppo industriale ed economico dell’economia mondiale. Tutte le incognite della transizione elettrica, che nei prossimi cinque anni comporta 526 miliardi di dollari di investimenti da parte di Oem e componentisti Tier 1, cifra che diventa 1 Trilione (mille miliardi) se si considerano tutti gli altri costi dell’elettrificazione, a cominciare dalla produzione e messa in funzione di milioni di colonnine di ricarica elettrica. La necessità di una politica industriale dell’auto.














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