Secondo risultato negativo del 2020: poco più di un milione di veicoli venduti, portano a -7,2% le immatricolazioni rispetto al febbraio 2019. A gennaio era stato di -7,4. A dirlo Acea, cioè l’Associazione europea dei costruttori. Covid-19 avanza in Europa e con esso l’avvicinamento al crollo dell’automotive, previsto per marzo. Nella generale débacle dei gruppi automobilistici si salvano Hyundai, Bmw e Toyota. Fiat Chrysler perde il 6,9% dei volumi. Ieri, i sindacati hanno concordato con Fca «l’utilizzo della Cassa integrazione guadagni appena varata dal Governo nel Decreto Cura Italia, per fronteggiare l’emergenza Covid-19».
Volkswagen ha perso a febbraio il 4,4% delle immatricolazioni. In flessione anche PSA e Renault. In particolare, i numeri evidenziano un pesante calo di marchi come Opel, Dacia, Lada e Alpine. Crolla il marchio Smart con un -80,1%.
Secondo i dati condivisi da Acea, la Germania ha registrato il calo più significativo (-10,8%), seguita da Italia (-8,8%), Spagna (-6,0%) e Francia (-2,7%). Prendendo a riferimento i primi due mesi del 2020, il calo si è attestate sempre al 7,4%. In questo caso, i mercati più penalizzati sono Germania (-9,0%), Francia (-7,8%), Italia (-7,3%) e Spagna (-6,8%).