Ecco mette la stampa 3D al servizio del calzaturiero

È possibile realizzare degli stampi e delle forme della stessa qualità di quelli realizzati in alluminio con processi cnc? L’azienda danese ci è riuscita grazie alla stampante 3D Origin One di Stratasys e ai materiali personalizzati di Henkel Loctite.

La soluzione proposta da Ecco permette di ridurre i tempi di fabbricazione degli stampi. e abbattere i costi

Il settore del fashion è sempre interessato a sfruttare ogni tipo di tecnologia che possa automatizzare e ottimizzare l’intero processo produttivo. Ecco, gruppo danese che vende calzature in tutto il mondo (14.000 punti vendita in 89 Paesi), ha utilizzato la stampante 3D Origin One di Stratasys per accelerare lo sviluppo dei suoi prodotti.

Attraverso il processo Dip (Direct injection process), Ecco è riuscita fissare la tomaia della scarpa all’intersuola in maniera più efficiente e affidabile rispetto ai metodi tradizionali. Nei reparti di sviluppo dei suoi stabilimenti situati in Portogallo e in Danimarca, l’azienda danese è riuscita a realizzare degli stampi e delle forme di scarpe in grado di replicare gli stessi standard di qualità delle analoghe versioni in alluminio ottenute attraverso le abituali lavorazioni meccaniche cnc. In che modo? Utilizzando una stampante 3D Origin One di Stratasys e un fotopolimero prodotto da Henkel Loctite in grado di soddisfare i requisiti specifici del processo Dip. Il risultato ottenuto si è dimostrato vantaggioso sia in termini economici, sia per quanto concerne la produttività.







Per accelerare le diverse fasi dello sviluppo del prodotto, Ecco utilizza la tecnologia di stampa 3D Stratasys Origin One.

Adottando la manifattura additiva, i ricercatori di Ecco sono riusciti a realizzare un singolo paio di inserti dello stampo nel giro di una nottata, ottenendo un’efficienza significativamente maggiore in termini di costi rispetto alla normale lavorazione cnc dell’alluminio. Un vantaggio significativo per designer e sviluppatori che hanno così la possibilità di testare la funzionalità delle scarpe all’inizio del ciclo di sviluppo, consentendo ai team responsabili delle varie fasi del prodotto di apportare le modifiche necessarie e di controllarne la vestibilità e comfort.

Jakob Møller Hansen, vicepresidente di ricerca e sviluppo di Ecco, ha commentato positivamente questo risultato: «Il nostro innovativo approccio allo sviluppo delle calzature e il desiderio di dare priorità all’esperienza del cliente ci hanno condotto all’adozione della fabbricazione additiva come passaggio logico successivo nell’evoluzione del nostro processo di sviluppo. Nella nostra ricerca per trovare il partner giusto, abbiamo testato diverse stampanti 3D in funzione della qualità delle superfici, della velocità di stampa e della precisione. Tra le varie soluzioni da noi testate, la Stratasys Origin One ha dimostrato di essere la stampante 3D che meglio soddisfa i nostri rigorosi requisiti».

«Il caso di Ecco è un ottimo esempio di come l’industria calzaturiera stia adottando la fabbricazione additiva per le parti funzionali delle scarpe, andando oltre le applicazioni tipiche come l’ammortizzazione delle scarpe sportive”, ha dichiarato Chris Prucha, cto di Production P3 per Stratasys e co-fondatore di Origin. “Siamo stati in grado di collaborare con Ecco per fornire una soluzione che permettesse loro di innovare ulteriormente i loro processi e di usufruire di un flusso di lavoro di sviluppo più rapido».

Per soddisfare le esigenze di Ecco, Stratasys ha collaborato con diversi fornitori di materiali per trovare la resina adatta per questo utilizzo. La scelta è caduta su una formulazione realizzata da Loctite Henkel per la stampa 3D, concepita per soddisfare i requisiti specifici del processo Dip. Gli stampi creati da Ecco, infatti, sono in grado di resistere a migliaia di cicli con un degrado visibile pari a zero.

«Insieme a Ecco e Stratasys abbiamo avviato un percorso di rimodellamento della manifattura delle calzature sfruttando la capacità innovativa dei materiali di Loctite», ha dichiarato Cindy Deekitwong, responsabile globale di marketing per l’incubatore aziendale di Henkel Adhesives Technologies. «Con il nostro ecosistema di partner nello spazio di mercato, siamo all’avanguardia nella scalabilità fino al massimo livello della fabbricazione additiva».














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