Stratasys: la progressione della stampa 3d? Dipende da software di automazione sempre più evoluti

di Piero Macrì ♦︎ Nel 3D printing gli investimenti in applicativi passeranno dagli attuali 500 milioni a 3,5 miliardi in tre anni. Il focus è sulla semplificazione del workflow e del post-processing. Le prospettive per automotive, dentale e healthcare. E con le tecnologie Saf e P3 Stratasys ha chiuso l’ultimo anno fiscale a 607 milioni di dollari (+17%). Ne parliamo con Guy Yair

L’industria aerospaziale è uno dei mercati con grande potenziale di sviluppo secondo Stratasys. ©SeniorAerospaceBWT

Sotto la guida del nuovo ceo Yoav Zeif, Stratasys, la multinazionale leader del 3D printing, ha avviato un percorso di trasformazione per capitalizzare le potenzialità della tecnologia additiva nel mondo della produzione. In questi due anni è stata rinnovata l’intera offerta tecnologica. Fino al 2020 le attività erano incentrate su due tecnologie, Fdm e PolyJet, un portafoglio limitato che non consentiva di contribuire in modo significativo allo sviluppo di applicazioni di produzione. Poi le cose sono cambiate. «Con le nuove tecnologie Saf (Selective Absorption Fusion, per la fabbricazione additiva industriale di grandi volumi) e P3, evoluzione della stampa Dlp con fotopolimeri di produzione, il total addressable market è raddoppiato», racconta Guy Yair, l’Executive Vice President Emea e Asia di Stratasys che Industria Italiana ha incontrato a Milano.

I risultati di questa trasformazione hanno avuto un immediato riscontro sul fatturato. L’ultimo anno fiscale si è chiuso a 607 milioni di dollari (+17%), interrompendo la fase di decrescita che aveva contrassegnato l’andamento societario negli ultimi 5 anni. «A differenza di altri nostri competitor siamo oggi in grado di rispondere in modo esaustivo alle singole esigenze produttive con specifiche tecnologie, dice Yair. Per qualsiasi azienda, manifatturiera e industriale, abbiamo oggi la soluzione più corretta da offrire». È un’atmosfera molto diversa quella che si respira oggi in Stratasys. «I leader dei più importanti settori industriali si sono accorti che la tecnologia additiva esiste ed è all’altezza delle sfide produttive, afferma il manager. La Marina degli Stati Uniti ha acquistato decine di macchine per scopi di produzione, per parti di uso finale e per utensili. E’ un segnale che conferma come la stampa 3D sia in grado di competere testa a testa con la produzione convenzionale».







E dopo aver diversificato la tecnologia ora il focus di Stratasys è sul software e sulla semplificazione e ottimizzazione dei flussi di lavoro e delle attività di post-processing. «La capacità di competere ed essere all’altezza delle aspettative del 3D printing nel manifatturiero è creare le condizioni per un ambiente automatizzato con un livello di sofisticazione competitivo con quello delle macchine utensili. Ed è il software che consentirà di raggiungere questi obiettivi, un mercato che nel giro di 5 anni è previsto possa crescere fino a 3,5 miliardi di dollari», dice Yair.

 

Il 29% del fatturato è basato su macchine utilizzate in produzione

Guy Yair, Executive Vice President Emea e Asia di Stratasys

Secondo una recentissima inchiesta Stratasys, che ha coinvolto 1.200 professionisti di tutto il mondo, il 77% delle aziende afferma di avere già effettuato un qualche investimento in stampa 3D. Numeri che si riflettono nella composizione del fatturato. Nel 2021 i ricavi generati dall’installazione di macchine in ambienti di produzione hanno infatti pesato per il 29% del giro d’affari. Cambia, dunque, e in modo sostanziale, la natura del fatturato, con una quota sempre più importante generata dall’additive. Una tendenza che imprimerà un’ulteriore accelerazione al business. Per il 2022 il fatturato è stimato a 700 milioni con una crescita compresa tra il 12% e il 14%. Insomma, dopo tanto parlare, siamo davvero di fronte a un reale cambiamento. La tanto attesa svolta, sembra sia arrivata. E l’intero settore potrebbe ora riuscire a capitalizzare gli investimenti in innovazione tecnologica che sono stati fatti in questi ultimi anni.

 

Ci vuole tempo, ma siamo di fronte a una vera svolta

Se guardiamo alla quotazione delle aziende globali attive nel 3D printing sono poche quelle che negli ultimi anni hanno visto crescere il proprio fatturato. E quelle che sull’onda dell’hype tecnologico sono entrate a Wall Street hanno visto le proprie azioni calare sensibilmente rispetto al listing price iniziale. Intorno alla stampa 3D si è creata una sorta di bolla finanziaria? «Le aspettative erano troppo alte, il mercato ha i suoi tempi, dice Yair. New entry che affermavano di poter raggiungere vendite per centinaia di milioni di dollari nel giro di pochi anni si sono dovute ricredere. Sono obiettivi che erano privi di un reale fondamento». Se da un punto di vista tecnologico il passaggio dal prototyping alla produzione è del tutto fattibile, da un punto di vista pratico le cose sono più complesse. Ci vuole tempo per convincere car maker e big companies del mondo industriale ad adottare l’additive. «Nel caso US Navy ci sono voluti quasi due anni prima che decidessero di andare in questa direzione, racconta Yair. Portare produzione in 3D printing non è un qualcosa che accade dall’oggi al domani. Penso, comunque, che oggi si sia di fronte a una situazione del tutto diversa dal recente passato. Il printing 3D è destinato a seguire la stessa dinamica di crescita che ha caratterizzato il cloud. Fino a 10 anni fa erano poche le aziende che lo utilizzavano. Oggi è diventato mainstream. Lo stesso avverrà con l’additive: si diffonderà rapidamente poiché i vantaggi che può portare in produzione portano un vantaggio competitivo».

 

Saf, 3D printing nativo per il manufacturing

La tecnologia Saf, basata sull’impiego di polveri, è centrale nello sviluppo manufacturing di Stratasys

Centrale nello sviluppo manufacturing di Stratasys è la tecnologia Saf, una soluzione di fabbricazione additiva basata sull’impiego di polveri che rappresenta il punto di arrivo di oltre un decennio di ricerca e sviluppo. Utilizzando un processo che riunisce stampa e fusione in un solo passaggio è possibile produrre decine di migliaia di pezzi di uso finale con lo stesso livello di controllo, precisione e omogeneità dello stampaggio a iniezione, ma con un costo unitario che rende lo stampaggio a iniezione o la lavorazione cnc meno competitivi. Se a tutto ciò si aggiunge che ciascuno di quei diecimila pezzi possono essere tutti completamente diversi e personalizzati, il business case diventa davvero interessante. «La ricerca di soluzioni in grado di dare forma a oggetti dalle forme geometriche più complesse, la possibilità di concepire componenti e prodotti sempre più leggeri, la capacità di assecondare una più elevata personalizzazione del prodotto e cicli di lavoro diversificati per produzione a lotti…. Che dire? La stampa 3D si candida ad essere l’alleato naturale per la produzione personalizzata di massa», afferma il VP di Stratasys

 

Il focus è sulla semplificazione del workflow e del post-processing

Quale la prospettiva per nuove acquisizioni? Le valutiamo in ogni momento, risponde Yair. L’ultima è stata quella di Rps, fornitore UK di stampanti e soluzioni 3D per stereolitografia industriale che usa resine che hanno grandi proprietà di resistenza al calore e agli agenti chimici. Il settore globale indirizzabile con questi sistemi è stimato in circa 150 milioni di dollari e si prevede che continuerà a crescere a un tasso di circa il 10% all’anno. Altra azienda acquisita, Xaar 3D, nell’ottobre scorso, da cui è stata ereditata una tecnologia di stampa che verrà integrata nell’offerta Saf. «Nel breve termine non sono comunque previste nuove operazioni, precisa Yair. Siamo focalizzati sulla semplificazione del workflow e di tutte le attività di post-processing. E’ questo quello che serve per portare l’additive nel manufacturing».

 

Non più sistemi chiusi. Il futuro è nei sistemi aperti

Secondo Guy Yair, l’automotive continua a essere uno dei più importanti mercati di riferimento di Stratasys, con molte grandi aziende impegnate ad aprire centri di eccellenza 3D

Per raggiungere nuovi obiettivi di crescita Stratasys ha rivisto tutta la logica di mercato. Non più sistemi chiusi e proprietari che obbligavano i clienti ad acquistare i materiali da Stratasys. «Nel momento in cui abbiamo ampliato la nostra offerta si è deciso di dare libertà di scelta. La partnership con aziende chimiche del calibro di Basf ed Henkel serve ad accelerare il go to market delle nuove tecnologie. Mai dimenticare che il futuro del 3D printing è material driven. Puoi avere la migliore tecnologia del mondo ma se non hai il materiale giusto non esiste mercato». Piattaforme 3D con libertà di scelta sul free market costituiscono l’ingrediente per fare decollare lo sviluppo di nuove applicazioni. «Negli ultimi 5 anni si sono fatti passi da gigante. La tecnologia è meno costosa, più veloce e più precisa, afferma Yair. Da parte di molti esiste la necessità di sostituire il metallo con materiali polimerici. E’ una tendenza mondiale poiché quello che si riesce a produrre con stampa 3D sono parti e componenti che permettono di raggiungere maggiore leggerezza e nuove geometrie del prodotto finale».

 

Il Covid ha cambiato il modo in cui le aziende vedono la produzione

«In questi ultimi mesi ho avuto modo di confrontarmi con un sacco di clienti, da Honda a Kia, e quello che emerge è l’esigenza di avere delle alternative ai modelli manifatturieri tradizionali, dice Yair. Ed è un messaggio che arriva direttamente dai ceo delle aziende poiché significa avere una supply chain a km zero». Insomma, per Stratays la nuova produzione basata sull’integrazione dell’additive all’interno degli stabilimenti diventa un elemento per acquisire l’indipendenza produttiva. Altro carattere distintivo della stampa 3D? «L’on-demand, risponde Yair. La Cina in questo è leader mondiale. Si ordina on line un pezzo o componente e questo viene consegnato il giorno successivo. E’ quello che chiamiamo Managed Services, un mercato che ha un grande futuro».

 

La progressione del mercato additive dipende dalla disponibilità di un software di automazione sempre più evoluto

Tra i focus di Stratasys nei prossimi anni, la semplificazione del workflow e di tutte le attività di post-processing

Il 3D printing non sostituirà la manifattura tradizionale. Vi sarà una coesistenza delle due tecnologie, macchine utensili e stampanti 3D. Queste ultime verranno utilizzate dove esiste un reale vantaggio competitivo: un time to market più veloce, geometrie speciali e, per il momento, bassi volumi di produzione. Nei più classici ambienti di produzione industriale, si pensi per esempio all’automotive, le due tecnologie tendono ormai a coesistere. Una sorta di collaborative manufacturing, che alcuni fabbricanti hanno già implementato in centri di lavoro ibridi dove si sfruttano simultaneamente logiche sottrattive e addizionali. «Tuttavia, osserva Yair, la progressione dell’utilizzo sarà soprattutto determinata dall’evoluzione del software di automazione. E’ su questo punto che si sta focalizzando l’intera industria. La tecnologia non è abbastanza. Il costo per parte non è dato solo da quello della stampante e del materiale, ma dalle ore lavoro. Automatizzare e digitalizzare tutto il flusso di lavoro e il post processing significa creare efficienza e produttività riducendo il costo del lavoro che, soprattutto in Europa, è la voce che più incide sulla produzione».

 

Software, un mercato da 3,5 miliardi di dollari

Parti stampate in 3D tramite la tecnologia Saf di Stratasys

Quanto appena affermato da Yair coincide con le previsioni di mercato. Secondo gli analisti, la crescita di valore del 3D printing sarà determinata dal software i cui investimenti passeranno dagli attuali 500 milioni a 3,5 miliardi nel giro di soli tre anni. E’ sul software che si sta giocando la leadership dell’additive manifatturiero. Come potrà evolvere questo mercato? Chi controllerà il software di automazione allo shop floor? I vendor delle macchine 3D o i big del calibro di Siemens? «In questa fase i clienti usano nostre piattaforme, ma un domani è del tutto possibile che vogliano avere un’integrazione piena con la tecnologia che è stata scelta per l’automazione di fabbrica. Come si può dunque immaginare, ragionare in una logica open è per noi irrinunciabile e vitale. E tutto questo si riflette nel modo con cui abbiamo concepito la piattaforma software GrabCAD, pensata per essere connessa nei più diversi ambienti. Api e connettori rendono possibile una futura integrazione in quelle che sono le più diffuse architetture di automazione di fabbrica. Quello che diciamo ai clienti è semplice: puoi iniziare a usare la nostra piattaforma software e un domani integrarla nel tuo ambiente di automazione di riferimento».

 

Stratasys si posiziona su tutti i segmenti manufatturieri. Ottime le prospettive per l’automotive, dentale e healthcare

Molte le opportunità nel settore dentale, un mercato da 500 milioni di dollari destinato, secondo Stratasys, a esplodere nel giro di pochissimi anni

Le aziende manufatturiere in genere e in particolare il settore automotive continua a essere uno dei più importanti mercati di riferimento di Stratasys. «Molte grandi aziende stanno aprendo centri di eccellenza 3D, tra queste, Volkswagen, Bmw, Ferrari e Bentley. Quest’ultima ha fatto un investimento molto significativo nell’additive. Nel segmento di fascia alta, dove vale la logica “low volume – high personalization”, la stampa 3D è vincente, dice Yair. Altrettanto nel settore sportivo. In Formula Uno la stampa 3D è ormai un must. Non dimentichiamo poi il mercato dentale. Ci sono delle opportunità grandissime. Un mercato da 350 milioni di dollari che dovrebbe raggiungere 1 miliardo di dollari nei prossimi 4-5 anni. Si pensi che esistono oggi app che consentono di eseguire su smartphone la scansione dei denti, file che viene poi inviato per poter realizzare clearliner in 3D printing. Lo ricevi a casa senza bisogno di andare dal dentista. L’aerospace è un altro potenziale mercato. Airbus, Boeing, su alcuni dei loro veicoli realizziamo parti, ma è un mercato che si muove con lentezza, soprattutto per le fortissime regolazioni che devono essere rispettate».














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