Ecco: la decarbonizzazione come opportunità di crescita

Nel rapporto presentato si evidenzia come nella versione vigente del Pniec viene dato poco spazio al processo di riduzione dell'inquinamento ambientale

Il Pniec è lo strumento con cui gli stati membri identificano politiche e misure per il raggiungimento degli obiettivi energia e clima al 2030

Alla Commissione europea gli stati membri sono chiamati – entro giugno – ad inviare l’aggiornamento del proprio Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima con orizzonte 2020-2030. Il Pniec è lo strumento con cui gli stati membri identificano politiche e misure per il raggiungimento degli obiettivi energia e clima al 2030, ossia gli impegni di riduzione delle emissioni presi con l’accordo di Parigi.

Chiara di Mambro, responsabile delle politiche di decarbonizzazione del think tank Ecco, ha detto: «Il Pniec è lo strumento chiave per definire la strategia di decarbonizzazione del paese e va ben oltre la dimensione dell’energia e del clima. Il Pniec coinvolge tutti i settori dell’economia e della società ed è lo strumento che permetterà di passare da un mondo nel quale sviluppo e benessere erano strettamente determinati dall’utilizzo dei combustibili fossili ad uno nel quale questo legame viene abbandonato progressivamente, nei tempi e nelle quantità definite dalla scienza».







La strada verso il 2030 verrà definita all’interno del Pniec e come verrà costruito questo percorso determinerà la prosperità futura delle nostre società. Per questo sarà fondamentale la partecipazione di tutte le rappresentanze, (il mondo imprenditoriale, quello occupazionale, la società civile, le amministrazioni locali e regionali) per garantire una migliore efficacia nella realizzazione del Piano.

Matteo Leonardi, co-fondatore & direttore esecutivo, politiche nazionali del think tank Ecco, ha detto: «I piani di sviluppo industriale di Europa, Stati Uniti e paesi asiatici mostrano chiaramente che la sfida della competitività si può vincere solo investendo nelle tecnologie della transizione energetica e climatica. Il Piano Energia e Clima è l’occasione per tracciare una nuova visione del paese e posizionarlo nel contesto globale, concretizzando la decarbonizzazione. Questo momento di aggiornamento è un’opportunità da sfruttare in tutte le sue potenzialità. Il Pniec deve diventare strumento strategico e rappresentare la collettività. Solo in questo modo potremo assicurare che il nuovo Pniec possa trasformare le esigenze di decarbonizzazione in opportunità di crescita e sviluppo per il paese, di maggiore benessere per famiglie e imprese».

Nel rapporto presentato da Ecco si evidenzia come nella versione vigente del Piano viene dato poco spazio, nel complesso, alla componente di decarbonizzazione (che comprende lo sviluppo delle rinnovabili). Decarbonizzazione che invece dovrebbe fare da cornice di riferimento per lo sviluppo del Piano stesso, partendo, in primis, dall’energia, impostando in parallelo le basi per la trasformazione di tutti gli altri settori economici: trasporti, civile, fino ai settori più complessi quali l’industria e l’agricoltura. L’attuale crisi energetica rischia di sovra-rappresentare le problematiche del settore energetico, stabilendo investimenti inutili o potenzialmente dannosi (lock-in). In questo senso, i nuovi investimenti in gas naturale dovranno dimostrarsi necessari rispetto alla futura domanda di gas. Allo stesso modo, lo sviluppo delle opzioni tecnologiche della transizione, come le filiere dei biocombustibili, l’idrogeno e lo stoccaggio del carbonio dovrebbero essere valutate nell’ottica del percorso verso la neutralità climatica al 2050. L’accelerazione dell’innovazione imposta dalla transizione ecologica è una sfida, ma è anche un’opportunità per la creazione di nuove catene del valore, nuovi processi e nuovi prodotti. Questa visione complessiva non rientra nella versione attuale del Pniec. Il suo aggiornamento può tracciare gli assi strategici sui quali costruire una trasformazione industriale, in un mercato globale che si sta spostando in maniera decisa verso il clean tech. Il piano industriale verde proposto dall’Europa riconosce la sfida della trasformazione del settore e rappresenta lo schema di una strategia di sviluppo che dovrà trovare un parallelo nel Pnienc, indirizzando la politica industriale verso investimenti e politiche a sostegno della produzione di prodotti ‘verdi’. Il Pniec dovrà assicurare il giusto spazio alle dimensioni trasversali della transizione, per garantirne la sostenibilità sociale ed economica. Questo per favorire una decarbonizzazione che sia accessibile, con soluzioni alla portata di tutti e giusta, offrendo opportunità di sviluppo anche per le generazioni future, in linea con i più recenti aggiornamenti della nostra carta costituzionale.

Infine, la strategia di decarbonizzazione definita nel Pniec non potrà prescindere dalla concreta quantificazione degli investimenti per la transizione in tutta la catena del valore, di un’economia in via di trasformazione verso l’abbandono delle fonti fossili. In questo senso sarà necessario la finanza pubblica, ridefinendo il ruolo di Sace, Cdp e Invitalia in ottica di ‘banche per il clima’ anche in funzione della necessità di attivare la leva della finanza privata.














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