Pierrel sperimenta Smile, kit per diagnosticare la carie

Dentista al lavoro
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Smile è un rivoluzionario kit per diagnosticare velocemente la carie attraverso un campione di saliva. Per ora è un prototipo, realizzato insieme a Smile Biotech srl. Pierrel spa, una delle più note aziende manifatturiere farmaceutiche italiane, ne ha avviato di recente la sperimentazione.

In pratica si tratta di un test clinico per la diagnosi della carie composto da un biomarcatore basato sull’identificazione della proteina Cd14, contenuta nella saliva umana. La sperimentazione avverrà presso due importanti istituti clinici italiani incaricati, in prima battuta, di selezionare circa 200 pazienti, equamente divisi per età (adolescenti e preadolescenti) e per presenza o meno di carie dentali. In pratica, al panel in esame viene prelevato un campione di saliva attraverso un tampone buccale e poi inviato ai laboratori di Smile Biotech per poi essere sottoposto al prototipo Smile.







Una volta completata questa fase sperimentale, prevista entro l’anno in corso, sarà possibile avviare la procedura per la registrazione e le attività di pre-industrializzazione, dapprima in Europa e negli Stati Uniti d’America.

Denti sani
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«Calibrare rischi e benefici è compito del medico. Ma l’industria attiva nelle life science, qual è Pierrel, non ha minori doveri, soprattutto quando si tratti di ricercare e sviluppare prodotti di prevenzione e cura rivolti a persone molto giovani o in stato di fragilità fisica, temporanea o permanente che sia», commenta Fabio Velotti, amministratore unico di Pierrel Pharma, che sottolinea: «I ricercatori che lavorano sul progetto Smile, e noi con loro, sono convinti in particolare che bambini e adolescenti abbiano diritto a diagnosi precoci attraverso strumentazioni non generanti danno alcuno».

Smile, infatti, ha per Pierrel Pharma tutte le caratteristiche di uno strumento sicuro, non invasivo e soprattutto utile a ridurre il ricorso alle radiografie. Un ulteriore obiettivo di Pierrel Pharma è quello di fornire al professionista (pubblico e privato) e al paziente un device poco impattante sui budget, sia aziendali che familiari. Ma l’azienda ha una meta più ambiziosa, che Velotti descrive così: «Se al termine della sperimentazione, i risultati degli studi clinici prima e quelli dell’industrializzazione dopo dovessero evidenziare che Smile risponde a esigenze di facile utilizzo, di economicità e di assoluta efficacia potremmo pensare di affrontare il settore consumer (farmacie/supermercati), sviluppando così sia una versione di Smile semplificata per il consumer e sia una decisamente professionale per il dentista».

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