Packaging: l’Osservatorio di Ghelfi Ondulati (con Nomisma e Glaxi) per incrementare sicurezza e shelf life

Nato all’interno della piattaforma di comunicazione firmata da Paolo Iabichino ha la priorità di rilevare, modellare e monitorare indagando come stanno cambiando percezioni e usi nonostante il Covid-19

Progettato prima del Covid-19 per analizzare interessi, tendenze e nuove necessità, l’osservatorio Out-of-the-box di Ghelfi Ondulati, nasce all’interno della piattaforma di comunicazione firmata da Paolo Iabichino ed è realizzato da Nomisma e Glaxi.

L’Osservatorio si propone di partire dai cittadini-consumatori che stanno “fuori dalla scatola”, anzi attorno alla scatola. La priorità è rilevare, modellare e monitorare, relativamente al packaging chi si aspetta che cosa, indagando come stanno cambiando percezioni e usi non solo “a causa” del Covid-19, ma “nonostante” il Covid-19 che ha capovolto ogni logica dal punto di vista economico, sociale ed emozionale, e ha stravolto il nostro modo di agire e consumare. È necessario essere pronti e reagire con consapevolezza del presente e flessibilità per disegnare il mondo futuro.







Macchina di Ima, il principale produttore di macchine per il packaging in Italia

Il team ha osservato, così, molteplici segmenti di profilazione e si è concentrato, in prima battuta, sui seguenti elementi: “Ti dirò che scatola sei”, segmentazione sulle caratteristiche del packaging “innovativo” di un prodotto alimentare confezionato; “Ci sono shopper e shopper”, segmentazione sugli atteggiamenti di acquisto recenti e relativi al packaging; “Esigenti, esteti, pragmatici, indolenti e altri volti alla ricerca del giusto pack di frutta e verdura”, segmentazione sulle caratteristiche auspicabili del packaging di “frutta e verdura fresca”.

Se durante il lockdown il 41% si dimostrava preoccupato per la salute dei propri cari, oggi, si  osservano up & down: i primi riguardano principalmente gli aspetti relazionali, i secondi i riflessi economici. Tra gli elementi up, con una differenza positiva tra coloro che dichiarano un miglioramento rispetto ad un peggioramento della condizione, i contatti con amici e parenti (+22%), l’armonia familiare (+13%) e di stile alimentare (+14%). Tra i down il benessere economico (-22%), specialmente al sud, collegato alla posizione lavorativa (-10%) e alle previsioni pessimistiche sull’andamento del Pil italiano; preoccupazioni della mente che incidono sulla forma fisica (-5%) e su un generale interessamento alla politica (-8%).

Durante il lockdown, i supermercati hanno rappresentato un luogo fondamentale per i cittadini e portato la clientela a interfacciarsi con numerosi prodotti e altrettanti packaging, in particolare alimentari, in maniera continuativa. È cresciuta l’enfasi verso i prodotti a lunga conservazione: nei giorni di quarantena è il 41% dei responsabili di acquisto a concentrare l’attenzione sulla data di scadenza dei prodotti alimentari che acquista. Tra i trend che stanno accompagnando gli italiani anche nel post-Covid vincono le confezioni multipack (cresciuta la customer base durante il lockdown al 79% (+15pp) e si manterrà tale anche nei mesi successivi secondo le previsioni degli stessi consumatori) e i prodotti pronti (62% contro il 47% pre-Covid) (nomisma osservatorio lockdown).

L’atteggiamento degli italiani verso lo shopping  appare razionale: nel momento della scelta del prodotto da acquistare si presta attenzione alle caratteristiche che immediatamente presentano il prodotto e che riguardano l’aspetto e la sicurezza della confezione (84%), specialmente al sud. L’attenzione, coerentemente alle preoccupazioni per il sistema macroeconomico, è indirizzata anche verso il risparmio (+74%), in particolare nelle aree di nord ovest e nord est; non si dimentica la sostenibilità, per il 72% degli italiani l’attenzione nella scelta è anche verso il packaging più ecologico. Razionalità che si fonde con l’area appartenente alla sfera emotiva. Per il 56% il poter riprendere gli acquisti ha ridotto il senso di ansia e stress provato durante il lockdown e per il 39% si tratta di un “effetto evasione”: procurarsi i prodotti genera una sensazione di benessere e l’ispirazione all’atto d’acquisto deriva proprio dalla capacità attrattiva della confezione.

Il team dell’Osservatorio ha chiesto quale reazione degli italiani di fronte a un prodotto alimentare che riporta in etichetta la dicitura “realizzata con metodi di packaging innovativi?”. Il 65% non ne ha mai sentito parlare e l’indagine ha portato alla luce un particolare interesse e attenzione nei confronti del packaging innovativo per 1 italiano su 2, per il 39% dei casi si evidenzia anche la disponibilità ad una possibile azione da parte del cittadino-consumatore, ma solo come conseguenza di una adeguata spiegazione.

Macchina di Marchesini, uno dei principali produttori di packaging in Italia

Le macchine per il packaging sono comparto di enorme importanza per la manifattura italiana, con un fatturato aggregato che supera i dieci miliardi di euro. Tra i principali produttori ci sono Ima, Marchesini, Coesia, Sacmi, Cmi, Goglio, Miele Packaging, Cps, Dierre Automazioni; il packaging innovativo viene vissuto come driver per incrementare la shelf life di prodotto, un aspetto su cui concordano l’87% dei cittadini-consumatori, che diventano il 92% se si considerano coloro che vedono il packaging innovativo come fattore importante per evitare gli sprechi di alimenti. Tra i principali benefici che vengono riconosciuti al packaging innovativo emergono il preservare il gusto/sapore dell’alimento (44%) – 51% se si guarda ai Brand Lover – e il prevenire lo spreco dell’alimento, ad esempio a causa di formazione di muffe (40%).

La curiosità e il riconoscimento di benefici legati al gusto ed alla sicurezza, in grado di garantire la freschezza dei prodotti alimentari, spingerebbe 1 italiano su 2 ad acquistare – a fronte di un’offerta – un prodotto alimentare con packaging innovativo. Il costo dell’innovazione nella percezione degli italiani è un investimento che dovrebbe rimanere in capo all’impresa produttrice, il 48% non accetterebbe aumenti di prezzo, mentre solo il 15% sarebbe disposto ad accettarne un aumento superiore al 10%.

Cosa fare dunque per spingere l’accettazione tra i consumatori del packaging innovativo? La risposta arriva proprio dai futuri user, il 65% ritiene imprescindibile evidenziare le differenze e le potenzialità in termini di sicurezza e contatto microbico rispetto al packaging tradizionale grazie alla predisposizione di promozioni dedicate, elemento ancor più importante per i Design Lover (69%).

 

 














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