Mobility Conference Exhibition di Assolombarda per una Milano più smart

di Chiara Volontè ♦︎ Bonomi «Le nuove tecnologie digitali abilitanti pongono la necessità di ripensare i centri urbani ponendo al centro della pianificazione i cittadini e i loro bisogni»

La Mobility Conference Exhibition che si è appena chiusa è l’evento di riferimento dedicato ai temi delle infrastrutture e della mobilità, promosso da Assolombarda e Camera di Commercio di Milano, Monza-Brianza e Lodi. «Il tema di quest’anno è duplice: c’è un contesto nel quale radicare la nostra visione, ed è quello di far ascendere Milano nel ranking delle Global Smart Cities – dichiara Carlo Bonomi, Presidente di Assolombarda – E c’è un metodo che avanziamo all’intera comunità degli attori pubblici e privati della Grande Milano, per riflettere insieme non più solo sulla mobilità delle persone, ma delle merci di cui la nostra grande area urbana abbisogna. Le nuove tecnologie digitali abilitanti pongono la necessità di ripensare i centri urbani ponendo al centro della pianificazione i cittadini e i loro bisogni, rendendo più efficiente l’erogazione e la fruibilità dei servizi».

Una “città intelligente”, dunque, che offre nuove opportunità alle aziende in grado di adattarsi a cambiamenti rapidi: crescono così le possibilità di business connesse anche alla mobilità urbana e le imprese sono chiamate ad evolversi. Infatti, la competizione non proviene solo da società del settore, bensì anche da altre numerose realtà industriali e dei servizi pronte a scommettere su nuove soluzioni di mobilità.







«Milano smart city significa semplificare e migliorare la vita di imprese e cittadini attraverso le nuove tecnologie – spiega Carlo Sangalli, Presidente Camera di Commercio di Milano Monza-Brianza e Lodi – In Camera di Commercio, ad esempio, abbiamo realizzato il “cassetto digitale dell’imprenditore”, che raccoglie tutti i documenti di un’impresa accessibili dal telefonino. Milano smart city deve puntare su infrastrutture materiali e immateriali sempre più avanzate, per giocare così da protagonista la grande partita del futuro».














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