Il 4.0 applicato all’energia e le strategie di X3Energy

3XEnergy

di Stefano Casini ♦ Meno sprechi e meno costi con l’utilizzo di nuove tecnologie. E’ la strategia innovativa dell’azienda di Giovanni Baroni, il “Global Energy Partner”, che in Italia e negli Stati Uniti si offre alle aziende come traghettatore verso la Digital Energy

Nei prossimi anni la digitalizzazione modificherà totalmente il settore dell’energia. Innanzitutto in campo industriale e produttivo. L’Industria 4.0 porterà anche a una Energia 4.0. L’utilizzo dei dati e la loro analisi consentiranno di trasformare il sistema energetico globale, rendendolo più connesso, affidabile e sostenibile, come rileva anche il recente report “Digitalization & Energy” dell’Agenzia Internazionale per l’Energia (AIE). Con un profondo impatto, sia sul lato della domanda, sia dell’offerta. Si va sempre più verso il superamento del modello energetico tradizionale, centralizzato, a favore di quello decentrato, e verso la diffusione di servizi legati all’utilizzo dell’energia, piuttosto che la mera fornitura.

È in questo scenario, complesso, competitivo, molto promettente, e in forte fermento, che si sta sviluppando l’attività di X3Energy, azienda parmense attiva in Italia e negli Stati Uniti come “Global Energy Partner”, per supportare le aziende a utilizzare meglio e a salvaguardare l’energia. Meno sprechi e meno costi, attraverso nuove tecnologie. «L’energia è un bene prezioso, limitato, spesso la sua produzione non è a impatto zero, quindi vogliamo aiutare a limitarne l’effetto sui bilanci delle aziende e sul Pianeta» sottolinea il fondatore e amministratore della società, Giovanni Baroni. Che rileva: «oggi X3Energy è molto diversa da quando è nata, non solo nelle dimensioni, ma anche nel modo in cui affronta e intende il proprio Business. Nel 2010 era una società di vendita di gas naturale per medie e grandi imprese, offriva convenienza e un servizio personalizzato. Oggi è un Gruppo presente su più linee di Business: Commodity, efficienza energetica e mobilità sostenibile». Per imprese e clienti che spaziamo da industrie nel campo alimentare, a quello chimico, manifatturiero e farmaceutico.







 

Giovanni Baroni
Il fondatore e amministratore della società, Giovanni Baroni

 

Commodity: poco da fare, l’Italia è allergica alla concorrenza

Nel 2017 l’azienda ha realizzato oltre 130 milioni di euro di fatturato, di cui il 90% riconducibile all’area Commodity, e il 6% all’efficienza energetica. Le cose cambiano quando si guarda la redditività: l’Ebitda sempre nell’ultimo anno è stato di 3,9 milioni di euro, dove la parte Commodity ha inciso per il 60%. Il fondatore e manager di X3Energy attacca: «fare Trading di energia in Italia oggi non è possibile, sono quasi 20 anni che osservo questo mercato e le cose non vanno bene. Lo si dice spesso e purtroppo è vero, l’Italia è allergica alla concorrenza, scardinare le posizioni di rendita ereditate dal passato è pressoché impossibile. Ci sono troppi interessi intrecciati, e il risultato è che il nostro Paese è stabilmente il fanalino di coda in Europa». E rimarca: «il filo conduttore di tutte le nostre attività è rappresentato da innovazione e competenze. Non possiamo competere con i colossi del mondo dell’energia, che siano ex monopolisti o municipalizzate. Non abbiamo la stessa forza finanziaria, per noi i conti devono quadrare sempre. Però abbiamo visto che specializzandoci e offrendo un approccio davvero globale e innovativo abbiamo successo con i clienti più evoluti».

Puntare tutto sulla specializzazione e l’innovazione

Di fatto l’azienda parmense non è più focalizzata sul Trading energetico, ha cambiato pelle negli anni, «ogni anno la nostra anima Commodity ha sempre meno peso» fa notare Baroni, «è una questione di sopravvivenza, ma anche una scelta: vogliamo offrire prodotti e consulenza ad alto valore aggiunto». Per questo, X3Energy è molto focalizzata sul proprio bacino di clientela B2B, la sua forza è la specializzazione, «siamo tra i pochissimi ad aver unito davvero la Commodity con l’efficienza energetica» osserva l’amministratore del Gruppo, «alla piccola e media impresa offriamo l’efficienza di prodotto, abbiamo fatto moltissimi interventi portando soluzioni a minore intensità energetica, come Relamping a Led in stabilimento, analisi e riparazione delle perdite dei circuiti di aria compressa e vapore, monitoraggio dei consumi grazie a sensori connessi.

 

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Una stazioni di servizio a metano di X3Energy negli Stati Uniti
Una mano dal metano

Per i grandi clienti siamo consulenti, dall’Audit energetico alle certificazioni ISO 50001 fino ad arrivare all’Advanced analytics. Qui sviluppiamo modelli matematici che ricostruiscono e prevedono i consumi delle macchine in funzione dei programmi di utilizzo: è utile per pianificare e per applicare la cosiddetta manutenzione predittiva». Attività a cui si aggiunge anche il ruolo nella mobilità: «sviluppiamo e gestiamo stazioni di servizio a metano per autotrazione. In Italia abbiamo attualmente 5 stazioni, e ne realizzeremo altre 7 nel 2018, parliamo di mobilità sostenibile a basso impatto ambientale. Negli Stati Uniti, in Colorado, siamo diventati un importante operatore, abbiamo 10 stazioni di servizio a metano, i nostri clienti sono aziende che si approvvigionano per i loro mezzi pesanti, compagnie petrolifere, di trasporto, scuolabus e servizi pubblici. Gli Stati Uniti sono una scommessa, un modo per crescere, anche culturalmente, non è facile, ma stiamo ottenenendo grandi soddisfazioni».

Le piattaforme per una digitalizzazione spinta

Dal punto di vista tecnologico, l’azienda utilizza diverse piattaforme e alcuni prodotti sviluppati internamente. Ha adottato da un paio di anni la piattaforma Salesforce, strumento molto innovativo a livello mondiale. Il primo obiettivo è stato quello di digitalizzare il processo commerciale, ma stanno già implementando la piattaforma con soluzioni legate a marketing e servizio clienti. Salesforce parla direttamente con l’Erp di fatturazione interna, e ha permesso di fare un salto non solo tecnologico, ma soprattutto di mentalità nella gestione aziendale.

«Abbiamo dei modelli sofisticati per la previsione matematica dei consumi dei nostri clienti, un progetto sviluppato assieme ad Accenture Digital» osserva Baroni, «questo strumento ci permette anche di creare i modelli matematici delle macchine produttive dei nostri clienti, quello che chiamiamo Advanced Analytics. Abbiamo anche una piattaforma Cloud per il monitoraggio e l’analisi dei consumi. Nel primo semestre di quest’anno installeremo un nuovo sistema di monitoraggio remoto alle nostre stazioni in Colorado, ci attendiamo un forte risparmio nei costi di manutenzione. Sarà per noi un laboratorio, ma anche un’occasione di efficientamento».

La tecnologia «è in un’evoluzione impressionante» rileva il manager, «l’area di maggiore interesse sarà l’analisi dei dati che ci provengono dalle macchine 4.0. Ad esempio, per prevedere con esattezza quando ci saranno rotture, nel caso di avarie sapere con precisione cosa è successo e perché. Il mondo dell’analisi dei Big Data sarà fondamentale per la manifattura di domani».

 

 

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La sede di X3Energy, veduta esterna

 

L’Italia ha una buona occasione

Guardando allo scenario internazionale, e facendo un raffronto con la situazione di casa nostra, «in Italia abbiamo un’ottima competenza tecnica, siamo innovativi» sottolinea il numero uno di X3Energy, «ad esempio, nel settore delle mobilità a metano siamo i primi al mondo. Il problema è tutto quello che sta intorno, nel complesso siamo lenti rispetto all’Europa e al resto del mondo. Pensiamo all’evoluzione della Cina negli ultimi 20 anni, oppure alla rivoluzione energetica degli Stati Uniti. Dobbiamo quindi abbattere alcune barriere. Non ho ricette miracolose, dico solo che ora per l’economia è un momento magico: abbiamo ripresa, basso costo e abbondanza di denaro, prezzi bassi dell’energia. Il Paese non può perdere questo treno. Sembra però che invece le barriere le si voglia ricostruire: pensiamo, ad esempio, a chi sta parlando di superare il Job Act».

 

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La sede di X3Energy, veduta interna

 

La Digital Energy, fatti e opportunità

Più in generale, parlare di Digital energy significa parlare di architetture complesse, che oltre ai sistemi hardware e software per l’azionamento e il controllo dei diversi impianti energetici, comprendono i sistemi di trasmissione dei dati e l’intelligenza necessaria alla loro elaborazione. Significa parlare di architetture distribuite e aperte, con funzioni di elaborazione dei dati che dall’essere “a bordo macchina” si collocano sempre più nel Cloud, elaborate con gli strumenti di Big data analytics. Le capacità dei prodotti interconnessi spaziano dal più semplice monitoraggio delle condizioni di funzionamento di un Asset, con la segnalazione di eventuali anomalie, al controllo e all’ottimizzazione, fino allo sviluppo di nuove soluzioni Ad hoc.

Se da un lato la Digital Energy è una grande opportunità, dall’altro c’è ancora molta strada da fare, soprattutto nel comparto dell’imprenditoria medio-piccola e nei settori Building e Manufacturing. Il problema attuale è che gli investimenti in digitalizzazione vengono spesso considerati in second’ordine rispetto a quelli riguardanti processi e produttività. Si percepisce una certa preoccupazione in materia di protezione e di controllo dei dati, e un altro ostacolo al pieno sviluppo della digitalizzazione è costituito dalla scarsa chiarezza e comprensione in materia di gestione e valorizzazione dei dati. Ma tutto il settore è in pieno fermento, e chi cavalca l’innovazione guadagnerà vantaggi competitivi importanti. Probabilmente vitali.














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