Guidare il cambiamento, non subirlo! La strategia di Bonfiglioli spiegata dalla presidente

di Laura Magna ♦︎ Con l'acquisizione di Selcom, l'azienda (1.230 mld di fatturato) vuole traghettare la meccatronica verso il digitale. Ed entrare nel mercato della produzione di schede elettroniche. La formazione sulla meccatronica con Bonfiglioli Academy. Il focus sulla transizione elettrica. Ne parliamo con la presidente Sonia Bonfiglioli

Plant di Bonfiglioli

«Quello che vogliamo fare è guidare il cambiamento, non subirlo. Sempre un passo avanti e mai uno indietro». Ed è per questo che Sonia Bonfiglioli, presidente dell’omonimo gruppo che in Emilia guida il cambiamento della meccatronica verso il digitale, ha scelto di acquisire una piccola società innovativa, specializzata nelle schede elettroniche, come Selcom Group. «Entro fine marzo ci sarà il closing e come per ogni acquisizione ci occuperemo di integrare al nostro interno questa nuova entità». Con Selcom Bonfiglioli aggiunge un altro pezzo alla sua gamma, entrando nella produzione delle schede elettroniche dotate di componenti, che vengono realizzate su misura per i singoli clienti e che prima acquistava in Cina per poi montare sui suoi inverter.

Ma non si tratta di un completamento dell’offerta, «che non è possibile completare, perché in continua evoluzione», come spiega Bonfiglioli. La ceo dunque continuerà a guardarsi intorno alla ricerca di occasioni di M&A. «Sempre con lo stesso obiettivo: fare acquisizioni mirate e selettive. Tutte devono avere un senso industriale e prevedono un profondo lavoro per integrare completamente la target nella capogruppo, per diventare un’entità unica». Bonfiglioli è un colosso (1,2 miliardi il fatturato stimato nel 2022) e opera nel settore degli azionamenti, nei generatori eolici e nelle macchine per l’edilizia, il movimento a terra e l’intralogistica.







Ed è quasi una via obbligata oggi rafforzare la sua anima elettronica – essa stessa nata nel 2001 con un’acquisizione, quella della tedesca Vectron Elektronik Gmbh, oggi Bonfiglioli Vectron Gmbh, società del gruppo che progetta e produce azionamenti elettronici per motori elettrici prevalentemente per usi industriali. Selcom Group, che produce 7 milioni di unità elettroniche l’anno, in 4 stabilimenti in Italia e in due in Cina, 750 dipendenti di cui 70 nell’area engineering, rappresenta un deciso potenziamento della parte digitale. «Abbiamo visto in Selcom un’ottima opportunità per Bonfiglioli: è un’azienda con grandi competenze tecnico elettroniche, sia in termini di progettazione che di processo, assolutamente complementari alle nostre», dice Bonfiglioli. «Acquisiamo, con essa, anche una squadra di veri talenti e potenziamo la Cina che nel 2022 è stata più debole dopo l’exploit del 2021».

 

I numeri 2022: un anno che si stima chiuderà in forte crescita per Bonfiglioli

Sonia Bonfiglioli, presidente Gruppo Bonfiglioli

Bonfiglioli si appresta a chiudere l’anno 2022 in forte crescita: «Nonostante le complessità, legate alla guerra, al caro energia, alla scarsa reperibilità delle materie prime abbiamo registrato una crescita del fatturato che è stata non solo effetto del pricing ma dell’aumento dei volumi, dal miliardo e 70 milioni del 2021, stimiamo 1,230 miliardi nel 2022, di cui la metà attribuibile all’incremento dei volumi».

Certamente il resto dell’aumento dipende dai prezzi applicati che sono stati aumentati ma «non del tutto ribaltati sui clienti finali, il che ha determinato un leggero peggioramento in termini di ebitda, che si è attestato intorno al 10,2%, risetto all’11% del 2021. E abbiamo un portafoglio ordini ricco». Per l’azienda bolognese tutti i settori hanno avuto andamento positivo, così come tutti i mercati geografici con eccezione della Cina, per via delle dinamiche della politica zero Covid che ha lasciato molti fornitori in difficoltà. «La Cina per noi era stata il mercato più importante nel 2021, ma abbiamo compensato la contrazione crescendo di più in altri mercati».

 

Un’azienda familiare con un’anima globale

Bonfiglioli vectron frequency inverter

E anche se cresce, Bonfiglioli resta «un’azienda a conduzione familiare che opera a livello globale». Organizzata in tre unità di business, Discrete Manufacturing & Process Industries, Motion & Robotics e Mobility & Wind Industries, progetta, produce e distribuisce soluzioni efficaci e personalizzate per tutti i tipi di applicazioni nei settori dell’automazione industriale, dei macchinari mobili e dell’energia eolica.

«Stiamo spingendo in maniera molto forte sul Motion &Robotics che è la divisione che aiuta anche le altre due nella transizione», dice Bonfiglioli. «Le nostre soluzioni si avvalgono di una vasta gamma di prodotti, tra cui motoriduttori, dispositivi di azionamento, riduttori epicicloidali e inverter. Le soluzioni Bonfiglioli impattano su molti aspetti della vita quotidiana, dagli alimenti che consumiamo alle strade che percorriamo ogni giorno, dai vestiti che indossiamo alla luce elettrica che illumina le nostre case. Le nostre soluzioni mantengono il mondo in movimento».

 

La Bonfiglioli Academy cresce e forma talenti per tutta la meccatronica

Bonfiglioli è un colosso (1,2 miliardi il fatturato stimato nel 2022) e opera nel settore degli azionamenti, nei generatori eolici e nelle macchine per l’edilizia, il movimento a terra e l’intralogistica

Questa connessione con la vita quotidiana si riversa anche nell’impegno che da sempre Sonia Bonfiglioli profonde nella formazione, non solo per le proprie maestranze ma per il sistema della meccatronica in generale. Così i programmi di upskilling e reskilling messi in piedi nel 2017 sono diventati la Bonfiglioli Academy, con centinaia di corsi generici e più specialistici per formare i tecnici della transizione digitale (18mila ore somministrate nel 2022 a 2590 persone).

Con una parte di essi dedicati alle scuole tecniche del territorio, nella convinzione che «i talenti siano elemento chiave per abilitare una reale trasformazione dell’industria e del Paese. E che se il territorio si arricchisce, ne guadagniamo tutti. Trovo singolare che le Università abbiano abolito tout court le lezioni a distanza: in un Paese in cui gli esperti Stem sono così preziosi anche perché rari, fare formazione anche a distanza avrebbe aumentato le possibilità di costruirli. A beneficio soprattutto delle pmi che sono il pilastro della nostra industria». Come dire che Bonfiglioli i suoi ingegneri li forma da sé o li fa lavorare da remoto dove abbondano, ma il resto dell’industria, grand parte di essa, rischia di restare indietro.

 

L’integrazione con Selcom: i prossimi passi e la spinta elettronica e digitale di Bonfiglioli

Nonostante le complessità, legate alla guerra, al caro energia, alla scarsa reperibilità delle materie prime abbiamo registrato una crescita del fatturato che è stata non solo effetto del pricing ma dell’aumento dei volumi, dal miliardo e 70 milioni del 2021, stimiamo 1,230 miliardi nel 2022, di cui la metà attribuibile all’incremento dei volumi

Tornando all’acquisizione di Selcom, rileva che l’azienda abbia sede a Castel Maggiore, nella provincia bolognese, nello stesso territorio della Bonfiglioli. Ma non è stata la ragione che ha portato a velocizzare le trattative che anzi sono state lunghe e difficili. L’azienda era controllata da due fondi che nel corso degli ultimi 12 mesi sono stati smantellati dalla crisi – uno acquisito dalla branch Uk, l’altro liquidato. «In questo evento abbiamo trovato un punto di ingresso – dice Bonfiglioli – Selcom inoltre ha registrato qualche difficoltà anche in termini di bilancio: ha realizzato nel 2022 un fatturato di circa 150 milioni di euro. Ma pur crescendo non è riuscita a trasferire i maggiori costi sui clienti finali e l’anno si chiuderà con un rosso superiore ai 10 milioni di euro. L’azienda è legata al settore automotive elettrico che ha marginalità basse, che solo con volumi importanti possono portare un buon risultato, e non ci sono evidentemente oggi volumi importanti». Anche perché la Cina, per Selcom un mercato cruciale, nel 2022 è stato pressoché annientato dalla scelta politica di rafforzare i lockdown.

«È chiaro che quello del bilancio è uno dei punti che dovremo affrontare – dice Bonfiglioli – Ma il grande elemento di forza di Selcom e il motivo dell’acquisizione è che ci consente di entrare nel settore verticale delle schede elettriche. Oltre a una squadra di talenti importante, ingegneri e tecnici specializzati. Noi con questa acquisizione operiamo una maggiore verticalizzazione: abbiamo una produzione di inverter in Germania che acquista le schede dalla Cina. Le schede elettroniche sono progettate ad hoc per singola applicazione, non è un prodotto plug and play. Nell’evoluzione di Bonfiglioli che da meccanica è diventata elettromeccanica con l’acquisizione dei motori elettrici, il passo successivo è quello di puntare alla meccatronica digitale: con Selcom lo facciamo decisamente».

 

Obiettivo: diventare gli abilitatori di riferimento nella transizione elettrica in tutti i settori meccanici

Assmebly line Bonfiglioli nello stabilimento di Forlì

Selcom si distingue anche per la sua area engineering che comprende la Ricerca e Sviluppo e l’ingegneria di processo per Hardware, Software e Meccanica nonché la progettazione interna di metodi di test di validazione del prodotto che, insieme ad un elevato livello di servizio e alla stretta collaborazione con il cliente, completano il posizionamento differenziante della Società sul mercato. «Con questa acquisizione arriviamo a un’occupazione di 4500 persone – dice Bonfiglioli – ma non ci fermiamo, naturalmente. Intendiamo impegnarci ancora più verticalmente nella progettazione e nella catena del valore dell’elettronica di controllo e di potenza: avere una maggiore capacità progettuale e realizzativa di elettronica è fondamentale per il gruppo. I nostri settori chiave sono le macchine movimento terra e l’eolico, che stanno vivendo il passaggio rapidissimo dell’elettrificazione. Noi vogliamo essere gli abilitatori di questa transizione».

 

Una Bonfiglioli gemella in Cina, local for local

E Selcom, profondamente italiana e bolognese, consente anche di rafforzare la presenza cinese. «Anche prima della trasformazione geopolitica innescata dal Covid, che ha interrotto le catene di fornitura lunghe, noi siamo stati sempre local for local: ovvero avevamo uno stabilimento in Cina per la Cina, focalizzato sulla meccanica pesante. A luglio 2021 a Jiading abbiamo inaugurato ufficialmente lo stabilimento di Sampingranaggi, un’altra azienda di recente acquisizione, che ha consentito di internalizzare la lavorazione degli ingranaggi nel Dragone. Con Selcom abbiamo anche una produzione locale nell’elettronica. E riporteremo la Cina a brillare, dopo il calo del 2022».

(Ripubblicazione dell’articolo pubblicato il 20 marzo 2023)














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