Lamborghini e Marchesini applicano alla produzione un pizzico di… “feelosophia”

di Piero Formica ♦︎ Il "Toro" e l'azienda specializzata in macchine per il packaging stanno sviluppando sistemi che consentano di disegnare un'impresa trasformativa di nuova concezione in cui la tecnologia è al servizio dell'uomo. Un progetto che si sostanzia nella Motorvehicle University of Emilia Romagna, dove gli ingegneri realizzano un nuovo progetto didattico. Partendo dalle esperienze di Automobili Lamborghini, Dallara, Ducati, Ferrari, Haas F1 Team, HPE Coxa, Magneti Marelli, Maserati e Toro Rosso

Lamborghini Aventador

L’industria italiana si trasforma. A Sant’Agata Bolognese, conosciuta come ‘La Casa del Toro‘, Automobili Lamborghini ha lanciato il progetto ‘Feelosophy‘. La capacità di rispondere agli stimoli della mente, del corpo e dello scopo da perseguire è stimolata dalla creazione di una comunità aziendale che infonde il senso di appartenenza e lo spirito di squadra. Il rapporto con la natura e la promozione del benessere trovano supporto nel favorire un’alimentazione sostenibile e un equilibrio fisico e mentale. Alla Marchesini di Bologna, impresa leader nell’industria del packaging, l’efficienza è sostituita dall’adattabilità e dalla sostenibilità ambientale. L’emergere delle imprese trasformative sembra non avere confini segnati dalla tradizione. Esse si intravedono all’orizzonte di territori con una lunga e robusta vocazione nella meccanica. È l’addio all’impresa meccanicistica e al suo modello burocratico che pretende conformità alle regole. Benvenuta l’impresa trasformativa il cui modello umano-centrico esalta il contributo creativo di ciascuno. All’aristocrazia degli amministratori subentra l’’umanocrazia’ degli ideatori.

L‘impresa meccanicistica ha una visione parziale della realtà ed è disaccoppiata dalla natura. Le sue competenze funzionali sono tradizionalmente oggetto di corsi di insegnamento verticali, cioè quelli che mirano alla specializzazione approfondita in una specifica area aziendale per raggiungere la massima efficienza possibile. Ciascun addetto svolge il suo lavoro senza preoccuparsi dei comuni obiettivi. Essa cresce managerialmente migliorando l’attività che la contraddistingue sin dalla sua nascita. Al contrario, l’impresa trasformativa ha una visione olistica per la quale è vitale la cooperazione. Tutte le sue parti si compenetrano e si influenzano reciprocamente. È dunque un organismo vivente che mantiene il carattere imprenditoriale iniziale e si trasforma nel tempo affiancando ai passi incrementali i salti richiesti dall’innovazione dirompente. In contatto con la natura e focalizzata sulle persone, non sulle funzioni, persegue, appunto, adattabilità e sostenibilità nel senso di produrre un’immagine profonda e vivida di sé da presentare al mondo esterno. Un’immagine che muta al cambiare delle circostanze. Pertanto, nutre le sue cellule prima di tutto con intuizioni, idee, cose sognate con poco riferimento al mondo esterno presente, sentimenti ed emozioni che nascono da percorsi transdisciplinari nel territorio della sperimentazione. Così facendo, le imprese trasformative agiscono come agenti di transizione dal mondo dell’economia separata dalla natura a un mondo in cui economia e natura interagiscono per il bene comune. Nel bilancio dell’impresa trasformativa, il capitale umano e quello naturale coesistono armoniosamente e con pari dignità.







MODELLO: Linea Corporate, Banner Finizione Huracán Avio Lamborghini
Umberto Guizzardi
LIBERATORIA: Tutti i diritti Automobili Lamborghini
NOTE: Agenzia: JWT ha fatto la post produzione

La strada aperta dalle invenzioni sociali di Auto Lamborghini e dal Gruppo Marchesini sarà agevolmente percorribile se sostenuta da una terza invenzione, quella dell’istruzione, che stimoli il potere immaginativo esplorando terre ignote. È una convinzione consolidata che la creatività umana sia innata. Contro questo credo, una ricerca condotta da George Land e Beth Jarman ha testato la creatività dei bambini in età prescolare negli anni 60, giungendo alla conclusione che il 98% aveva raggiunto il livello di genio. Al liceo, lo stesso gruppo di bambini aveva ottenuto il 12%. I sistemi scolastici mortificano la creatività che è alla base della risoluzione dei tanti problemi che ci assillano.

Il formarsi di un fronte di nuove professionalità congeniali all’impresa trasformativa è il risultato della convergenza dei vari rami scientifici e umanistici del sapere. Intelligenza artificiale, scienza dei dati e scienza comportamentale convivono e interagiscono. Il pensiero integrativo abbatte le tradizionali barriere del sapere, costruendo ponti transdisciplinari. Si dovrebbe quindi permettere agli studenti di ritagliarsi abiti di studio su misura, contaminando le materie scientifiche con quelle umanistiche. Questo significa che gli studi afferenti alle scienze naturali, umane e sociali (diritto, sociologia, filosofia, psicologia, economia, politica e simili) escono dal buco profondo dei loro pozzi di conoscenza superspecializzata. Studenti e docenti devono insieme sperimentare come muoversi lungo quel fronte in movimento. Il cammino intellettuale non si limita alla lezione, ma si estende all’individuazione dei problemi seguita dal conflitto cognitivo tra le soluzioni proposte e si conclude con l’individuazione del progetto da mettere in pratica. L’impresa trasformativa scaturisce, dunque, dalla riconfigurazione dell’educazione proponendo modelli di apprendimento che sostituiscono la classe convenzionale. Gli allievi formano una comunità di esploratori che con creatività e tenacia persegue virtù e conoscenza sulle orme dell’Ulisse ribelle di Dante. Il processo di apprendimento prende il sopravvento sul processo di insegnamento per coltivare domande astruse che rivelano sentieri insoliti da percorrere. 

Macchina di Marchesini, uno dei principali produttori di packaging in Italia

Insegnando si formano i ‘purosangue’ che corrono nel mondo della realtà con in sella le dottrine e i dogmi della conoscenza acquisita. Essi fondano imprese in sintonia con gli insegnamenti dei maestri esperti. L’insegnamento porta a prestare molta attenzione nella fase di ideazione a ciò che i consumatori chiedono. Ne consegue la nascita di imprese nel solco della tradizione di una pianificazione accurata, influenzata dalle passate esperienze. Il risultato è l’impresa che fornisce prodotti e servizi incrementali rispetto alla concorrenza. L’impresa trasformativa è estranea a questo scenario, privilegia l’apprendimento che prepara la mente a comprendere l’ignoranza come qualcosa di normale piuttosto che la deviazione dalla norma. Chi esplora l’ignoranza prova piacere nel non trovare ciò che stava cercando, e non ha paura di affrontare l’incertezza che deriva da ciò che non si conosce e non si è consapevoli di ignorare.  È così che i fatti classificati come immutabili, fissati una volta per tutte, vengono sfidati e dimostrati sbagliati.

L’apprendimento si svolge nei laboratori di sperimentazione dei processi di ideazione a fini trasformativi della presente realtà imprenditoriale. Nel laboratorio si esperimenta come affrancarsi dai dogmi della conoscenza per entrare nel mondo dell’improbabile e generare visioni contro-intuitive. Gli sperimentatori nel corso dell’ideazione apprendono ad individuare i bisogni e i desideri latenti delle persone e le tendenze emergenti. Nel passare dall’insegnamento all’apprendimento tramite sperimentazione, cambia la configurazione dell’impresa: da macchina con le sue componenti funzionali standard ad organismo con le sue cellule. Apprendere sperimentando è un esercizio transdisciplinare, dovendo l’impresa trasformativa coniugare le conoscenze tecnicoscientifiche con il sapere umanistico.

Aventador S line Lamborghini

È questa una necessità che nasce dai limiti pratici ed etici che l’imprenditoria incontra nell’affrontare sia il cambiamento dei suoi rapporti con la natura, a cominciare dal cambiamento climatico, sia l’evoluzione delle priorità dei consumatori che pongono crescente attenzione alla sostenibilità ambientale, al ben-essere e, in definitiva, allo scopo della loro vita. L’impresa trasformativa tratteggiata da Auto Lamborghini e Marchesini porta a riflettere sul cambiamento tecnologico che non è un percorso scientificamente preordinato, ma è qualcosa che noi determiniamo socialmente ed economicamente con i nostri comportamenti. L’impresa trasformativa pretende che la tecnologia favorisca l’uomo. Da qui in avanti vedremo come in questo inedito scenario si muoveranno le istituzioni educative promosse in tempi recenti dalle comunità scientifiche e imprenditoriali dell’Emilia-Romagna. Ne delineiamo qui alcuni tratti.

Le imprese trasformative promuovono Accademie che le supportino nella transizione verso l’imprenditorialità innovativa e sostenibile

Pagani Huayra Roadster BC. Foto presa dal profilo instagram Motor Valley Official

Motorvehicle University of Emilia-Romagna (MUNER), associazione nata dalla sinergia tra alcuni prestigiosi atenei (Università di Bologna, Modena, Reggio Emilia, Ferrara e Parma) e le case automobilistiche radicate nel territorio che puntano all’eccellenza del Made in Italy: Automobili Lamborghini, Dallara, Ducati, Ferrari, Haas F1 Team, HPE Coxa, Magneti Marelli, Maserati e Toro RossoÈ questa l’Accademia dove gli ingegneri del futuro contribuiranno allo sviluppo di un progetto didattico rivoluzionario del mondo delle automobili. MUNER si propone di attrarre nella regione i migliori studenti universitari provenienti dall’Italia e dall’estero. Marchesini Group ha lanciato il progetto Talent Garage, la sua nuova Accademia finalizzata alla ricerca e alla formazione dei collaboratori attuali e futuri, giovani talenti sul territorio bolognese e nazionale, in  collaborazione con scuole e università. L’Accademia vuole “formare a tutto tondo i futuri manager della Packaging Valley emiliano-romagnola, dove si trovano le principali imprese italiane di un settore che nel 2019 ha per la prima volta superato gli 8 miliardi di euro di fatturato”. All’interno del progetto Academy, il Gruppo IMA di Bologna ha avviato: I.M.A. Potential, dedicato a tutti i neoassunti, “favorendo la contaminazione con realtà diverse, per confrontarsi e fare networking”; I’.M.A. Talent: “dedicato alle risorse che dimostrano le capacità necessarie per ambire ad una crescita verticale e/o orizzontale attraverso lo sviluppo delle capacità gestionali e manageriali”.














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