In Lazio rinascono le fabbriche del settore legno?

di Claudio Barnini ♦ L’industria del legno e del mobile è fra quelle in maggiore crisi in tutta Italia, e da molto tempo. Eppure, intorno a Roma ci sono dei segnali di risveglio. Parla Guido Giacobbi di Unindustria.

L’industria del legno nel Lazio non vive un momento particolarmente brillante. Sia nel campo dell’arredo che della nautica sono in calo le aziende attive: una crisi che si ripercuote ovviamente anche in termini di dipendenti. Ma se ci atteniamo ai numeri qualche segnale di incoraggiamento si trova. In generale il numero delle imprese laziali attive nel 2015 è leggermente cresciuto (+0,6% rispetto al 2014), ma questo dato non è confermato dal settore del legno e della cantieristica. L’industria del legno e della fabbricazione di mobili regionali, per esempio, hanno fatto registrare rispettivamente -3,6% e -0,5%. Il settore è invece in linea in termini di dipendenti delle imprese attive, perché a una riduzione a livello regionale dell’1,3% si accompagna una diminuzione anche nell’industria del legno e della cantieristica navale, mentre solo nel settore della fabbricazione di mobili si assiste a un’espansione della base dipendente.

Cantieri Navali Anzio
Cantieri Navali Anzio

Restare a galla







Resta il fatto che il Lazio produce il 15,3% del valore aggiunto nazionale del settore dell’economia del mare, regione leader in Italia. Un trend testimoniato anche dall’andamento dell’export: il Lazio, infatti, ha registrato +9,2% tendenziale nel 2015 (20,2 miliardi), e questa performance è stata favorita anche dall’industria del legno e dalla cantieristica. Il settore delle costruzioni di navi e imbarcazioni si è attestato a un consistente +17% rispetto all’anno precedente e l’industria del legno, addirittura ad un +52,6%.

Serapo 38, dei Cantieri Navali Di Donna
Serapo 38, dei Cantieri Navali Di Donna

Le previsioni di Unindustria

Insomma, l’ottimismo non manca. Come fa intendere Guido Giacobbi, neo eletto presidente di Unindustria (l’Unione degli industriali e delle imprese di Roma, Frosinone, Latina, Rieti, Viterbo) per il quadriennio 2016-2019 proprio della Sezione legno, arredo e nautica, settore che conta 43 aziende e 751 dipendenti. L’obiettivo di Giacobbi (che ricopre il ruolo di amministratore unico della Tecnolegno, azienda che produce pavimenti in legno e che vanta la certificazione 100% Made in Italy) è semplice: «Vogliamo essere attenti alle iniziative, ai contributi o agevolazioni messe in campo dal Governo, in particolar modo dal Mise e dalla Regione Lazio, da altri Enti e dall’Europa. Dobbiamo intercettarle e trasmetterle alle nostre imprese affinché non passino inosservate. Il mercato internazionale sta assumendo un valore sempre più significativo e strategico per l’economia italiana. Le esportazioni pesano per oltre un quarto del Prodotto interno lordo. Una percentuale rilevante la detiene l’industria del mobile e dell’arredamento con una quota del 7,3%. Stiamo parlando del 7,3% delle esportazioni mondiali nel comparto del Legno Arredo. Anche la nautica è fondamentale per le esportazioni italiane e quindi come voce che pesa positivamente nella bilancia dei pagamenti. Le barche e le attrezzature nautiche Made in Italy sono ammirate in tutto il mondo».

Le punte di diamante

Proprio il mondo della nautica rappresenta una punta di diamante. Le richieste e gli ordinativi maggiori sono per motori, oblò, porte sliding, porte di compartimentazioni, trasmissioni. Ma anche per gli altri settori c’è molta richiesta Made in Italy, come per pavimenti in legno, arredo bagno, arredamento. Restano, quindi, buoni propositi di sviluppo. Ma in futuro sarà più del legno e arredo, o più della nautica? Unindustria vede prospettive di crescita buone per entrambi i settori. «Da oggi ravvisiamo segnali positivi per un nuovo avvio e per il recupero di posizioni di ordinativi in arrivo e di investimenti diretti», conclude Giacobbi. L’augurio è che ovviamente abbia ragione lui.

Lavoro ai Cantieri Navali Anzio
Lavoro ai Cantieri Navali Anzio













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