Il Risk Management nell’era di Industria 4.0

Il 19vesimo convegno annuale ANRA sarà dedicato a Imprevisto o probabilità, la carta del risk management. Studiosi, docenti universitari, esperti e manager ai vertici delle strutture aziendali a confronto su temi che declinano il tema negli ambiti dei processi di finanziamento, dei cyber risk, della supply chain. Particolare attenzione all’evoluzione degli scenari politici ed economici nel mondo della produzione invstito dalla trasformazione digitale

Appuntamento il 13 e 14 novembre a Milano, al Centro Milano congressi MiCo Gate 15 per il 19vesimo convegno annuale ANRA, l’associazione che raggruppa i Risk Manager e i Responsabili delle Assicurazioni aziendali. E’ intitolato “Imprevisto o probabilità, la carta del risk management “ e metterà a confronto in diverse sessioni di dibattito e di approfondimento un ricchissimo parterre di studiosi, docenti universitari, esperti e manager ai vertici delle strutture aziendali. Ecco alcuni dei temi che verranno trattati: il Risk Management nei processi di finanziamento, le SPAC, il punto di vista delle grandi imprese. Digitalizzazione delle imprese: aspetti legali e normativi del cyber risk. Il ruolo del Risk Management nella supply chain; come comunicare con gli stakeholder. Tra deglobalizzazione e sovranismo: come analizzare i rischi nel contesto attuale, Change Management.

La prima giornata di lavori, 13 novembre

Ma è solo entrando nel dettaglio del fitto programma della due giorni che si può cogliere il livello di approfondimento e la vastità dei temi trattati. I lavori si apriranno il 13 novembre di prima mattina, dopo l’avvio ufficiale da parte di Alessandro De Felice, Presidente ANRA e Chief Risk Officer Prysmian Group e di Jo Willaert, President of FERMA and IFRIM, e il benvenuto di Giovanni Gorno Tempini, Presidente Fondazione Fiera Milano, con il primo appuntamento plenario, dedicata a ”I Processi di finanziamento delle PMI: il ruolo del Risk Management”.







 

Start up

I Processi di finanziamento delle Pmi: il ruolo del Risk Management

Si parte dalla constatazione che i Piani Individuali di Risparmio (Pir) e l’Aim Italia (ex Alternative Investment Market Italia) stanno favorendo l’afflusso di capitale di rischio, in un’ottica di medio periodo, per sostenere lo sviluppo delle piccole e medie imprese. Questo permette a società specializzate come Special Purpose Acquisition Companies (Spac), Organismi di Investimento Collettivo e di Risparmio (Oicr) e Fondi di Private Equity di individuare piccole e medie aziende, e di investire in capitale di rischio, fornendo anche il supporto manageriale per sostenere la crescita. Nel processo è incluso lo sviluppo di modelli di Risk Management, che danno una maggiore garanzia nel raggiungimento degli obiettivi di crescita.

Da ciò il sistema economico trae numerosi benefici: gli investitori possonoavererendimenti maggiori o maggiormente diversificati, le banche possono ridurre l’incidenza del capitale di rischio sul totale attivo investito, con una complessiva riduzione del rischio di credito, le grandi aziende possono contare su una catena della fornitura più forte, in quanto anche le piccole e medie imprese hanno sviluppato modelli di Risk Management. Non ultimo, grandi aziende ed investitori possono perseguire obiettivi di sostenibilità supportando e sviluppando il territorio in cui operano, senza dover compromettere i livelli di sicurezza, resilienza e continuità necessari per il successo nella crescita.

Così come per gli altri appuntamenti della mattinata, questa tavola rotonda sarà moderata da Andrea Cabrini Direttore ClassCnbc, condirettore  di MilanoFinanza, e vedrà tra i relatori: Fabio Arpe, Fondatore e CEO Arpe Group; Mario Anolli, Docente Università Cattolica del Sacro Cuore, Giuseppe Seghi Recli, Amministratore Delegato Molteni Farmaceutici; Molteni Farmaceutici, Spactiv.

 

brexit-1477611_1280

 

Nuovi protezionismi e “de-globalizzazione”: quali impatti sul governo dei rischi nelle aziende multinazionali?

Nel corso della mattinata il tema affrontato in sessione plenaria sarà “Nuovi protezionismi e “de-globalizzazione”: quali impatti sul governo dei rischi nelle aziende multinazionali?”che allargherà lo sguardo a una dimensione di politica internazionale. Eventi come la Brexit, l’avvento di Donald Trump, i risultati delle elezioni in Italia, l’ascesa del populismo in Occidente, dimostrano che il mondo è diventato più imprevedibile e che rischia di diventare più chiuso e meno solidale. Nel dibattito pubblico compare sempre più spesso la parola “de-globalizzazione”, la quale – se la globalizzazione viene spesso ritenuta responsabile dei mali delle economie occidentali – presenta numerosi rischi di destabilizzione per l’intera economia mondiale.

Cosa accadrebbe a individui, aziende e mercati finanziari se il moderno processo di globalizzazione venisse annullato, come hanno minacciato di fare politici populisti negli Stati Uniti e in Europa? Il limite di velocità a cui le economie potrebbero crescere senza imbattersi in problemi di natura inflazionistica si abbasserebbe, accorciando e frammentando i cicli economici. Dal punto di vista degli investimenti, la fine della globalizzazione potrebbe rivelarsi il fattore che pone termine al mercato obbligazionario rialzista degli ultimi 35 anni, con potenziali effetti deleteri per le valutazioni di tutti gli asset finanziari.

Siamo probabilmente di fronte ad nuovo corso, in cui i tradizionali modelli di produzione e consumo, assumono una dimensione sempre più “delocalizzata” all’origine. In questa logica, la nuova connotazione a-territoriale delle attività di business è destinata a far perder di rilevanza alla stessa contrapposizione tra i concetti di off-shoring e re-shoring. Specializzazione, flessibilità e agilità sono, e sempre più saranno, le parole d’ordine per competere in maniera vincente nel futuro. In questo contesto, le aziende per essere leader, devono sempre più identificare le future fonti di creazione del valore, innovando prodotti e servizi e mettendo il cliente ed i suoi bisogni al centro delle strategie aziendali.

Saranno questi gli spunti di riflessione. Parteciperanno docenti universitari, esperti di diritto internazionale, assicuratori e brokers. Tra loro Giuliano Noci, Prorettore del Politecnico di Milano; XL Catlin, relatore in via di definizione; Prof. Avv. Alberto Monti, Ordinario di Diritto comparato nella Scuola Universitaria Superiore IUSS Pavia; Alessandro Castellano, CEO Zurich Italia. Gli incontri riprenderanno nel pomeriggio con: ”L’adozione di un framework di Risk Management in una Media Impresa: opportunità e difficoltà”.

 

 

L’adozione di un framework di Risk Management in una Media Impresa: opportunità e difficoltà

Il punto di partenza è che lo sviluppo di modelli Risk Management è sempre più marcatamente una necessità imprescindibile, non solo per le aziende di grandi dimensioni ma anche per le medie e piccole aziende, che sempre più spesso si trovano a non poter più ignorare questa necessità. Ciò, sia alla luce della vitale necessità di aumentare la propria resilienza a fronte di un ambiente nel quale il livello di turbolenza e complessità è in continuo aumento, sia a fronte delle richieste che in tal senso provengono da numerosi “stakeholders”, tra cui marcatamente gli investitori ed i clienti. Lo sviluppo di modelli di Risk Management, dà infatti agli investitori una maggiore garanzia del raggiungimento degli obiettivi fissati e quindi del ritorno sugli investimenti fatti.

Al tempo stesso i clienti o i committenti su grandi opere, possono contare su una “supply chain” più forte, nella misura in cui i fornitori si siano dotati di modelli di Risk Management. Per non parlare dei requisiti sempre più stringenti in termini di Gestione del Rischio, posti da numerose normative e certificazioni, quali ad esempio la certificazione di qualità ISO 9001, quella ambientale ISO 14001, o quella sulla salute e sicurezza sul lavoro ISO 45001, che ormai sempre più prevedono un approccio “risk based thinking”. In quest’ottica, l’implementazione di modelli di RM diventa una necessità per le Pmi, ma si scontra con problemi culturali e strutturali significativi, richiedendo quindi il supporto di processi formativi e spesso l’uso di società di consulenza esterne.

Il moderatore è in questo caso Maurizio Castelli, Senior Risk & Insurance Management Consultant, MAO Risk Consulting e al dibattito parteciperanno Jorge Luzzi – Executive President Herco Global ERM, President of Apogeris and Alarys; Barbara Gaudenzi, Professore Associato Dipartimento di Economia dell’Università degli studi di Verona; Willis Towers, Watson; Orazio Rossi, Country President Italia Chubb.

Economia circolare e Sostenibilità nelle imprese: il ruolo di produzione ed uso di Energie Alternative

Contemporaneamente in un’altra sala si svolgerà un workshop dedicato all’“Economia circolare e Sostenibilità nelle imprese: il ruolo di produzione ed uso di Energie Alternative” dedicato ai temi, sempre più rilevanti e di necessaria analisi per le aziende, come il rispetto dei diritti umani, le tematiche ambientali, la lotta alla corruzione. Modera Alberino Battagliola – Corporate Insurances & Administrative Services Manager Fater SpA, Consigliere ANRA,e parteciperanno Chris Bonnet, ASG Business Manager Allianz Global Corporate & Specialty; Nicola Mancino, CEO Allianz Global Corporate & Specialty Italia Italia; Giovanni Teodorani Fabbri – General Manager Fater Smart; Stefano Scoccianti – Enterprise Risk Manager Hera SpA. Dopo la cerimonia di consegna dei diplomi ALP – Ferma Rimap l’ultimo appuntamento plenario che chiuderà la prima giornata, sarà dedicato ai “Diversi approcci nel Risk Management” e sarà moderat0 dal Presidente ANRA e Chief Risk Officer Prysmian Group Alessandro De Felice.

 

Alessandro De Felice,Presidente ANRA e Chief Risk Officer Prysmian Group

Diversi approcci nel Risk Management

Si parte dalla constatazione che una disciplina complessa e poliedrica come quella del Risk Management richiede ai professionisti e alle aziende, in un’ottica di evoluzione continua, di aprire i propri orizzonti ed esplorare metodologie alternative, nuovi paradigmi. Sia dal mondo accademico che da startup e da aziende particolarmente illuminate provengono nuove proposte che vogliono stimolare un punto di vista differente nel Risk Management. Sistemi di misurazione della resilienza tramite l’analisi dei nodi processuali, metodologie di Anticipatory Risk Management per rischi emergenti, nuovi approcci di Risk Engineering: saranno protagonisti di una sessione pleanria gli stessi professionisti che stanno sviluppando queste metodologie alternative, che non si limiteranno ad esporle da un punto di vista accademico ma racconteranno anche come esse vengono implementate e applicate, e quali risultati stanno riscontrando.

Parteciperanno a questo appuntamento conclusivo della prima giornata il Prof. Simone Colombo, Presidente Symlogic, spin off del Politecnico di Milano; Roberto Poli, Cattedra Unesco sui sistemi anticipanti e presidente Skopia ; Gianpaolo Crenca, Presidente Consiglio Nazionale Attuari.

La seconda giornata di lavori, 14 novembre

La seconda e conclusiva giornata del 19vesimo convegno annuale ANRA si apre con una prima tavola rotonda dove si cercherà la risposta alla domanda “Cosa si aspetta il board dal Risk Manager ?”.

Cosa si aspetta il board dal Risk Manager

Il Risk Manager oggi, per comunicare efficacemente con tutti i propri stakeholder e per promulgare all’interno dell’azienda quel cambiamento che è necessario per la diffusione di una vera cultura di gestione del rischio, è una figura che necessita di competenze relazionali e comunicative che vanno al di là di quelle tecniche, tradizionalmente imputate ad essa. Il Risk Manager, per riuscire a far percepire il valore aggiunto del proprio lavoro e le potenzialità della sua applicazione nella crescita e nello sviluppo dell’impresa, deve però prima comprendere quali sono gli obiettivi e le aspettative dei vertici aziendali. Il board ha infatti una panoramica completa sull’intera vita dell’impresa, che se viene condivisa con il Risk Manager porta ad un allineamento degli obiettivi e ad una comunicazione più fluida, efficace, ed efficiente anche in termini di tempo.

Fondamentale è dunque capire cosa si aspettano i membri del board dal professionista o dal team di Risk Management con cui collaborano. Modera Andrea Cabrini, partecipano Maria Elena Cappello – Member of the Board of Directors Prysmian, MPS, Saipem, Eni Enrico Mattei Foundation; Carolyn Dittmeier, Chairman board of auditors Generali; Elisabetta Magistretti, Membro del CDA Luxottica. A seguire “Where are we going? A global perspective ” dove porterà il suo contributo Chris Townsend, CEO International General Insurance AIG, e il key note speech con Simone Bemporad, Group Director of Communications and Public Affairs Generali. Seguirà l’incontro dedicato ai “Rischi emergenti legati alla sostenibilità e D.Lgs 254/1.”

 

Rischi emergenti legati alla sostenibilità e D.Lgs 254/1

La Direttiva europea 2014/95/UE, recepita nell’ordinamento nazionale con il D.Lgs 254/16, impone alle aziende di grandi dimensioni di fornire una dichiarazione, a corredo della tradizionale rendicontazione finanziaria, sui temi di carattere non finanziario (la Dnf), come gli aspetti ambientali, sociali, quelli attinenti al personale, al rispetto dei diritti umani, alla lotta contro la corruzione attiva e passiva. Questa dichiarazione comporta un’analisi dei temi emergenti legati alla sostenibilità, con la necessità di determinare la probabilità di accadimento e il possibile impatto sulla società, inoltre il modello di ERM richiede il coordinamento di questa analisi con l’intero modello di Gestione dei Rischi aziendali.

Partecipano: Fabrizio Capaccioli, Managing Director Asacert; Stefano Pareglio, Professore associato Università Cattolica del Sacro Cuore, Coordinatore del programma di ricerca su Soscietà e Sostenibilità Fondazione Enrico Mattei; Mario Abela, Director , Redefining value ; Roberto Mannozzi – Direttore Centrale Amministrazione, Bilancio e Fiscale Ferrovie dello Stato Italiane / Presidente ANDAF ; Maurizio Quintavalle – Marsh Risk Consulting Country Leader, Head of Client Advisory Services Marsh Italy and Iberia. A chiudere la mattinata del secondo giorno di incontri “Reingegnerizzare l’impresa: fascino e rischi di una digitalizzazione spinta“.

Reingegnerizzare l’impresa: fascino e rischi di una digitalizzazione spinta

Le imprese oggi stanno implementando una digitalizzazione sempre più accelerata, una reingegnerizzazione dei processi in cui la componente tecnologica diventa pervasiva. Dall’Internet of Things al machine learning, il digitale promette semplificazione ed efficienza, con un fascino che può però portare a sottostimare i rischi. Questi cambiamenti cosa comportano in termini di ridefinizione del rischio? Nella scelta di digitalizzare un processo, le imprese pensano davvero ai rischi correlati? Sono in grado di quantificarli? E di comprenderne le implicazioni normative e i possibili risvolti legali? Siamo senza dubbio in una fase embrionale dello sviluppo dell’Industry 4.0, ma l’intento è di indicare alcune linee guida per poter valutare l’innovazione in chiave risk management friendly.

Modera Andrea Cabrini – Direttore ClassCnbc, condirettore MilanoFinanza, con la partecipazione del nostro direttore Filippo Astone; Enrico Ferretti, Managing Director Protiviti; Enrico Vanin, AD Aon Spa e Aon Hewitt Risk & Consulting; Alessandro Bonfiglio, Amministratore Delegato di D-Hub; Davide D’angelo, Socio studio Grimaldi, ex Partner Pedersoli, Allen & Overy; Enrico Guarnerio, Chairman e Ceo Strategica group/Direttore CTS ANRA.

 

Intelligenza Artificiale

 

 

Nel pomeriggio due i workshop previsti: il primo è ”Ve la diamo noi la formazione sui Soft Skills – Come Comunicare il nostro messaggio”.Moderano: Filippo Miliani – Risk e Insurance Manager Tenova e Consigliere ANRA e Maurizio Castelli – Senior Risk & Insurance Management Consultant, MAO Risk Consulting con la partecipazione di Carolina Benaglio – CEO di Myr Consulting Snc e Enterprise Risk Manager; Guido Di Martino, Presidente Structogram Italia e Amministratore Delegato I.A.B.I. Istituto Analisi Biostrutturale Italia. Il secondo è dedicato al “Risk Management 4.0: futuri scenari”.Modera: Alberino Battagliola – Corporate Insurances & Administrative Services Manager Fater SpA e partecipano: Massimiliano Colombo, Regional Underwriting Manager QBE Italia; Renato Vecchio, Insurance Network Director Benpower; Lucia Bevere, Senior Catastrophe Data Analyst Swiss Re ; Claudio Raimondi, Responsabile Welfare Poste Vita.

La gestione del rischio nello sport professionistico

La tavola rotonda conclusiva, prima dei saluti finali affidati al Presidente ANRA e Chief Risk Officer Prysmian Group tratterà de “La gestione del rischio nello sport professionistico“. Modera: Giorgio Gaglio, Risk Manager di Accorhotels Italia e Socio ANRA, partecipano: Alessandro Lupi, Allenatore Primavera U19 AC Milan; Cristian Brocchi – ex calciatore ed Allenatore Serie A; Mario Beretta, Allenatore e Dirigente sportivo italiano FIGC. Qui il link per le iscrizioni.














Articolo precedenteAnie Rinnovabili: -8% Installazioni Fer nei primi nove mesi di quest’anno rispetto al 2017
Articolo successivoDa Comau l’esocheletro anti fatica. E non è fantascienza!






LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui