I piani di espansione di Doxee, l’azienda che digitalizza la fatturazione

di Laura Magna ♦︎ Quotata all'Euronext Growth Milan (l'ex Aim), la software house modenese ha avviato una strategia di crescita su tre pilastri, rigorosamente senza carta. Avviata l'espansione nell'area Dach e in Spagna, l'azienda quotata all'Aim ha registrato un incremento "double digit" per il fatturato. E per il futuro? Parla il ceo Muratori Casali

A caccia di target nell’area Dach (Germania, Austria, Svizzera) e in Spagna, per cogliere l’arrivo inevitabile della fatturazione elettronica in paesi dove il 70% dei processi richiede ancora documenti cartacei. È nei piani di Doxee, 130 dipendenti e fatturato di 17,7 milioni di euro nel 2020, in aumento del 14,3% e per l’85% derivante dal mercato italiano. Parliamo di una pmi innovativa che fa software iper-tecnologici per migliorare la customer experience di telco, imprese e pa. Ovvero, per dirla con Sergio Muratori Casali, l’amministratore delegato della software house modenese, «lavora a fianco delle aziende che hanno deciso di supportare le aziende nel momento della transizione al digitale applicandola ai processi di comunicazione, innovando cioè le relazioni e i momenti di contatto fra una brand e i  clienti».

Una trasformazione che avviene attraverso la Doxee Platform, una piattaforma in cloud per il cui sviluppo viene investito ogni anno – da almeno un decennio – il 13% del fatturato. Doxee ha uffici a Milano, Roma e Catanzaro in Italia. Ed è inoltre presente in Repubblica Ceca, Repubblica Slovacca e Stati Uniti. Ma l’internazionalizzazione è un obiettivo prioritario da quando, a fine 2019, si è quotata su Euronext Growth Milan (il nuovo nome del mercato borsistico delle pmi). «È uno dei tre pillar della crescita – dice il ceo – gli altri due sono il consolidamento nei mercatio di riferimento e l’ingresso in nuovi mercati, in particolare l’ambito della digital interactive experience, attraverso  la proposizione di video e  micrositi personalizzati per abilitare le aziende enterprise ad offrire servizi digitali pensati su misura per ogni loro singolo cliente come ad esempio il momento di on boarding o la fase di rinnovo contrattuale».







 

I punti di forza: la tecnologia proprietaria e il 75% di ricavi ricorrenti

Sergio Muratori Casali, amministratore delegato di Doxee

I punti di forza del modello di business sono due. La prima è la già citata Doxee Platform, una tecnologia proprietaria che gira in cloud e che viene sviluppata «dall’unità di technology reasearch che si avvale di gruppi di professionisti sia interni sia esterni in Italia sia all’estero. I team sono gestiti da sviluppatori nostri, e dunque l’ideazione avviene completamente in house. Rilasci e installazioni vengono effettuati sotto la struttura di operation. Il Business model è quello del software as a service». Un secondo elemento di forza deriva dalla tipologia  di contratti che utilizziamo e che ci generano flussi di ricavi ricorrenti nel tempo. «I contratti con le aziende clienti hanno durata minima di tre anni e la quota di recurring revenues generata varia tra il 74% e il 75% – spiega l’imprenditore – il nostro lavoro non si esaurisce con la vendita del software ma anzi potremmo dire che in quel momento comincia: siamo un partner per i processi di digitalizzazione e dematerializzazione, fino ad abilitare campagne e iniziative di comunicazioni personalizzate per le aziende e per diverse amministrazioni pubbliche».

Dagli strumenti per le telco nel mercato liberalizzato alla digitalizzazione olistica

Doxee nasce nel 2001, in un ambito molto specialistico. «Ci chiamavamo Ebilling e il nome la dice lunga su quello che volevamo fare – racconta Muratori Casali – Era l’era in cui iniziava la piena liberalizzazione delle telco, cambiava il rapporto tra società e cliente finale a cui si doveva comunicare diversamente per riuscire a vendere. Noi ci siamo posti tra cliente finale e supply chain che era totalmente fisica basata sulla stampa della carta per riuscire a trasformarla in chiave digitale e multi-canale, in modo da consentire una riduzione del costo complessivo e una migliore esperienza per l’utente finale ». Inizialmente Doxee si serviva di tecnologia di terzi, fino a che «ci siamo resi conto che non era sufficiente e che per ottenere il risultato sperato era necessario costruire una tecnologia in house. Non c’era il cloud nel 2005 quando abbiamo iniziato per prove ed errori a costruire la nostra piattaforma. Nel 2012 c’è stato il rebranding in Doxee e il rilascio di due linee di prodotto».

 

Le tre linee di business: la digital document experience

La quotazione in Borsa al segmento Aim (oggi Euronext Growth Milan) di Doxee

Le linee abilitate dalla Doxee Platform sono sostanzialmente tre. «La prima è la Doxee document experience: sostanzialmente prendiamo i dati, li elaboriamo e creiamo dei documenti che vengono distribuiti in multicanalità. Ci occupiamo, per dirla in altro modo, della supply chain con cui il documento raggiunge il destinatario finale. Immaginiamo i grandi processi di gestione documentale, dalla fatturazione, alla produzione di estratti conto, ai solleciti: noi li digitalizziamo e li facciamo fluire a destinazione. I nostri clienti principali sono sempre stati aziende B2C con l’esigenza di gestire grandi volumi di  dati per produrre e inviare molte comunicazioni transazionali, come le  banche, le utility, telco, a cui abbiamo offerto il vantaggio di una piattaforma in cloud e il prodotto document expereince per la gestione automatizzata dell’intero processo apportando notevoli benefici in termini di maggiore efficienza e alta affidabilità».

… la paperless experience

La seconda linea di business è «la Doxee paperless experience, legata ai processi di digitalizzazione normati dalle direttive europee e poi recepite in leggi nazionali, quindi tutto ciò che ruota intorno alla fatturazione elettronica, alla conservazione digitale a norma e alla ordinazione elettronica. L’Italia in questo ambito è pioniera». La fatturazione elettronica in Italia è obbligatoria dal 2019. Un obbligo a cui sono stati chiamate circa 2,8 milioni di imprese e professionisti, che ha portato il nostro paese “a essere quello con la normativa più avanzata d’Europa, il primo in cui è diventata obbligatoria sia la fatturazione elettronica verso la PA sia quelle B2b e B2c”, secondo il Politecnico di Milano che realizza un Osservatorio su Fatturazione Elettronica & eCommerce B2b, in cui misura, i benefici dell’innovazione. Benefici che «variano sulla base del grado di digitalizzazione del ciclo dell’ordine. Le imprese che adottano la fatturazione elettronica non strutturata razionalizzano spazi e processi di ricerca e trasmissione dei documenti con un risparmio compreso fra 2 e 4 euro a fattura, potendo recuperare l’investimento iniziale nell’arco di due anni. Il risparmio sale fra i 5 e i 9 euro a fattura in caso di fatturazione elettronica strutturata, a cui si aggiunge il contenimento dei costi di manodopera e il possibile incremento della produttività, con rientro dall’investimento in meno di un anno. La digitalizzazione dell’intero ciclo dell’ordine invece garantisce un ulteriore aumento di produttività del personale e una riduzione dei costi per singola fattura fra 25 e 65 euro». Chiaramente una piattaforma integrata massimizza il risparmio.

 

E la interactive experience che trasforma la relazione tra imprese e clienti

Ma Doxee ha l’obiettivo di «trasformare i dati in relazione», per cui non si limita alla gestione dei documenti o alla loro digitalizzazione, ma ha avviato una terza linea di business, Doxee interactive experience. «Questa è la più recente tra le nostre attività, lanciata 4 anni fa e rafforzata con un’acquisizione lo scorso anno – dice l’ad – sostanzialmente indirizziamo la nostra capacità di gestione e trasformazione del dato aggiungendo un nuovo canale: contenuti digitali che possono assumere la forma di video personalizzati e micrositi navigabili, esperienze che viaggiano su tutti i device e in particolare sul mobile. Questa linea di prodotti, brevettata, consente all’enterprise di gestire i dati in un formato che rispetto ai primi due aggiunge interattività, personalizzazione e real-time. Nel momento in cui l’azienda manda un video personalizzato comunica direttamente e in modo esclusivo con il singolo destinatario e può inviare informazioni pertinenti e specifiche o richieste di effettuare delle scelte o far fare delle azioni per guidarlo e permettergli di interagire con l’azienda (call to action). Comunicazioni interattive e personalizzate attraverso l’impiego di video dinamici e micro-siti costruiti sui profili di ciascun cliente sono in grado di innalzare il livello di engagement».

I numeri di bilancio e le prospettive (che si aprono anche con il Pnrr)

Paolo Cavicchioli, founder e presidente di Doxee

Con la spinta pandemica alla digitalizzazione non sorprende che nel primo semestre 2021 i ricavi di Doxee siano aumentati del 18,5%, a 9,1 milioni di euro, rispetto ai 7,7 milioni al 30 giugno 2020. La crescita dei ricavi è stata guidata dalla document experience, «grazie alla forte richiesta che prosegue nel 2021 in ambito di digitalizzazione e dematerializzazione dei processi», leggiamo nel bilancio. «Abbiamo colto il bisogno di innovazione della pubblica amministrazione attraverso la collaborazione con alcuni partner e l’aggiudicazione di importanti gare e, allo stesso tempo, abbiamo consolidato il nostro posizionamento nei settori Finance e Utility. Non solo in Italia, ma anche grazie ad alcuni clienti importanti che seguiamo nelle aree Cee e Latam». Il valore della Produzione del primo semestre 2011 ha raggiunto gli 11,6 milioni di Euro in crescita del 19,7% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Quanto alla reddittività, l’Ebitda registrato con l’ultima semestrale si è attestato a 1,5 milioni, in leggera flessione rispetto ai 1,6 milioni dell’anno prima, per  i maggiori costi indiretti volti a rafforzare la struttura e di ricerca e sviluppo (complessivamente 4,9 milioni rispetto a 3,4 milioni al 30 giugno 2020). È significativamente migliorata la posizione finanziaria (il debito si è ridotto da 2,46 milioni a 1,55).














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