Il Mise accelera sul Credito d’imposta ricerca, sviluppo, innovazione e design

La pandemia non ferma i tecnici del ministero dello Sviluppo economico. Il complesso decreto attuativo, che deve definire nel dettaglio le regole di ingaggio per il nuovo credito d’imposta, è in pista

Il Covid -19 ha colpito il Piano Transizione 4.0, né poteva essere diversamente: le aziende non investono, non possono investire. In attesa che il quadro agevolativo trovi un suo nuovo assetto magari aprendo alla  possibilità di usufruire degli incentivi anche oltre il 2020.

Ma Covid non ha fermato il decreto attuativo che deve definire nel dettaglio le regole di ingaggio per il nuovo Credito d’imposta ricerca, sviluppo, innovazione e design, un’agevolazione che affianca il Bonus 4.0. Al ministero dello Sviluppo economico si sta lavorando alacremente per sbloccarlo a breve.







Che cos’è il Credito d’imposta ricerca, sviluppo, innovazione e design

Come si legge nel sito del Ministero, la misura si pone l’obiettivo di stimolare la spesa privata in Ricerca, Sviluppo e Innovazione tecnologica per sostenere la competitività delle imprese e per favorirne i processi di transizione digitale e nell’ambito dell’economia circolare e della sostenibilità ambientale.

Sono tre i macroambiti individuati. Il primo,  attività di ricerca fondamentale, ricerca industriale e sviluppo sperimentale in campo scientifico e tecnologico. In questo caso il credito d’imposta è riconosciuto in misura pari al 12% delle spese agevolabili nel limite massimo di 3 milioni di euro. Il secondo, attività di innovazione tecnologica finalizzate alla realizzazione di prodotti o processi di produzione nuovi o sostanzialmente migliorati: il credito d’imposta è riconosciuto in misura pari al 6% delle spese agevolabili nel limite massimo di 1,5 milioni di euro; il credito d’imposta è riconosciuto in misura pari al 10% delle spese agevolabili nel limite massimo di 1,5 milioni di euro in caso di attività di innovazione tecnologica finalizzate al raggiungimento di un obiettivo di transizione ecologica o di innovazione digitale 4.0.. Il terzo, attività di design e ideazione estetica per la concezione e realizzazione dei nuovi prodotti e campionari nei settori tessile e della moda, calzaturiero, dell’occhialeria, orafo, del mobile e dell’arredo e della ceramica, e altri individuati con successivo decreto ministeriale: il credito d’imposta è riconosciuto in misura pari al 6% delle spese agevolabili nel limite massimo di 1,5 milioni di euro.

A chi si rivolge

Il nuovo set di agevolazioni si rivolge a tutte le imprese residenti nel territorio dello Stato, incluse le stabili organizzazioni di soggetti non residenti, indipendentemente dalla natura giuridica, dal settore economico di appartenenza, dalla dimensione, dal regime contabile e dal sistema di determinazione del reddito ai fini fiscali. Sono escluse le imprese in stato di liquidazione volontaria, fallimento, liquidazione coatta amministrativa, concordato preventivo senza continuità aziendale, altra procedura concorsuale.














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