Iris Ceramica Group ed Edison Next puntano sulla decarbonizzazione nel nuovo stabilimento H2 Factory

L'impianto, che verrà alimentato a idrogeno a partire dal 2025, produrrà grandi lastre in ceramica 4D

La produzione attesa, pari a circa 132 tonnellate di idrogeno verde all’anno, andrà a sostituire circa 500.000 metri cubi di gas metano all’anno

Iris Ceramica Group ed Edison Next (società del Gruppo Edison) hanno siglato un accordo per lo sviluppo di H2 Factory il nuovo stabilimento produttivo di Castellarano (in provincia di Reggio Emilia) che utilizzerà idrogeno verde – ossia alimentato da energia rinnovabile – prodotto grazie a un sistema all’avanguardia realizzato su misura. Con questo accordo, Iris Ceramica Group ed Edison Next danno vita al primo progetto per la decarbonizzazione dell’industria ceramica tramite idrogeno verde. Questa iniziativa avvia un nuovo corso per la decarbonizzazione di un settore industriale particolarmente energivoro il cui contributo è determinante per il raggiungimento degli obiettivi di transizione energetica del paese e del distretto ceramico – area concentrata tra la provincia di Modena e Reggio Emilia – che è un territorio strategico per questo comparto produttivo. Competenze, tecnologia, innovazione e determinazione a credere in un percorso virtuoso di decarbonizzazione sono gli elementi chiave messi in campo per dare vita alla prima industria ceramica “green”.

«L’avvio di questo percorso virtuoso di transizione energetica insieme a Iris Ceramica Group rappresenta un primo passo significativo verso la decarbonizzazione di un settore determinante per il paese – dichiara Giovanni Brianza ceodi Edison Next – Iris Ceramica Group rappresenta l’eccellenza del Made in Italy nel mondo e ha nella sua storia la capacità di affrontare e vincere questa sfida».







«Decarbonizzare per i settori energivori significa avere il coraggio di ripensare i propri processi, andando a intervenire nel cuore dei sistemi di produzione attraverso l’introduzione di tecnologie innovative con l’obiettivo di garantire la sostenibilità ambientale, ma anche la competitività del settore sui mercati internazionali. – continua Brianza – Questo progetto, basato sulla produzione e utilizzo di idrogeno verde in ambito industriale, si inserisce nella strategia di Edison che sta investendo su questo vettore attraverso numerosi progetti a beneficio dei clienti industriali».

La partnership tra Iris Ceramica Group e Edison Next segna l’inizio della seconda fase di un ambizioso percorso. Si è infatti concluso con successo il primo step verso la decarbonizzazione, che ha visto Iris Ceramica Group impegnato nell’ultimo anno e mezzo nello studio di fattibilità e nella realizzazione del sito H2 Factory sviluppato con i più elevati standard progettuali, idonei a ospitare l’impianto di produzione dell’idrogeno verde. L’impiego di questa fonte energetica nel processo produttivo infatti, prevede accorgimenti speciali, non solo in termini di impiantistica – come il forno ingegnerizzato per essere alimentato con un blend di idrogeno e gas naturale – ma anche in termini di opere cantieristiche strategiche, come le vasche di raccolta dell’acqua piovana, il sistema di pannelli fotovoltaici sul tetto dello stabilimento e aree ad hoc di produzione e stoccaggio dell’idrogeno. L’azienda ha predisposto inoltre, tutta l’infrastruttura per la distribuzione dell’idrogeno all’interno dello stabilimento. Lo stabilimento, che verrà alimentato a idrogeno a partire dal 2025, produrrà grandi lastre in ceramica 4D – la quarta dimensione si riferisce proprio alla sostenibilità – vale a dire, ampie superfici in ceramica tecnica a tutta massa con spessori di 12 e 20 mm, ideali per servire in particolar modo il settore dell’arredamento di lusso.

«Siamo di fronte ad una nuova alba per l’industria ceramica e per l’intero settore. Il principio alla base della nostra fabbrica a idrogeno verde è quello che io definisco un nuovo umanesimo industriale, al cui centro vi è la sostenibilità con tutti i suoi fattori: ambientali, sociali ed economici. La sfida è arrivare ad avere un forte risparmio di Co2 entro i prossimi 2 anni e di fare da apripista al settore ceramico e all’intero distretto, dimostrando che anche un’industria energivora può trasformarsi in un modello virtuoso di transizione energetica “net zero”. Ci auguriamo, che altre realtà, possano seguire il nostro esempio, a vantaggio di tutto il territorio, portando anche alla formazione di nuove expertise professionali» – dichiara Federica Minozzi, ceo di Iris Ceramica Group.

«Nonostante gli scenari inediti di questi ultimi anni abbiano colpito in particolar modo la catena di fornitura e abbiano cambiato i paradigmi portando a dover rivedere il business plan, abbiamo continuato a lavorare con perseveranza buttando il cuore oltre gli ostacoli e scegliendo le migliori sinergie. Con il supporto tecnico e di servizi ad alto valore di Edison Next, puntiamo al raggiungimento della carbon neutrality della nostra produzione di lastre in ceramica entro il 2030. C’è un filo rosso che lega l’economia all’ecologia, come ben espresso da mio padre già negli anni 60 con l’equazione: Economia = Ecologia. Crediamo e sosteniamo una nuova cultura industriale del saper fare, che vede in questa transizione ecologica necessaria un’occasione di cambiamento per un presente e un domani migliore» conclude Federica Minozzi.

Per la H2 Factory di Iris Ceramica Group a Castellarano, si prevede la realizzazione da parte di Edison Next di un impianto di produzione di idrogeno verde tramite elettrolisi di capacità pari a 1 MW, alimentato da energia rinnovabile, nell’ambito di un investimento da parte di Iris Ceramica Group di 50 milioni di euro per la realizzazione della nuova fabbrica ad idrogeno per la produzione di grandi lastre. L’elettrolizzatore utilizzerà l’acqua piovana recuperata dalle vasche di raccolta, favorendo così una gestione virtuosa dell’acqua, in coerenza con i principi dell’economia circolare. Il progetto prevede inoltre di affiancare all’impianto fotovoltaico già esistente di circa 2 MW di potenza, installato sul tetto dello stabilimento, un ulteriore impianto fotovoltaico di circa 1,2 MW di potenza. L’idrogeno sarà utilizzato in particolar modo per alimentare il forno nel quale verrà immessa una miscelazione con il gas naturale fino a una percentuale di circa il 50%, mentre è già allo studio un forno che funzionerà al 100% ad idrogeno.














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