Gruppo Renault: con 3D sketching cambia il design delle auto

La nuova tecnologia utilizza la realtà virtuale nella fase di progettazione e migliora la collaborazione dei dipendenti sui progetti

Per usare il 3D sketching, bastano un casco Vr, due controller e una connessione Internet.

Alla fine degli anni Novanta, la professione del designer aveva subito una prima trasformazione con la diffusione sempre maggiore del disegno su tavoletta digitale. Oggi, con il 3D sketching (una tecnologia intuitiva che consiste nel “disegnare nel vuoto”) il  design entra letteralmente in una nuova era: quella della digitalizzazione posta al centro della progettazione dei veicoli.

Cosa vuol dire “disegnare nel vuoto”? Si tratta di una tecnica che già Pablo Picasso stava sperimentando nel 1949. Il famoso artista spagnolo utilizzava un accendino come matita per realizzare “coreografie luminose”. Questi disegni effimeri sono stati immortalati dalla fotografa Gjon Mili. La tecnica era nota come light painting (o light drawing), una forma artistica che, già a quei tempi, consentiva di concettualizzare un’idea sotto forma di rappresentazione nello spazio. Oggi, con il 3D sketching, succede un po’ la stessa cosa, ma senza accendino né macchina fotografica. La tecnica si basa sull’uso di un casco Vr, dove Vr sta per Virtual reality, ossia realtà virtuale. Inventato 50 anni fa, si è democratizzato una decina di anni fa con la commercializzazione di modelli per i videogiochi destinati al grande pubblico.







Dopo aver indossato il casco ed averlo acceso, il designer si trova immerso a 360° in uno studio di design. Usando due controller (uno per mano), sceglie i colori da una tavolozza grafica, traccia le linee, crea le forme, riempie le superfici, ecc. Tutti i movimenti sono modellizzati e registrati in tempo reale da un software. Grazie a strumenti sempre migliori, la digitalizzazione lascia piena libertà al designer, rendendo i suoi progetti ancora più accessibili. Non è mai stato tanto facile realizzare velocemente bozzetti 3D, creare in prospettiva, modellizzare le forme – anche su scala 1:1 – o riempire i volumi.

«Così si risparmia tempo», precisa Udo, chief designer Renault. «Ci vogliono almeno 4 settimane per inviare una scansione o dati ad una macchina, mentre qui si lavora in tempo reale. È un enorme vantaggio.» Insomma, il 3D sketching apre le porte a nuove sperimentazioni, in quanto permette all’utente di trasformare facilmente qualsiasi idea in realtà. I lati negativi di tutto ciò sono l’affaticamento degli occhi, il mal di testa ed altri dolori, dorsali ed articolari che, dopo un uso prolungato, possono affliggere alcuni designer. «Per disegnare a 360° bisogna avere una buona forma fisica e fare una pausa ogni ora», sottolinea Udo.

Gli ingegneri stanno già riflettendo su soluzioni per rendere l’esperienza più piacevole e meno vincolante. In genere, puntano sull’alleggerimento del casco. Si sviluppano, ad esempio, caschi di “realtà mista”, che consentono di disegnare nella realtà virtuale, ma anche di vedere cosa accade intorno a sé ed interagire con i colleghi.

Il 3D sketching aggiunge un’altra corda all’arco del designer: la possibilità di collaborare con un collega, dal vivo, sullo stesso progetto, indipendentemente dalla distanza che li separa. «Basta una connessione Internet per superare tutti i limiti geografici. Si può avere la sensazione di stare insieme, anche se ci si trova a migliaia di chilometri di distanza», precisa Udo. I due designer possono confrontarsi tramite l’interfaccia creata dal tool di 3D sketching, usando gli auricolari ed il microfono integrati nel casco Vr. Possono così comunicare, condividere i lavori realizzati individualmente e collaborare su progetti in comune. Tutto questo senza doversi spostare da casa, dall’ufficio o da qualsiasi altro posto in cui si trovino. Risultato: le combinazioni immaginabili sono infinite ed i malintesi molto meno frequenti di prima.

«Grazie al Vr, che apre le porte alla realtà 3D, riusciamo ad esprimerci con più precisione». Ma non è tutto: anche il workflow risulta migliorato. Dopo aver realizzato le modellizzazioni con il 3D sketching, queste vengono esportate sotto forma di file, che possono essere utilizzati anche dagli altri anelli della catena di progettazione e produzione dei veicoli. Il designer può affidare il rendering del suo lavoro ad un modellatore (incaricato di ricavarne un modello fisico) o ad un ingegnere che, ad esempio, ne valuterà la fattibilità.

 














Articolo precedenteManifattura additiva: da Eos una rete di produzione end-to-end che unisce start-up, pmi e Oem con i produttori
Articolo successivoL’export si conferma il motore dell’industria italiana: Istat rileva un + 2,7% a novembre






LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui