Fpt Industrial e Slow Food supportano due progetti di cibo sostenibile

FPT Industrial, società del gruppo Cnh Industrial dedicata alla progettazione, produzione e vendita di motori per applicazioni veicolari industriali, stradali e off-road, ha avviato una collaborazione con Slow Food per supportare due comunità locali, una in Italia e una in Francia, così da facilitare e accelerare il loro percorso verso il cambiamento.
Le comunità scelte dalle due aziende sono quella costituita dalle cooperativa italiane Valdibella e NoE in Sicilia e quella della prud’homie di La Seyne-sur- Mer nel dipartimento francese del Var. La cooperativa Valdibella si occupa della produzione e della trasformazione di alimenti biologici. I suoi 41 soci si dedicano alla coltivazione di varietà antiche e locali, e adottano un approccio di agricoltura sostenibile attraverso metodi colturali conservativi mirati a preservare la naturale fertilità del suolo. La cooperativa NoE (No Emarginazione) è stata fondata nel 1993 per favorire l’inserimento sociale delle persone con disabilità. Nel 1998, il Comune di Partinico ha affidato in gestione alla cooperativa un fondo confiscato alla Mafia. Il fondo è stato successivamente convertito in terreno per la coltivazione biologica di ulivi, ortaggi e cereali.

Fpt Industrial e Slow Food supporteranno le due cooperative nei loro progetti finalizzati alla creazione di una “foresta commestibile” in grado di riprodurre l’ecosistema naturale e di diversificare la produzione alimentare nel rispetto del paesaggio, nonché di creare un modello di catena di fornitura libera e autonoma per garantire a tutti cibo biologico di alta qualità a un prezzo accessibile. La prud’homie di La Seyne-sur-Mer è una delle 33 cooperative di pesca presenti lungo la costa mediterranea della Francia. Queste cooperative, legate ad aree geografiche specifiche, derivano dalle antiche gilde medievali e da oltre 10 secoli sono preposte in Francia alla gestione delle risorse marine. Le prud’homie svolgono un ruolo essenziale nel controllo e nella conservazione delle zone marine, preservando un modello culturale storico e partecipando attivamente alla vita portuale quotidiana. Una ventina di pescatori, alcuni dei quali utilizzano barche con motori Fpt Industrial, sono impegnati a esercitare attività di pesca sostenibile e a tramandarne le tradizioni alle generazioni più giovani attraverso il rafforzamento della catena di fornitura locale.







«Essere stati ininterrottamente leader di alcuni dei più prestigiosi indici internazionali di sostenibilità nel corso dell’ultimo decennio», ha dichiarato Daniela Ropolo, head of sustainable development initiatives di Cnh Industrial. «Significa anche dimostrare, giorno dopo giorno, un interesse autentico e un supporto concreto per tutte quelle iniziative che possono produrre un cambiamento tangibile nella vita delle persone e delle comunità, grandi o piccole che siano. Proprio come ha fatto Cnh Industrial, istituendo un fondo internazionale di solidarietà del valore di 2 milioni di dollari per sostenere la lotta contro la pandemia di Covid-19 nelle comunità dove le attività sono state maggiormente penalizzate dal virus».

«La forte prossimità dei campi d’azione di queste due comunità con due dei nostri core business, cioè i motori agricoli e marini è stata la scintilla che ha innescato un sincero entusiasmo tra tutte le persone coinvolte in questo progetto», ha dichiarato Egle Panzella, responsabile brand equity, sustainability and heritage di Fpt Industrial. «Avere l’opportunità di fare la differenza e di sostenere le persone impegnate a garantire un sistema di vita e di produzione più sano, più equo e più sostenibile è una componente fondamentale del DNA e della mission di Fpt Industrial. E farlo in collaborazione con Slow Food è davvero un privilegio».

«Slow Food è convinta che il cibo sia legato a molti altri aspetti della vita, come la cultura, la politica, l’agricoltura e l’ambiente», ha commentato Francesco Sottile di Slow Food. «Attraverso le nostre scelte alimentari, tutti noi possiamo influenzare le modalità di coltivazione, produzione e distribuzione del cibo e quindi possiamo cambiare il mondo. Questi progetti erano già stati avviati, ma avevano bisogno di un’‘accelerazione’ per dimostrare che il modo giusto è la scelta giusta. Ecco perché noi, in collaborazione con i nostri partner e sostenitori, abbiamo deciso di finanziarli. Perché il cambiamento deve avvenire. E deve avvenire adesso».














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