A picco il mercato dell’auto: -8,3% a novembre. Urgono nuovi incentivi

di Chiara Volontè ♦︎ Da gennaio sono state immatricolate 515mila vetture in meno (-29%). Cresce il segmento delle autovetture ibride ed elettriche: +231% a novembre e +108% da inizio 2020

Allarme per il mercato italiano dell’auto, che a novembre ha segnato un calo dell’8,3%, dopo un ottobre che già era stato negativo. Ora che gli incentivi estivi sono un ricordo, il comparto stenta a dare segni di ripresa: nel mese scorso sono state immatricolate 138.405 unità, contro le 151.001 dello stesso periodo dello scorso anno.

«Le misure di sostegno alla domanda degli scorsi mesi – afferma Paolo Scudieri, Presidente di Anfia – oltre ad avere un ruolo determinante per la ripartenza del mercato e per il rinnovo del parco circolante in chiave ecologica, hanno anche sortito effetti positivi sulla produzione di autovetture e componenti nel nostro Paese, a beneficio di una filiera industriale per cui il mercato domestico occupa un posto importante accanto ai mercati internazionali. Inoltre, con un mercato nazionale ed europeo ancora sotto pressione a causa della pandemia, negli ultimi mesi abbiamo assistito ad un sensibile incremento del ricorso alla cassa integrazione da parte delle aziende automotive, una situazione che rischia di peggiorare se non verranno attivati, nel breve, interventi a supporto della domanda che prevediamo vengano ripagati dal maggior gettito fiscale generato, e, nel medio-lungo periodo, provvedimenti che accompagnino la transizione green e digitale della filiera. Ricordo, infine, la necessità di dare sostegno alla ripresa del comparto dei veicoli commerciali leggeri, che vanta un’importante presenza industriale in Italia e che, anche in conseguenza dell’impennata delle vendite online, sta assumendo un ruolo sempre più strategico nella logistica urbana delle merci».







Da gennaio a novembre sono state immatricolate 515mila vetture in meno: un calo del 29% (1.261.802 immatricolazioni complessive rispetto alle 1.776.501 del gennaio-novembre 2019), che pesa come un macigno su una delle industrie più importanti per il nostro Paese. E che necessita di nuovi incentivi e di un piano mirato che ne stimoli la ripartenza.

«Senza un nuovo intervento per il sostegno al mercato auto, il nuovo calo delle vendite – evidenzia Adolfo De Stefani Cosentino, Presidente di Federauto – pone le nostre aziende nella necessità di riattivare la cassa integrazione che, comunque sia, non sarà sufficiente ad arginare la perdita di fatturato oggi attestata, rispetto al 2019, su un valore medio di -25%. I dati sul ricorso alla cassa integrazione nel periodo gennaio – ottobre 2020, rispetto allo stesso periodo del 2019, mostrano un aumento del 6.000%, per un ammontare di ore autorizzate superiore a 60 milioni. Sono dati eclatanti che inducono a riflettere sul costo di un mancato intervento a sostegno dell’auto».

Immatricolazioni autovetture. Elaborazioni ANFIA su dati del Ministero dei Trasporti. I dati rappresentano le risultanze dell’archivio nazionale dei veicoli al 30/11/2020

Uno sguardo al mercato per alimentazioni: bene ibride ed elettriche (+231%)

A novembre prosegue il calo delle alimentazioni tradizionali, mentre continua ad essere positivo il mercato delle elettrificate. Le vetture diesel, nel mese di novembre, si riducono del 29% e rappresentano il 28% del mercato, mentre nei primi 11 mesi del 2020 le immatricolazioni sono il 41% in meno rispetto a quelle dello stesso periodo del 2019, con una quota del 33%, quasi 7 punti in meno rispetto a gennaio-novembre 2019.

Le auto a benzina calano del 37% nel mese e del 38% nel cumulato e rappresentano il 31% del mercato di novembre ed il 38% dei primi 11 mesi 2020. Le immatricolazioni delle vetture ad alimentazione alternativa raddoppiano anche nel mese di novembre, +111%, e raggiungono una quota del 40% (era il 17,5% a novembre 2019), registrando una crescita del 29% nei primi undici mesi. Da inizio anno, le immatricolazioni di auto ad alimentazione alternativa rappresentano il 28% del totale, 13 punti percentuali in più dello stesso periodo del 2019.

Le auto gpl crescono del 14% nel mese e diminuiscono del 32% nel cumulato, raggiungendo una quota dell’8% a novembre e del 7% nei primi 11 mesi del 2020. Ancora in calo, a novembre, le autovetture a metano, -31%, con una quota sul totale mercato del 2%; nei primi undici mesi del 2020, il calo di mercato è del 19%, con una quota del 2,3%.

Continua a crescere, invece, il segmento delle autovetture ibride ed elettriche, +231% a novembre e +108% da inizio 2020. Tra queste, le autovetture ibride mild e full aumentano del 204% nel mese, con una quota di mercato del 23%, e del 94,5% nei primi undici mesi 2020, con una quota del 16% (era del 6% nello stesso periodo del 2019). Le autovetture ricaricabili vendute a novembre 2020 sono il 369% in più rispetto a novembre 2019, grazie alle forti variazioni positive sia delle autovetture elettriche (+341,5% e 3,5% di quota), che, soprattutto, delle ibride plug-in (+399% e 3,5% di quota), le quali, insieme, rappresentano il 7% del mercato nel mese e il 4% da inizio anno. Nel cumulato dei primi undici mesi del 2020, le elettriche e le ibride ricaricabili aumentano del 195,5% rispetto allo stesso periodo del 2019. La versione ibrida della Panda si conferma, anche a novembre, il modello più venduto tra tutte le vetture ibride. Bene anche le versioni ibride della Lancia Ypsilon e della Fiat 500, rispettivamente al terzo e al quarto posto. Jeep Compass si conferma il modello ibrido plug-in più venduto nel mese di novembre, mentre la versione plug-in della Jeep Renegade si colloca in quarta posizione.

«Non possiamo non ricordare – aggiunge Michele Crisci, Presidente dell’Unrae – che gli incentivi estivi hanno rappresentato certamente una boccata di ossigeno per Costruttori e indotto industriale, ma soprattutto hanno prodotto un indubbio beneficio per l’ambiente: grazie agli incentivi, secondo i dati resi noti da Invitalia, sono state rottamate più di 120 mila vetture delle categorie fino a Euro 4, fortemente inquinanti e poco sicure, risparmiando alle nostre città oltre 155mila tonnellate di CO2 su base annua. Ambiente ed economia hanno dimostrato di poter convivere bene se le manovre sono ben fatte. Auspichiamo ugual misure sul 2021 con un rinnovo degli incentivi allo svecchiamento del parco auto per contrastare le attuali condizioni di recessione e una maggiore detraibilità dell’Iva per vetture aziendali, misura già in atto nei maggiori paesi europei e la cui assenza penalizza il nostro mercato perché ne riduce la competitività».

 

Uno sguardo al mercato per segmenti: bene le utilitarie (+16%)

A novembre diminuiscono le immatricolazioni di vetture di tutti i segmenti ad eccezione delle utilitarie, +16% (al secondo posto Lancia Ypsilon). Le superutilitarie registrano un calo tendenziale del 17% (Fiat Panda e Fiat 500 si confermano i modelli più venduti e rappresentano il 62% del segmento). I volumi delle auto medie-inferiori calano del 21%, quelli delle vetture medie del 18% e quelli delle medie superiori del 12%.

I suv registrano un calo tendenziale dell’8% (il 19,5% delle immatricolazioni di suv appartiene a vetture del Gruppo Fca) e rappresentano, a novembre, il 42% del mercato. Aumentano del 3,6% le immatricolazioni dei suv piccoli (al secondo posto Jeep Renegade e al quarto Fiat 500X), mentre diminuiscono del 13% quelle dei suv compatti (Jeep Compass si conferma il modello più venduto nel mese), del 25% quelle dei suv medi (al primo posto si conferma Alfa Romeo Stelvio) e del 18% quelle dei suv grandi. Variazione negativa per le immatricolazioni di monovolumi, che a novembre si riducono del 29%. Infine, calano del 18% le immatricolazioni di auto sportive, mentre aumentano dell’11% quelle delle auto di lusso. Nei primi undici mesi del 2020, risultano in calo a doppia cifra le immatricolazioni di tutti i segmenti.














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