Rinnovabili, accumulo e transizione energetica alla base del Piano Industriale di Terna, il più sfidante della storia dell’azienda

di Marco de’ Francesco ♦︎ Terna ha messo sul piatto 16,5 miliardi in 5 anni, aumentando gli investimenti del 65% rispetto al precedente Piano Industriale. Fortissimo focus sulla digitalizzazione, alla quale sono destinati 2 mld. Sostenibilità: riduzione del 46% delle emissioni di Co2 entro il 2030. E su Bim e Digital Twin....

«È un Piano Industriale molto ambizioso, con gli investimenti più alti mai registrati nella storia della società: 16,5 miliardi di euro in cinque anni, con circa l’80% delle opere già autorizzate e oltre il 70% già coperto da contratti con i fornitori». Lo ha affermato ieri Giuseppina Di Foggia, amministratore delegato e direttore generale del Gruppo Terna, società quotata attiva nelle reti di trasmissione dell’energia elettrica, in particolare nella gestione di quelle in alta tensione (circa 75mila km di linee). È il primo operatore di rete indipendente d’Europa e tra i principali al mondo. La società è controllata da Cassa Depositi e Prestiti, che detiene il 29,8% del capitale azionario. L’occasione, il “Terna’s Capital Markets Day 2024”, nel quale è stato illustrato il piano industriale 2024-2028. In effetti gli investimenti sono previsti in aumento del 65% rispetto al piano precedente (che risale a due anni orsono): solo per il 2024, raggiungeranno quota 2,6 miliardi.  Terna peraltro mira a digitalizzare la propria infrastruttura e i processi operativi per rendere la rete più intelligente, reattiva e resiliente. L’investimento previsto in questo campo è di 2 miliardi di euro.

Va sottolineato che il cuore del Piano riguarda le “attività regolate”, quelle che si riferiscono principalmente alle operazioni di trasmissione dell’energia elettrica – che sono soggette a normazione governativa e supervisionate dalle autorità di controllo del settore. Per queste, il Gruppo ha infatti pianificato il più alto investimento di sempre, pari a 15,5 miliardi di euro complessivi, di cui circa 1,1 miliardi di euro finanziati tramite contributi pubblici a fondo perduto.  I restanti finanziamenti riguardano le “attività non regolate”, e cioè quelle che si volgono in mercati competitivi, come ad esempio la fornitura di servizi di consulenza, o la gestione di infrastrutture per conto di terzi.







Giuseppina Di Foggia, Amministratore Delegato e Direttore Generale di Terna

L’«ambizione» del Piano si spiega solo parzialmente alla luce dei buoni risultati del Gruppo nel 2023, sempre presentati ieri. Certo, i ricavi a quota 3,18 miliardi di euro hanno fatto segnare un aumento del 7,5% rispetto al 2022 (2,9 miliardi); e soprattutto l’utile netto è stato pari a 885,4 milioni di euro, in crescita del 3,3% rispetto all’anno precedente, quando era risultato pari a 857 milioni. Ma va anche detto che l’indebitamento finanziario netto dell’azienda è stato di 10.5 miliardi di euro, rispetto ai 8.6 registrati alla fine del 2022. Sul punto, il rating di Standard & Poor’s è positivo: BBB+. Ciò non solo facilita l’accesso ai finanziamenti sul mercato, ma contribuisce anche a mantenere costi di finanziamento più bassi, riducendo così il peso degli interessi sul debito complessivo. Inoltre, secondo il Chief Financial Officer del Gruppo Francesco Beccali, nonostante l’accelerazione degli investimenti e l’ulteriore indebitamento per sostenere lo sviluppo delle infrastrutture, l’azienda si impegna a mantenere una solida struttura finanziaria, con azioni mirate per controllare l’indebitamento e per garantire la stabilità nel lungo periodo.

E allora? Anzitutto, i ricavi del Gruppo sono previsti in aumento, raggiungendo 4,60 miliardi di euro nel 2028, con un tasso di crescita annuo medio del 5% per gli utili netti per azione. In secondo luogo, a differenza di altre partecipate pubbliche come Eni ed Enel, che hanno presentato piani di sviluppo più “conservativi”, Terna può sviluppare un Piano più “audace” perché la società viene remunerata per le sue attività regolate sulla base di corrispettivi tariffari stabiliti dall’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (Arera), che rispondono a criteri soggetti ad aggiornamento periodico. In parole semplici, opera in un regime di monopolio naturale – una modalità di governance ampiamente diffusa anche a livello europeo, poiché la configurazione ottimale è avere un solo operatore sul territorio nazionale – e all’interno di un mercato regolato.

Risultati economico-finanziari consolidati del 2023

L’Ebitda per l’anno è stato di 2.2 miliardi, rappresentando un aumento del 5,3% rispetto all’anno precedente, quando era stato di 2 miliardi. Questo dato riflette la capacità dell’azienda di generare profitti operativi prima degli oneri finanziari, delle imposte e degli ammortamenti.

Nel 2023 Terna ha superato ii 3 miliardi di euro di fatturato (3,1 miliardi, +7,5%) e incrementato margini (Ebitda 2,1 miliardi, +5,3%, Ebit 1,3 miliardi, +2,2%), utili (885 milioni, +3,3%), e investimenti (2,2 miliardi, +30,4%). È salito anche l’indebitamento (a 10,4 miliardi di euro, rispetto agli 8,5 di fine 2022.

Beccali sottolinea la dinamica del CapEx, cioè delle spese di capitale, che rappresentano investimenti cruciali per lo sviluppo e il potenziamento dell’infrastruttura energetica. Viene evidenziato che nel 2023 il CapEx totale è stato di 2,3 miliardi di euro, con un aumento del 30% rispetto all’anno precedente, confermando la robusta accelerazione degli investimenti.

Si accennava poi all’indebitamento finanziario netto. «Questo incremento è dovuto principalmente all’accelerazione degli investimenti sulla rete nazionale durante l’anno. Tuttavia, nonostante ciò, il piano finanziario è coerente con il rating attuale dell’azienda. La gestione finanziaria rimarrà solida durante l’intero periodo del piano 2024-2028, con azioni mirate a mantenere sotto controllo l’indebitamento. Inoltre, attueremo alcune strategie, come l’aumento della quota di ibride (strumenti finanziari che combinano caratteristiche di più tipologie di investimento, o altrimenti titoli che offrono un mix di rendimenti e caratteristiche di rischio sia simili a quelli delle azioni che a quelli delle obbligazioni) nella struttura patrimoniale, per garantire una finanza stabile» – afferma Francesco Beccali.

Infine, il dividendo per il 2023 è stato stabilito a 33,96 centesimi di euro per azione, registrando un incremento dell’8% rispetto al 2022. «Questo aumento è in linea con la politica aziendale in materia e riflette la fiducia nella solidità finanziaria e nelle prospettive future dell’azienda» – afferma Francesco Beccali.

I maggiori progetti in corso

Anzitutto il Tirrenian Link, un collegamento ad alta tensione a corrente continua che connette le regioni della Campania, della Sicilia e della Sardegna, previsto per portare a un notevole aumento dei volumi. Poi l’Adriatic Link, un collegamento ad alta tensione a corrente continua che connette la Sardegna e la Puglia, contribuendo alla stabilità della rete elettrica. Un altro progetto significativo è il collegamento Elba-Continente, che riguarda la connessione elettrica tra l’isola d’Elba e il continente, migliorando la sicurezza e l’affidabilità dell’approvvigionamento energetico per l’isola.

«Supportiamo il Piano Mattei (di cooperazione Italia-Africa, ndr) con un progetto concreto, che interconnetterà con 220 km di cavi sottomarini a 800 m di profondità Tunisia e Italia», afferma la ceo di Terna.

Terna sta anche lavorando alla modernizzazione della rete ad alta tensione, con progetti volti a potenziare l’infrastruttura elettrica nazionale per aumentarne la capacità e l’affidabilità. Tra gli altri progetti menzionati da Beccali ci sono il Paternò-Pantano Priolo-Narici Orientale, che coinvolge la modernizzazione e l’ampliamento della rete elettrica in Sicilia, e la linea elettrica Colunga-Calenzano, che collega le regioni dell’Emilia-Romagna e della Toscana, contribuendo alla stabilità e alla sicurezza della rete.

Nell’agosto del 2023, infine, Terna e Steg (il gestore della rete tunisina) hanno firmato con la Commissione europea il Grant Agreement che dà il via al finanziamento di 307 milioni di euro destinato all’interconnessione tra Italia e Tunisia. Un ulteriore passo in avanti verso la realizzazione del primo collegamento elettrico in corrente continua tra Europa e Africa. Per la prima volta i fondi comunitari Connecting Europe Facility sono stati assegnati a un’opera infrastrutturale sviluppata da uno Stato Membro e da uno Stato Terzo.

Il Piano Industriale 2024 – 2028

  • Sostenibilità degli investimenti

Terna si impegna a garantire che la maggior parte degli investimenti sia considerata sostenibile, con il 99% degli interventi che rispettano i criteri stabiliti dalla Tassonomia Europea. Questo orientamento riflette l’attenzione dell’azienda non solo verso l’efficacia economica degli investimenti, ma anche verso il loro impatto ambientale e sociale, contribuendo così alla realizzazione degli obiettivi di sostenibilità e decarbonizzazione.

  • Garanzia di elevati standard di trasmissione dell’energia

Un aspetto fondamentale del Piano è la garanzia di mantenere elevati standard di trasmissione dell’energia, assicurando che il servizio offerto sia affidabile, sicuro ed efficiente. Ciò è particolarmente importante considerando il passaggio da un sistema energetico centralizzato a uno più distribuito e integrato con fonti rinnovabili, che richiede una ristrutturazione della rete per soddisfare le nuove esigenze di trasmissione.

«Questa è la nostra call to action principale: l’infrastruttura di rete ha bisogno di aumentare la capacità di trasmissione proprio per integrare in modo sicuro e gestire la significativa crescita delle rinnovabili e aumentare la resilienza della rete per sostenere i potenziali stress. Lo sviluppo della rete deve essere integrato con nuove forme di flessibilità. Occorrono peraltro sistemi di storage, proprio per far piena leva sulla integrazione delle fonti intermittenti come l’eolico e il solare» – afferma Giuseppina Di Foggia.

Quella in corso è una “Twin Transition, energetica e digitale”. Ci sono due miliardi per innovazione e tecnologie digitali, che vengono utilizzati per l’ingegneria della rete, la manutenzione, l’ottimizzazione della trasmissione di energia. E per le risorse umane, con nuove modalità di organizzazione del lavoro e di decision making.
  • Trasformazione digitale

«Per quanto riguarda gli strumenti e le iniziative digitali, si prevede un ampio utilizzo dell’Intelligenza Artificiale per ottimizzare l’efficienza operativa e i processi decisionali. Gli algoritmi basati sull’IA supporteranno gli operatori nelle sale di controllo e monitoreranno i flussi energetici» – afferma Giuseppina Di Foggia. Inoltre, è prevista l’adozione di sistemi di sensori e tecnologie robotiche per migliorare la gestione degli asset fisici. Ciò garantirà livelli adeguati di servizio e un migliore controllo dei costi.

Ancora, il Build information modeling (Bim, un processo che implica la generazione e la gestione di rappresentazioni digitali di elementi fisici e funzionali di un progetto, come edifici, infrastrutture o impianti) sarà implementato nell’ambito dell’ingegneria, consentendo la digitalizzazione dei cantieri e una gestione più flessibile dei dati e dei progetti.

Un’altra iniziativa importante sarà l’uso del digital Twin, ovvero modelli digitali dei sistemi fisici, per simulare e monitorare l’operatività della rete di trasmissione. Questo consentirà un controllo più preciso e una maggiore resilienza. Infine, l’azienda punterà sull’adozione di tecnologie data-driven, sfruttando i dati per migliorare l’efficienza operativa e facilitare la presa di decisioni.

  • Aumento della resilienza della rete

Data l’incidenza sempre maggiore di eventi meteorologici estremi, Terna intende potenziare la resilienza della rete elettrica attraverso l’implementazione di soluzioni avanzate. Ciò garantirà una maggiore sicurezza e continuità dell’approvvigionamento energetico, riducendo al minimo i disagi per i consumatori finali durante situazioni di emergenza.

  • Alto livello di sicurezza della rete elettrica

Terna si impegna a mantenere elevati standard di sicurezza sia fisica che informatica della rete elettrica, al fine di proteggere gli asset fisici e i dati sensibili da potenziali minacce cyber. Questo include l’adozione di tecnologie e protocolli avanzati per rilevare e mitigare le vulnerabilità e garantire un funzionamento sicuro e affidabile della rete.

  • Contributo alla decarbonizzazione

Come Transmission System Operator, Terna svolge un ruolo chiave nella promozione della decarbonizzazione del settore energetico italiano. Attraverso il potenziamento delle fonti energetiche rinnovabili, lo sviluppo della capacità di trasmissione e l’adozione di tecnologie efficienti, l’azienda contribuisce alla riduzione delle emissioni di gas serra e alla creazione di un sistema energetico più sostenibile e resiliente.

6.5 miliardi. Sono gli investimenti previsti da Terna per i prossimi tre anni. Il 12%, 2 mld, saranno destinati alla digitalizzazione. Dell’infrastruttura, ma anche dei processi interni, inclusi quelli per la gestione del personale.

Attività regolate e non regolate

Come si diceva, il Piano Industriale di Terna delineato per il periodo 2024-2028 si articola in due direzioni strategiche principali: le Attività Regolate in Italia e le Attività Non Regolate.

  • Attività Regolate in Italia

I citati investimenti mirano a potenziare e ampliare la rete di trasmissione e a sviluppare la capacità di interconnessione con l’estero, garantendo così maggiore sicurezza, resilienza ed efficienza del sistema elettrico nazionale. L’obiettivo è risolvere il “trilemma energetico“, aumentando la capacità interzonale del 30% e facilitando la connessione delle fonti rinnovabili alla rete in alta tensione.

Il valore complessivo degli asset regolati di Terna, noti come Regulatory Asset Base (Rab), raggiungerà i 30,6 miliardi di euro entro il 2028. Ciò rappresenta un tasso di crescita annuale composto (Cagr) dell’8% nel periodo di piano. Al termine del 2024, ci si aspetta che il valore della Rab raggiunga i 22,5 miliardi di euro, mentre alla fine del 2023 era di 20,4 miliardi di euro. In pratica, questo indica un costante aumento del valore degli asset regolati nel tempo, riflettendo gli investimenti e lo sviluppo continuo delle attività di Terna nel settore energetico.

  • Attività Non Regolate

Le Attività Non Regolate di Terna sono progettate per supportare la transizione energetica in sinergia con il core business del Gruppo. Queste attività mirano a sviluppare soluzioni tecnologiche innovative e digitali, generando nuove opportunità di business. Tra le principali Attività Non Regolate rientrano la fornitura di componenti essenziali per lo sviluppo della rete, servizi di gestione e sviluppo di reti e stazioni elettriche, consulenza per l’efficienza energetica, e offerte di connettività per operatori di telecomunicazioni. Il Piano prevede azioni mirate per ottimizzare il portfolio di attività, mantenendo la competitività nei settori Equipment e consolidando la leadership negli Energy Services.

«Svilupperemo il nostro business sulla base di tre direttive strategiche, l’ottimizzazione dei margini, la massimizzazione delle sinergie e l’ampliamento del portafoglio. Questa strategia farà in modo che i nostri investimenti non regolamentati non saranno solamente redditizi di loro, ma forniranno anche un supporto alle attività regolamentate» – afferma Giuseppina Di Foggia.

I risultati attesi dal Piano Industriale 2024-2028

Francesco Beccali, cfo di Terna

Il Piano Industriale 2024-2028 di Terna prevede risultati significativi, supportati da una robusta generazione di cassa che contribuirà a sostenere la crescita degli investimenti e una politica dei dividendi attraente. L’Ebitda dovrebbe raggiungere 3,25 miliardi di euro nel 2028, con una crescita media annua dell’8%. Nel dettaglio, nel 2024 si prevede un fatturato di 3,55 miliardi di euro e un Ebitda di 2,42 miliardi di euro. La nuova politica dei dividendi garantisce una crescita costante e prevedibile, con un aumento annuo minimo del 4% del dividendo per azione nel periodo del piano. Per il 2024, il dividendo per azione sarà determinato dal valore più alto tra la crescita del 4% rispetto al 2023 e un payout del 75%, senza impatto sui dividendi successivi.

Nonostante l’accelerazione degli investimenti, Terna mira a mantenere una solida struttura del capitale, prevedendo di emettere ulteriori strumenti ibridi per preservare il rating attuale e mantenere un rapporto Ffo/Debito netto (dove Ffo sta per Funds from operations, è una misura utilizzata per valutare la capacità di un’azienda di generare liquidità e di far fronte ai suoi obblighi finanziari) intorno all’11% alla fine del piano. Il costo del debito netto è stimato intorno al 3,3%.

Il piano di sostenibilità

Il Piano di Sostenibilità di Terna viene integrato direttamente nel Piano Industriale. Le azioni delineate nel Piano di Sostenibilità riflettono l’attenzione di Terna verso una transizione equa, inclusiva e consapevole degli impatti su tutte le parti interessate, compresi i lavoratori, le comunità locali e i fornitori.

Gli investimenti digitali servono anche a rendere più efficiente l’organizzazione interna. A fine 2023 il gruppo aveva 5mila 927 dipendenti, diventeranno oltre 7mila nel 2028. È anche un cambio culturale, che vuole migliorare i processi decisionali e andare verso nuovi modelli di lavoro.

«In Terna noi parliamo di Just Transition, perché l’azienda si impegna a considerare gli impatti sociali della sua attività e a promuovere un cambiamento che sia equo per tutti gli interessati, compresi i lavoratori e le comunità coinvolte. Questo impegno è parte integrante della strategia di sostenibilità dell’azienda e riflette l’importanza di affrontare le sfide della transizione energetica in modo responsabile e inclusivo» – afferma Giuseppina Di Foggia.

Terna ha adottato obiettivi ambiziosi, come uno Science Based Target per ridurre le emissioni di CO2 del 46% entro il 2030 rispetto al 2019, dimostrando così un impegno concreto verso la lotta ai cambiamenti climatici. Inoltre, la società sta valutando l’adozione di obiettivi basati sulla scienza anche per la tutela degli ecosistemi e della biodiversità.

La sostenibilità è descritta come parte integrante dell’identità stessa di Terna, che si definisce “Green By Nature”, impegnandosi non solo a essere sostenibile, ma anche a svolgere le proprie attività in modo socialmente responsabile (“Social by Purpose”). Il Gruppo mette al centro delle proprie operazioni la soddisfazione degli stakeholder, la massima sicurezza delle proprie risorse durante il lavoro e la promozione di programmi inclusivi e rispettosi della diversità.

Gli obiettivi di Terna sono allineati con la roadmap dell’economia circolare, che mira a integrare la circolarità nel modello di business, coinvolgendo attivamente i fornitori e riducendo l’impatto ambientale lungo tutta la catena del valore. Questo approccio dimostra l’ambizione di Terna nel contribuire a una economia più sostenibile e rispettosa dell’ambiente.














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