Oggi, 4 aprile, Emanuele Orsini è stato ufficialmente nominato presidente di Confindustria. Su 187 votanti, 173 si sono espressi in suo favore. Una notizia che, a ben vedere, era già nell’aria dal giorno precedente, quando Edoardo Garrone ha deciso di ritirarsi dalla corsa per la presidenza di viale dell’Astronomia.
Come riporta Ansa, la scelta di Garrone è stata fatta “«per mettere Orsini nelle condizioni ideali per la presidenza». In una lettera inviata ai soci di Confindustria, Garrone afferma che «la scelta di anteporre il fine alla persona, mi impone quindi di fare un passo indietro e di consentire ad Emanuele Orsini di trovare quelle condizioni ideali per guidare Confindustria senza condizionamenti, e di poterlo fare con grande senso di responsabilità, in nome di un fine collettivo che è molto più importante di noi singoli».
Garrone ha sottolineato come una corsa a due non avrebbe giovato all’associazione, dal momento che secondo lui è necessaria una candidatura basata su un largo consenso. Via libera a Orsini, dunque, che verrà eletto ufficialmente il 23 maggio. Garrone era il candidato appoggiato dall’ex presidente Emma Marcegaglia e dal suo circolo. Finora l’imprenditrice siderurgica aveva sempre orientato la scelta dei suoi successori: Giorgio Squinzi, Vincenzo Boccia, Carlo Bonomi. Emanuele Orsini è il primo leader di viale Astronomia a non essere sponsorizzato da Lei. Secondo alcuni, Emma Marcegaglia è in qualche modo la grande sconfitta di questa partita.
Emanuele Orsini è un rappresentante della piccola industria e ciò lascia a bocca asciutta coloro che sognavano un esponente di una grande azienda, magari industriale (come erano Garrone e soprattutto Gozzi) che riportasse viale dell’Astronomia ai fasti del passato e ponesse la questione industriale al centro. L’essere ricco e a capo di una grande azienda, secondo alcuni, poteva anche essere maggior garanzia di indipendenza, di lontananza da interessi a una carriera personale grazie alla visibilità della posizione e dalla facilità che essa garantisce nel procurarsi amicizie e favori politici per il dopo. Tuttavia, è presto per giudicare, e può darsi benissimo che Orsini, nello svolgimento del suo mandato, faccia svanire questi timori e questi dubbi, e riporti l’associazione, e soprattutto la questione industriale, alla centralità che meritano.
Chi è Emanuele Orsini? Il curriculum del nuovo presidente di Confindustria
Emanuele Orsini, classe 1973, nasce da una famiglia di imprenditori. Fu suo padre a fondare Sistem Costruzioni, azienda leader nel settore dell’edilizia in legno e della logistica industriale, oggi guidata da Emanuele, che vi è entrato nel 1992. Nel 2014 ne diventa amministratore delegato. Nell’aprile 2013 viene nominato vicepresidente di Unicredit Leasing, società del gruppo UniCredit, e da maggio 2018 a maggio 2020 ha assunto la presidenza. Nel 2018 è stato insignito dal ministro dell’Ambiente e della Tutela del Mare del diploma di benemerenza ambientale.
Sistem Costruzioni produce sistemi su misura e ha implementato numerosi progetti per la comunità, ricostruendo edifici nelle aree di Abruzzo, Emilia-Romagna e Marche colpite dai terremoti. Si è occupata di realizzare infrastrutture e padiglioni per Expo 2015, fra cui il Palazzo Italia, il Cardo e il Decumano, il padiglione del Marocco. Sistem Costruzioni controlla 15 aziende a livello globale, inclusa Maranello Village, di cui Orsini è presidente, complesso residenziale dedicato al mondo Ferrari.
Orsini è anche presidente e ad di Tino Prosciutti, azienda parmense con quattro stabilimenti produttivi, fra le principali realtà in Italia attive nella lavorazione e nella produzione di Prosciutto Crudo Stagionato e Prosciutto Crudo Stagionato Disossato a ‘Mattonella’, con una capacità produttiva settimanale di 35.000 prosciutti. È stato presidente di Assolegno e successivamente di FederlegnoArredo, la Federazione italiana delle industrie del legno, del sughero, del mobile e dell’arredamento.
Dal 2015 Orsini è membro della giunta di Confindustria Modena e capo della Sezione Varie dell’associazione. Nel 2016 diventa membro del gruppo tecnico Industria e Ambiente di Confindustria. Dal 2017 al 2020 ho fatto parte del consiglio generale di Confindustria nazionale, diventando un componente del gruppo tecnico per l’internazionalizzazione della stessa confederazione. Dal maggio 2020 è vice presidente di Confindustria con delega al credito, alla finanza e al fisco.