Tutti i particolari sul nuovo Indice Rtt: il Sacro Graal dell’industria! Con TeamSystem e Confindustria

di Laura Magna ♦︎ Il Real Time Turnover Index, elaborato da TeamSystem con Confindustria, traccia la dinamica del volume di attività economica in Italia: si basa sui dati di fatturazione elettronica delle imprese. Dà conto dell’andamento del Pil in real time, con cadenza mensile. Così gli imprenditori possono fare strutturazione di politiche di business ed economiche efficaci. Il dato aggregato di Rtt a gennaio 2024 per l’economia italiana: segnala una ripresa in atto trainata dai servizi

Tempestività e dettaglio. Nell’era dei dati, queste sono le due caratteristiche che la rilevazione statistica deve avere per essere utile ai fini della strutturazione di politiche di business ed economiche efficaci. Lo sanno i produttori istituzionali di previsioni, come il Centro Studi di Confindustria, che ha elaborato insieme a TeamSystem, società che si occupa della gestione dei processi digitali in azienda, Rtt. Un indice innovativo, capace di dare conto dell’andamento del Pil in tempo reale, con cadenza mensile e basandosi su dati immediatamente disponibili. Quelli che nel gergo più attuale si chiamano big data e sono per lo più una creatura mistica, con poche applicazioni tangibili nel mondo dell’industria.

Tra i più importanti player italiani nel settore Ict, TeamSystem è guidata dall’ad Federico Leproux e ha un fatturato di 695 milioni di euro (2022), 2700 dipendenti e sedi dirette al servizio di oltre 2 milioni di clienti che operano sulle sue piattaforme digitali e in Cloud, dove ogni anno in media vengono gestite più di 415 milioni di fatture elettroniche per un totale di 900 miliardi di euro di transato. Nata a Pesaro quaranta anni fa come software house, negli anni TeamSystem è diventata un vero e proprio punto di riferimento in Italia per la digitalizzazione delle Pmi e degli studi professionali, affiancando alla produzione di software gestionali lo sviluppo di piattaforme e servizi digitali in cloud e negli ultimi anni proponendo sul mercato innovative soluzioni in ambito fintech – dotandosi di un’agenzia di rating digitale (Modefinance) e di una piattaforma di invoice trading che consente alle aziende di cedere le fatture non ancora incassate a investitori terzi direttamente dal gestionale.







«Il Real Time Turnover Index è un indicatore che traccia la dinamica del volume di attività economica in Italia e si basato sui dati di fatturazione elettronica delle imprese – così Michelangelo Bottesini (Head of Digital Finance TeamSystem) nel corso della conferenza stampa di presentazione – e mostra un trend che altrove non è neanche lontanamente percettibile». Ovvero segnala, per il mese di dicembre, una crescita nel volume di attività economica in Italia dello 0,8%, sostenuta da servizi (+2,7%) e costruzioni, nonostante il calo nell’industria (-2,8%). Vedremo più avanti il quadro che Rtt traccia per l’economia italiana. Prima spieghiamo in dettaglio di cosa si tratta e perché è un’invenzione potenzialmente dirompente.

 

I dati: il nuovo petrolio dell’industria

Federico Leproux, amministratore delegato di TeamSystem

I dati sono la più grande risorsa per le aziende, o il “nuovo petrolio”, per dirla come Clive Humby, data scientist e matematico inglese, che aveva coniato questa definizione nell’ormai lontano 2006. Quasi due decenni dopo i dati, opportunamente raccolti, analizzati e catalogati, offrono informazioni che possono diventare strategiche. Per le aziende perché possono strutturare offerte personalizzate, piani di marketing ad hoc per cluster di consumatori, correggere in corsa errori importanti. Per il decisore politico che può elaborare strategie di politica economica che anticipino i trend e li alimentino. Gli eventi più recenti – dalla pandemia, alla guerra, al boom delle quotazioni delle materie prime e poi dell’energia, alla carenza delle stesse sul mercato – hanno sdoganato la possibilità dei cigni neri. Quelli quantitativi, perché arrivano troppo in ritardo rispetto a quanto sarebbe utile per strutturare politiche adeguate; quelli qualitativi perché sono troppo volatili, come i sentiment di famiglie e imprese. Allora, nel prossimo futuro diventerà dominante l’approccio nowcasting, ovvero la previsione a brevissimo termine, basata su dati quantitativi e in grado di cogliere variazioni anche su singoli elementi.

«Noi crediamo che i dati e il patrimonio informativo siano un asset competitivo – precisa Daniele Lombardo, direttore del marketing di Teamsystem – Con questo patrimonio noi lavoriamo e pensiamo debba essere messo a disposizione delle imprese sia a livello di sistema sia a livello di singola realtà. In questo modo ambiamo a operare in un sistema virtuoso che cresce e diventa competitivo grazie al digitale. Con i diversi angoli dell’intelligenza artificiale, questo trend accelerare ulteriormente. E coinvolgerà le pmi che sono strategiche per l’economia, valendo il 41% del Pil italiano. Ebbene il 25% delle pmi usa l’intelligenza artificiale contro il 24% della media delle imprese. L’Italia ha sistemi di imprese che funzionano per filiere, se digitalizziamo le grandi senza digitalizzare le piccole non riusciamo a estrarre tutto il valore e ad avere i dati da mettere a disposizione del sistema. Provider, comunità scientifica e policy maker – devono avere ben chiaro il valore dei dati, del digitale e delle Pmi per la nostra economia».

 

Il fintech usa i dati delle imprese per costruire servizi e per accelerare la solidità dell’economia

E che sia un grande attore del fintech a dare avvio a questa applicazione pratica dei dati al servizio dell’industria, è significativo. «Gestiamo oltre un milione di fatture elettroniche al giorno, per un valore facciale annuo di 900 miliardi di euro – dice Bottesini – Per realizzare l’indice RTT abbiamo individuato un campione di 200mila imprese, società di capitali, e abbiamo lavorato sulle fatture di vendita di beni e servizi dopo aver reso i dati completamente anonimi. In questo modo abbiamo estratto un indicatore hust in time del fatturato senza oneri aggiuntivi per le imprese, tipici delle analisi previsionali di tipo qualitativo». Con gli stessi big data, le fintech digitalizzazione servizi un tempo esclusivamente analogici come la valutazione del merito di credito. TeamSystem se ne occupa attraverso ModeFinance, società di rating del gruppo, guidata dal ceo Valentino Pediroda, che spiega «Abbiamo automatizzato i processi di valutazione della solvibilità delle imprese. ModeFinance basa il suo business sul nowcasting: l’analisi delle fatture ci consente di catalogare buoni e cattivi pagatori e oggi con gli stessi dati opportunamente trattati siamo in grado di dare uno spaccato dello stato di salute delle imprese». Ed è un trend destinato a espandersi.

«Con questa nuova filosofia – dice Pediroda -la Fed di Cleveland misura l’inflazione in tempo reale sulla base di dati spot dei prezzi reali, Banca d’Italia misura lo stato di salute di diversi settori industriali. Noi abbiamo valutato in anonimo le fatture e siamo riusciti, per esempio, a vedere in un momento in cui nessuno capiva cosa stesse succedendo nell’economia, durante il Covid, che il settore IT fosse in crescita rispetto a ristorazione. Con gli strumenti normali, questa cosa è stata visibile mesi dopo. Ma l’anticipazione del trend avrebbe consentito di elaborare policy di sostengo mirate, evitando di erogare sussidi a pioggia». È solo un esempio, ma significativo del potenziale ancora inespresso di indici basati su dati quantitativi immediatamente disponibili.

A dicembre, RTT indica un ulteriore aumento dell’attività economica delle imprese italiane (+0,8% congiunturale), dopo il +2,3% di novembre

L’indice RTT: cosa misura e come è stato costruito

I dati per la costruzione dell’indicatore RTT Index derivano dunque dalle fatture emesse dalle imprese clienti di TeamSystem. Si tratta di un campione di società di capitali, pari a circa 200mila imprese (rispetto a poco più di 1 milione di società di capitali in Italia), divise in piccole, medie e grandi, presenti su tutto il territorio nazionale, attive in tutti i settori dell’economia. I flussi tracciati dalle fatture sono una proxy affidabile del fatturato e il fatturato «che per definizione è correlato al Pil, consente di misurare le dinamiche in atto nell’intera economia e in suoi specifici sottoinsiemi», dice Bottesini. A dare slancio al lavoro di TeamSystem sulle fatture è stata l’entrata in vigore della fatturazione elettronica a inizio 2019. «Noi però abbiamo iniziato a rilevarle sistematicamente per la costruzione dell’indice da gennaio 2020, quando il sistema è andato a regime. Le fatture che utilizziamo sono emesse da un’impresa per le vendite ad altre imprese, alla PA, e anche ai consumatori e si riferiscono alle vendite delle imprese operanti in Italia, sia nel Paese che all’estero. Le imprese devono emettere la fattura elettronica entro 12 giorni dalla ricezione del pagamento (ed entro il 15 del mese successivo per le fatture differite e riepilogative). Per tale motivo, il fatturato realizzato in un certo mese viene contabilizzato in modo esaustivo nel database TeamSystem entro i primi 15 giorni del mese successivo». E dunque il fatturato di un territorio, di un settore, di una classe dimensionale, in un certo mese, è dato dalla aggregazione delle singole fatture corrispondenti a quella «dimensione» incluse nel database. Il fatturato del totale economia è pari alla somma dei fatturati delle singole “dimensioni”. Con opportune correzioni si ottiene infine l’RTT Index.

TeamSystem elabora un database articolato su 20 regioni, 96 settori economici, 6 classi dimensionali di fatturato, che fornisce ogni mese al Centro Sudi di Confindustria. Qui viene lavorato ancora e portato a un livello di aggregazione maggiore di quello teoricamente disponibile nel database (4 macro-aree, 4 macro-settori, 3 classi dimensionali), al fine di ottenere 11 indicatori di dettaglio più il totale economia, per un totale complessivo di 12 indicatori. «L’RTT Index consiste in un dato mensile sul fatturato medio per il totale dell’economia italiana, destagionalizzato e in volume. Si tratta di una variabile di economia reale (hard data), misurata a partire dalle fatture effettivamente emesse in Italia e non stimata. Non esiste un dato Istat mensile sul fatturato per il totale economia (il fatturato totale economia è disponibile solo nei dati annuali, con notevole ritardo). RTT Index colma, dunque, una lacuna», aggiunge Bottesini. E lo fa con una sufficiente dose di affidabilità: emerge un allineamento notevole tra le serie RTT Index e le serie Istat corrispondenti. L’indice di correlazione nel periodo 2021-2023 è pari al 98% per l’industria e al 49% per i servizi e del 60% per le costruzioni. «Un netto vantaggio di RTT Index rispetto ai dati congiunturali di tipo qualitativo, come ItaCoin di Banca d’Italia che è anch’esso disponibile tempestivamente, è costituito dal fatto che non richiede nessun carico statistico addizionale sulle imprese, visto che i dati derivano automaticamente dalle fatture che queste emettono per la loro normale attività operativa – continua il manager – Qualsiasi dato derivante da un’indagine, invece, ad esempio quella in base alla quale Istat calcola il fatturato dell’industria o quella sottostante alla costruzione dell’indice Pmi, determina un onere statistico ricadente sulle imprese che devono rispondere a un questionario (con tutti i problemi collegati a eventuali mancate risposte, totali o parziali, da parte delle imprese)».

Nei servizi si registra il secondo aumento mensile consecutivo (+2,7%, dopo +5,5% a novembre)

Il dato aggregato di RTT a gennaio 2024 per l’economia italiana segnala una ripresa in atto trainata dai servizi

Allora, cosa dice la prima rilevazione ufficiale dell’indice resa pubblica a gennaio 2023? A dicembre, RTT indica un ulteriore aumento dell’attività economica delle imprese italiane (+0,8% congiunturale), dopo il +2,3% di novembre. La variazione media dell’RTT totale nel 2023 è stata pari al +3,5%, penalizzata dall’andamento debole nel 2° e  3° trimestre. Mentre il 4° trimestre si è chiuso in crescita per il volume di attività delle imprese italiane; determinando un effetto di trascinamento positivo al 2024. Nei servizi si registra il secondo aumento mensile consecutivo (+2,7%, dopo +5,5% a novembre). Mentre è calata l’attività nell’industria, -2,8% (dopo +3,2% a novembre). Questo dato, letto insieme alla dinamica piatta delle scorte Istat a fine anno, anticipa un calo della produzione.

Nelle costruzioni, l’indice RTT sull’andamento nell’ultimo mese mostra un aumento a doppia cifra, che riflette la scadenza degli incentivi a fine anno. Sul fronte geografico, il volume di attività delle imprese del Nord-Ovest registra un lieve aumento (+0,6%); va meglio al Nord-Est (+1,8%), dopo il +0,2% a novembre. Le aziende del Sud accelerano a doppia cifra, mentre rallentano il ritmo di crescita delle imprese del Centro diminuisce (+0,9% da +2,5%). Le piccole imprese volano a dicembre (+6,2%), contro una crescita più moderata delle medie (+2,1%) e un forte calo delle grandi imprese.

Nelle costruzioni, l’indice RTT sull’andamento nell’ultimo mese mostra un aumento a doppia cifra, che riflette la scadenza degli incentivi a fine anno. Sul fronte geografico, il volume di attività delle imprese del Nord-Ovest registra un lieve aumento (+0,6%); va meglio al Nord-Est (+1,8%), dopo il +0,2% a novembre

Confindustria: perché abbiamo bisogno di questo indicatore

Alessandro Fontana, Direttore Centro Studi Confindustria

Alla prova sul campo l’indice Rtt ha dimostrato grande solidità. Lo dice Ciro Rapacciuolo (Responsabile Area Congiuntura e previsioni Centro Studi Confindustria). «La prudenza statistica ha suggerito di non comunicare il dato RTT disaggregato per 96 settori: ma al netto di questo, le correlazioni con i dati Istat mostrano una grande affidabilità. La precisione di segno è al 77% nell’industria e il segno della previsione è corretto 10 trimestri su 12. RTT risulta più tempestivo degli altri indicatori; è un dato quantitativo, ed è il primo che dà una visione mese per mese. Si basa su un concetto semplice, che per la prima volta è misurabile: ovvero che se il fatturato e le scorte aumentano, la produzione deve essere cresciuta. Se i primi due dati diminuiscono, anche la produzione diminuisce. Ci sono casi misti in cui il segno della proiezione è incerto, ma in ogni caso Rtt riesce a dare una previsione corretta nella maggior parte dei casi».

«L’indice di fatto fornisce fatturazione elettronica su ambiti prima inintelligibili o per cui i dati arrivavano con grande ritardo – aggiunge Alessandro Fontana (Direttore Centro Studi Confindustria) – A livello regionale (nordovest, nordest, centro e sud), fornisce dati significativi che aggiungono informazioni rispetto a quelle attuali. La disaggregazione per classi dimensionali è un elemento di grande importanza. E anche lo spaccato settoriale ha enorme utilità pratica. Per esempio, nel marzo 2020, durante la pandemia, avremmo avuto bisogno di sapere cosa stava accadendo e quali settori fossero operativi e quanto stavano lavorando. La prima stima dell’impatto delle chiusure sul Pil è stata fatta in modo approssimativo basandoci sui dati mensili del Pil. Nel 2022, durante la guerra in Ucraina, abbiamo condotto un’inchiesta qualitativa tra le imprese per capire come si sarebbe mosso il Pil. Avere un indicatore quantitativo mensile è un grande cambiamento».

 

Un buon predittore per aree geografiche e settori: la prova di Confindustria Milano e di Federacciai

E quanto a territori e settori industriali, la testimonianza arriva da Confindustria Milano e da Federacciai. «I dati sulle regioni non sono così dettagliati – afferma Valeria Negri, Direttore del Settore Centro Studi di Assolombarda – quelli a disposizione riguardano gli export mensili e sono basati sui fatturati che vanno deflazionati. La Lombardia è cresciuta del 5% nel 2023, un incremento significativo rispetto al già straordinario 3% dell’Italia. La Lombardia, con il 23% del PIL italiano e il 26% dell’export, nell’Ue a 27 si posiziona poco al di sotto dell’Austria per valore del Pil, con poco meno di 5 miliardi di euro. Occupa l’undicesimo posto nella classifica europea del Pil: vale il doppio della Grecia e supera anche Portogallo e Finlandia. Tuttavia, non esistevano indicatori specifici per misurare queste dinamiche».

Daniela Floro, Responsabile dell’Ufficio Studi e Affari Internazionali di Federacciai sottolinea l’importanza di raccogliere tempestivamente i dati sulla produzione di acciaio. «L’acciaio è utilizzato in diverse filiere, tra cui automotive, costruzioni, altri mezzi di trasporto, elettrodomestici, ecc – spiega – la produzione di acciaio anticipa il ciclo economico di un sistema, perché è necessario produrre e mettere in circolazione il materiale per poi valutarne l’utilizzo da parte dei settori utilizzatori. Abbiamo rilevato che l’indice RTT è strettamente correlato all’indicatore di produzione dell’acciaio. Ed è un dato cruciale: a oggi il fatturato dell’industria siderurgica arriva fino a ottobre, mentre l’indice RTT ci dà una visione fino a dicembre». Insomma, i dati inglobati in Rtt possono fare da canarino nella miniera nei momenti di svolta della congiuntura. I disallineamenti tra fatturato e fatturazione possono dirci molto su come funzionano le politiche economiche o quali politiche correttive dovremmo adottare. Viviamo tempi complicati, a cui anche la statistica deve adeguarsi.














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