L’agenzia di stampa Xinhua in un dispaccio pubblicato il 10 febbraio 2020 ha resa pubblica la notizia del lancio della App Close contact detector che promette di informare l’utente di un potenziale contatto con una persona infetta dal coronavirus o sospettata di esserlo.
Sviluppata da Cetc
L’applicazione è stata sviluppata da China Electronics Technology Group Corporation (Cetc). La società elettronica cinese di proprietà statale ha dichiarato che l’App ha ricevuto il supporto di diverse agenzie governative, tra cui la National Health Commission, il Ministero dei trasporti, le Ferrovie cinesi e l’Amministrazione dell’aviazione civile. È proprio sui dati personali raccolti da queste autorità che si basa il funzionamento dell’applicazione.
Come funziona la App
Per effettuare una richiesta, gli utenti devono scansionare un codice QR su applicazioni mobili come la piattaforma di pagamento Alipay o la messaggistica WeChat. Dopo essersi registrati con un numero di telefono, devono inserire il loro nome e il numero di identificazione nazionale per scoprire se sono stati potenzialmente in “stretto contatto” con una persona infetta. In tal caso, viene chiesto all’utente di non uscire di casa e di informare le autorità sanitarie locali.
“Contatto stretto” che cosa vuol dire
Il concetto di “stretto contatto” designa, a seconda dell’applicazione, tre situazioni: una persona che lavora in stretta collaborazione, condivide un’aula o vive nella stessa casa; personale medico, familiari o altri che sono stati in stretto contatto con i pazienti e i loro caregiver; passeggeri ed equipaggio che sono stati a bordo di un aereo, treno o un’altra forma di trasporto con una persona infetta.
Una battaglia tecnologica senza quartiere
Dall’inizio dell’epidemia, la Cina ha dispiegato tutta la sua forza tecnologica. Una delle prime tecnologie ad essere stata usata sono stati i droni uilizzati per trasmettere messaggi di prevenzione e promemoria, ma anche per vaporizzare antisettici nelle strade. Il colosso cinese Baidu, ha messo a disposizione un sistema di riconoscimento facciale che può controllare più di 200 persone al minuto: all’ingresso della stazione di Qinghe, ad esempio, i passeggeri sono schermati dalle tecnologie di riconoscimento facciale e dalle telecamere a infrarossi utilizzate per misurare la temperatura. Se quest’ultima supera i 37,3 ° C, le autorità locali effettuano un secondo controllo.