Automotive, Kpmg: previsioni di vendita delle elettriche in calo entro il 2030

L'indagine ha coinvolto 915 dirigenti del settore automotive provenienti da oltre 30 paesi. Preoccupano il quadro geopolitico e macroeconomico attuale e la difficoltà nel reperire materie prime

La società di consulenza Kpmg ha reso disponibile la 23esima edizione della “Global Automotive Executive Survey”, una survey globale in cui è stato analizzato il futuro del settore automobilistico. Realizzata a ottobre 2022, l’indagine ha coinvolto 915 dirigenti del settore automotive, tra ceo e altri c-level e manager (oltre il 30% lavora presso aziende con un fatturato annuale superiore al miliardo di dollari) provenienti da oltre 30 paesi. I dirigenti hanno discusso sui cambiamenti che investiranno il settore nei prossimi 5-10 anni, dai problemi della catena di approvvigionamento fino al cambiamento delle abitudini dei consumatori. Gli intervistati hanno mostrato un certo ottimismo sul futuro dell’industria automobilistica e sulla redditività del settore, nonostante le previsioni a livello mondiale sulle vendite dei veicoli elettrici entro il 2030 siano state riviste al ribasso. Sebbene gran parte dell’ottimismo tra i dirigenti sul futuro possa essere ben fondato, i cambiamenti produrranno indubbiamente vincitori e vinti, rendendo le scelte dei management attuali ancora più critiche.

«I dirigenti delle case sono straordinariamente ottimisti riguardo al futuro, ma allo stesso tempo la loro fiducia è messa a dura prova dalla necessità di trasformare i sogni dell’automotive in realtà», ha dichiarato Gary Silberg, responsabile globale del settore automotive di Kpmg.







I dirigenti intervistati prevedono una sfida Tesla-Audi nel 2030

In particolare, l’83% dei dirigenti confida che nei prossimi 5 anni il settore crescerà di più di oggi, anche grazie agli investimenti realizzati in nuovi stabilimenti e nuovi propulsori. Nel 2021, solo il 53% si mostrava altrettanto fiducioso. A preoccupare maggiormente ceo e dirigenti è il quadro geopolitico e macroeconomico attuale e soprattutto la difficoltà nel reperire materie prime e la carenza di componenti. Il 76% degli intervistati è convinto che l’inflazione e gli alti tassi di interesse influenzeranno negativamente il proprio business nel 2023. A tal proposito, le previsioni sulle vendite globali di veicoli elettrici entro il 2030 sono diventate più realistiche. Nel 2021, i dirigenti intervistati avevano previsto che i veicoli elettrici avrebbero catturato, entro il 2030, una quota di mercato tra il 20% e il 70%. Oggi la stima è più cauta e la previsione va dal 10% a circa il 40% delle vendite.

Ecco i fattori che andranno a incidere nell’acquisto di una nuova macchina nei prossimi anni

Tra una pletora di nuovi modelli, concorrenti e tecnologie, gli intervistati ritengono che nei prossimi cinque anni le decisioni di acquisto dei consumatori saranno influenzate dalle prestazioni dei veicoli e dall’immagine del brand. Anche la privacy e la sicurezza dei dati rivestiranno un ruolo fondamentale nelle decisioni di acquisto.

La parità di costi tra auto elettriche e modelli endotermici (Ice) verrà mai raggiunta senza l’aiuto degli incentivi statali?

I Bev raggiungeranno mai il costo di produzione e l’accessibilità dei modelli endotermici senza alcun incentivo? Per il 37% degli intervistati la parità dei costi verrà raggiunta entro il 2030, il 24% entro il 2025. Per il 9% il risultato è già stato raggiunto. L’82% dei dirigenti è convinto che i Bev verranno acquistati anche senza alcun incentivo, mentre il 21% degli intervistati si è dichiarato contrario a questo tipo di aiuti. È previsto un aumento delle vendite dei veicoli online e il 78% dei dirigenti prevede che gli acquisti saranno esclusivamente online entro il 2030. Il 62% è molto fiducioso che i consumatori saranno disposti a pagare per i servizi post-vendita, come canoni di abbonamento mensili per servizi del software, come la ricarica dei veicoli elettrici, l’assistenza avanzata alla guida e altri aggiornamenti del software.

Rimane alta la preoccupazione per le forniture di materie prime e componenti, in particolare semiconduttori (64%) e materie come acciaio elettrico e materiali leggeri (67%), fondamentali per aumentare l’efficienza del carburante e prolungare la durata della batteria. Per questo motivo le case automobolistiche stanno cercando di ridurre la dipendenza da certi paesi accorciando la catene di fornitura.

 

 

 














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