Biennale Innovazione / Loccioni un modello da imitare

Loccioni, robot farmacista

di Luigi Dell’Olio ♦  Alla Biennale il caso della Loccioni. Per Enrico Loccioni, a capo dell’omonimo gruppo specializzato nell’automazione per il controllo di qualità, l’innovazione parte dalle relazioni con il mercato. Un caso da discutere alla Biennale dell’Innovazione a Venezia. 

“Guardi che non lo dico per vanto, né perché ho la puzza sotto il naso, ma perché è proprio così che funziona il nostro business. Siamo noi a scegliere i clienti e non viceversa”. Di Enrico Loccioni, presidente dell’omonimo gruppo leader mondiale nello sviluppo di sistemi di misura e nell’automazione per il controllo qualità e sostenibilità (nell’immagine in alto, il robot farmacista dell’impresa marchigiana), si è scritto molto. L’innovazione è il concetto che più volte ricorre negli articoli di stampa che raccontano il gruppo marchigiano, dalla forte propensione a creare spin-off alle tecniche di selezione del personale, fino alle modalità di condivisione dei risultati. Ma il tratto davvero rivoluzionario è nell’approccio al mercato, che vede i Loccioni individuare i partner con i quali lavorare.







Enrico Loccioni Cavaliere del Lavoro
Enrico Loccioni Cavaliere del Lavoro

Un business atipico

“Il nostro lavoro consiste nell’individuare i problemi nelle altre aziende e ne proporre soluzioni”, prosegue Loccioni, 67enne di Serra San Quirico, che la campagna anconetana non ha mai lasciato, facendone terreno di un’iniziatva partita come piccola bottega artigianale nel campo elettrico ed evoluta negli anni fino a raggiungere di 64 milioni di euro, generati dal lavoro di 360 persone, per il 44% laureati, con un’età media di 32 anni. Una di quelle multinazionali tascabili (ha stabilimenti in Germania, Stati Uniti e Cina ed è presente su 44 mercati) che rappresentano l’eccellenza industriale dell’Italia nel mondo. “Ma noi non facciamo industria”, è la seconda precisazione dell’imprenditore. “Nel nostro business manca l’elemento più importante, la produzione di massa, seriale. Loccioni realizza prodotti su misura”.

Azioni ad ampio raggio

Il raggio di azione della Loccioni si è ampliato nel tempo. Dall’iniziale focus nel campo elettrico, nel 2000 il gruppo ha fatto il grande salto nella salute dando vita a Humancare, team dedicato allo sviluppo di soluzioni per la cura, la salute, la nutrizione e il benessere, che realizza ApotecAchemo, un macchinario che automatizza il compito associato alle preparazioni dei composti chemioterapici intravenosi. Di pari passo l’espansione ha riguardato comparti come l’alimentare, l’Ict e l’automotive, tanto che tra i clienti figurano giganti come Eni, Ferrero, Samsung e Volkswagen. “Per tutti mettiamo a punto soluzioni che rispondono a uno specifico bisogno”, prosegue. “Così sono nate, per esempio, le realizzazione per misurare in modo automatico le prestazioni dei macchinari, rilevare la regolarità delle emissioni di fumi nell’ambiente e ottimizzare i consumi di energia”.

Green@Hospital è un progetto di ricerca europeo che integra monitoraggio dei consumi e gestione intelligente dell'energia
Green@Hospital è un progetto di ricerca europeo che integra monitoraggio dei consumi e gestione intelligente dell’energia

Dai filosofi agli ingegneri

Date le esigenze, gli ingegneri sono tra i profili più gettonati per l’azienda marchigiana, anche se non mancano altre professionalità. Da qualche anno Loccioni ha creato un Identity Lab, fucina di pensione nella quale designer, architetti, laureati in filosofia e in comunicazione si confrontano sull’impresa che verrà. Indicando obiettivi temporali molto lontani nel tempo per provare a immaginare le esigenze di domani, in modo da cominciare a lavorare sin da subito alle soluzioni più adeguate.

“Qui non ci sono geni”, si schernisce l’imprenditore, “ma solo volontà di collaborare e capacità di farlo ascoltandosi a vicenda, nella consapevolezza che dal lavoro comune possono nascere nuove idee”. Da questo approccio, sono nati, ad esempio, soluzioni elettroniche per l’auto di domani e un robot per controllare e assicurare la massima sicurezza agli scambi ferroviari, oltre a Leaf House, abitazione autosufficiente dal punto di vista energetico e senza impatto sull’ambiente. Iniziative realizzate mettendo intorno a uno stesso tavolo tecnici interni all’azienda e specialisti di aziende dei trasporti, della domotica e delle costruzioni.

Loccioni headquarters
Loccioni headquarters

Tre filoni di crescita

Quando gli si chiede di guardare in prospettiva, ai filoni della crescita per i prossimi anni, Loccioni sottolinea che sono gli stessi di questi ultimi 20 anni. “Dobbiamo continuare a crescere a livello internazionale, dato che i mercati sono sempre più interconnessi; sviluppare le competenze manageriali perché sempre più saranno le persone a fare la differenza nel mercato; innovare, tanto nei prodotti, quanto nel modo di gestire l’impresa, in modo da distinguersi dal resto del mercato”, conclude l’imprenditore.














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