Webuild: al via formazione – con possibilità di assunzione – di 9mila addetti per maxi cantieri

di Chiara Volontè ♦︎ L’operazione si inserisce all’interno del programma nazionale “Scuola dei mestieri”, attivato dalla multinazionale per formare operai specializzati

Un’operazione di reclutamento, formazione e inserimento per sopperire alla mancanza di figure specializzate per realizzare le opere previste dal Pnrr nel campo dell’edilizia. È questo l’obiettivo di “Scuola dei Mestieri”, l’iniziativa lanciata su scala nazionale da Webuild per favorire la formazione di operai specializzati e l’inserimento nel mondo del lavoro di nuove risorse nel settore costruzioni, a supporto dell’ampio piano di sviluppo infrastrutturale che il Governo sta realizzando anche attraverso il Pnrr.

Non solo: come riporta il Sole 24 Ore, Webuild formerà 9mila addetti da assumere nei maxi cantieri. «Stiamo lavorando a una scuola di mestieri per costruire le competenze specialistiche per noi più preziose, contribuendo a formare una nuova generazione di operai specializzati – commenta Pietro Salini, amministratore delegato di Webuild, al Sole 24 Ore – Per fare l’Italia del futuro, bisogna prima fare i lavoratori di domani, ma occorre farlo adesso».







Come riporta il Sole 24 Ore, ad oggi mancano 26mila figure specializzate per realizzare le opere previste dal Pnrr. In particolare, Webuild, per le opere di sua competenza, stima un fabbisogno di circa 3mila operai specializzati all’anno per i prossimi tre anni: quindi, un potenziale di circa 9mila assunzioni entro il 2025. Una massiccia operazione di reclutamento, formazione e inserimento di nuove figure professionali chiamate ad affiancare la forza lavoro del gruppo Webuild.

 

La Scuola di Mestieri

La “scuola dei mestieri” lanciata da Webuild guarda principalmente alle figure tecniche e in particolare agli operai specializzati. Il progetto prevede un periodo di formazione in aula al quale segue un periodo di formazione in cantiere per una durata massima di circa 6 mesi. Tutte le risorse che partecipano al progetto vengono seguite individualmente e accompagnate da un tutor che le sostiene nella formazione e le valuta nei risultati, con una particolare attenzione al tema della sicurezza in cantiere, per il quale verranno realizzati corsi ad hoc oltre al ricorso a simulatori capaci di ricreare alla perfezione le condizioni che si vivono in cantiere.

Il progetto ha un carattere nazionale ed è rivolto a persone che vogliono dare il loro contributo concreto alla rinascita del Paese: in particolare ai giovani che hanno concluso un percorso di istruzione professionale o di scuole secondarie superiori. Oltre a questi, la “scuola” è aperta anche a disoccupati che intendono intraprendere un percorso di re-skilling e ricollocazione. Anche le modalità di accesso all’iniziativa sono semplici: le candidature sono raccolte nel sito di Webuild e vengono smistate sui due percorsi pilota che partono proprio nel mese di febbraio. Al centro di questi primi corsi, lo scavo tradizionale e lo scavo meccanizzato, ovvero quello realizzato attraverso le Tbm, le Tunnel Boring Machine, frese meccaniche che vengono generalmente utilizzate per costruire i grandi tunnel nei quali corrono i treni dell’alta velocità.

E infatti i primi cantieri coinvolti nel progetto sono proprio il Terzo Valico dei Giovi-Nodo di Genova, il più imponente progetto di mobilità sostenibile in corso in Italia, esteso con 30 fronti di scavo su 12 grandi cantieri dal Piemonte alla Liguria, coinvolgendo oltre 5.000 persone e 2.300 aziende, piccole e medie (dirette e indirette), quasi tutte italiane. L’opera è realizzata dal General Contractor guidato da Webuild per conto di Rete Ferroviaria Italiana (Gruppo FS Italiane), sotto l’egida del Commissario straordinario di Governo Calogero Mauceri, e ha raggiunto il 77% di avanzamento lavori, grazie ad un sistema di produzione attivo 24 ore al giorno 7 giorni su 7. Con i suoi 53km complessivi di ferrovia, la nuova linea ad alta capacità veloce collegherà Genova a Milano in meno di un’ora e rafforzerà i collegamenti dell’Italia con l’Europa, portando l’alta velocità fino al porto della città ligure, da cui ogni giorno oltre 100 treni potranno arrivare fino a Rotterdam. Fa parte della rete Ten-T Reno-Alpi di collegamento con l’Europa, ed è uno dei 16 progetti della Rete Ten-T che il Gruppo sta realizzando in Italia. Una volta in funzione, l’opera permetterà di diminuire del 33% i tempi di percorrenza sulla tratta Genova-Milano e, rispetto al tradizionale trasporto su gomma, si abbatteranno del 29% i consumi energetici e si ridurranno del 55% le emissioni di CO2 nell’atmosfera














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