Utile netto a 22 milioni (in leggero calo) per Banca Sistema

Banca Sistema ha chiuso il bilancio 2022 con un utile netto pari a 22 milioni di euro, in calo rispetto ai 23,3 milioni del precedente esercizio.

Il margine di interesse, pari a 85,4 milioni, è in aumento del 4% anno su anno, mentre gli interessi attivi aumentano del 4% (101,9 milioni contro gli 98,2 milioni, rispettivamente al 31.12.2022 e al 31.12.2021). Il minor contributo del factoring è stato più che compensato da altre componenti, tra cui il maggior contributo del credito su pegno, dei finanziamenti con garanzia dello Stato alle Pmi e della tesoreria.







Nell’attuale contesto di mercato, gli interessi attivi del business factoring, pari a circa il 56% del totale (61% al 31.12.2021), risultano in calo del 6% anno su anno, sostanzialmente a seguito dei minor interessi di mora da azione legale.
Il contributo complessivo a conto economico al 31 dicembre 2022 degli interessi di mora in azione legale è pari a 15,2 milioni (21,5 milioni al 31.12.2021).

L’ammontare degli interessi di mora oggetto di azione legale maturati al 31 dicembre 2022 e rilevanti ai fini del modello di stanziamento, risulta pari a 104 milioni (188,1 milioni includendo gli interessi di mora maturati nei confronti dei Comuni in dissesto, non stanziati in bilancio), mentre il credito iscritto in bilancio è pari a 56,3 milioni. L’ammontare non transitato a conto economico entrerà, per competenza o per cassa, nei prossimi esercizi sulla base delle attese di collection, che si confermano superiori all’80%.
Il costo totale della raccolta, pari a 0,4% è in linea con il costo dell’intero 2021 (0,4%), ma in aumento nel quarto trimestre del 2022. Il costo della raccolta nel quarto trimestre del 2022 è caratterizzato da una componente positiva di 1,1 milioni relativa al TLTRO.
Gli interessi passivi, in calo nei primi nove mesi del 2022 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, aumentano al 31.12.2022 del 2% a/a, in prevalenza per il maggior costo della componente wholesale della raccolta, che ha risentito dell’aumento dei tassi di riferimento, fenomeno che continuerà nel prossimo esercizio.

Le commissioni nette, pari a 16,7 milioni, sono in crescita a/a (15,7 milioni al 31 dicembre 2021) grazie al maggior contributo delle commissioni attive del credito su pegno.
Il contributo in termini di ricavi totali del factoring, dato dalla somma di interessi attivi, commissioni attive e ricavi da cessione di portafogli (70,8 milioni al 31.12.2022), risulta in valore assoluto in calo anno su anno (74,8 milioni al 31.12.2021), essendo diminuita la componente di interessi di mora. Rapportando il totale ricavi del factoring alla media dei creditisi registra un lieve calo su base annua, mentre si rileva una crescita consistente a partire dalla seconda metà del 2022, nonostante il maggior peso dei crediti fiscali, che hanno in media una redditività inferiore rispetto al factoring sui crediti commerciali. Per la cessione del quinto il rapporto tra interessi attivi e crediti medi cala anno su anno, mentre è in aumento per il credito su pegno.

Il risultato della tesoreria al 31 dicembre 2022, inferiore rispetto all’anno precedente (pari a -0,2 milioni al 31.12.2022 e a 4,6 milioni al 31.12.2021), seppur in miglioramento nel quarto trimestre del 2022, ha inciso negativamente insieme ai minor ricavi da cessioni di portafogli CQ sul risultato del margine di intermediazione. Nel 2022 sono state effettuate, come di consuetudine, cessioni di portafogli di crediti factoring, registrando ricavi pari a 2,2 milioni (1,9 milioni al 31.12.2021) e una cessione di crediti CQ (nel secondo trimestre del 2022), registrando ricavi pari a 1,5 milioni (3,7 milioni al 31.12.2021), in calo a/a.
Il margine di intermediazione si attesta a 106 milioni, in calo del 2% a/a per il risultato di tesoreria e le cessioni del CQ, inferiori rispetto allo scorso anno.

Il calo a/a delle spese del personale è legato prevalentemente al rilascio della stima della componente variabile stanziata nel 2021 e solo parzialmente erogata nell’anno (il cui impatto di circa 1 milione è stato registrato nel primo semestre 2022), oltre che il lieve effetto positivo derivante dalla sostituzione dei patti di non concorrenza con un piano di retention. Al netto di tali componenti e di un effetto positivo legato all’attualizzazione delle passività di suddetti piani, la voce spese del personale risulta sostanzialmente stabile. La voce altre spese amministrative è in lieve aumento a/a (+3,5%).

La voce altri oneri e proventi di gestione include un provento di 0,7 milioni a seguito del rilascio a conto economico di un minor earn-out derivante dall’acquisizione di Atlantide.
L’aggregato totale dei costi operativi aumenta a/a del 2%, sostanzialmente per la dinamica della voce accantonamento a Fondo rischi ed oneri (+2,8 milioni a/a), con un impatto nel quarto trimestre del 2022 derivante anche dall’accantonamento non ricorrente per 1,3 milioni su contratti della cessione del quinto originati dalla Banca (canale Diretto) prima del 25 luglio 2021. L’accantonamento prudenziale precedentemente indicato è dipeso dalla sentenza della Corte Costituzionale n. 263 del 22.12.20222; ad oggi, comunque, il quadro legale e giurisprudenziale è ancora in divenire.














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