Ucimu: 10% produzione export macchine utensili in Cina

Alla seconda edizione del forum sino-italiano "Italy meets China: high manufacturing" sono 11 le aziende in rappresentanza del nostro Paese. Oltre un centinaio gli operatori presenti

Massimo Carboniero al Forum bilaterale Italia-Cina 2019

Un importante momento di confronto tra operatori del settore dei due sistemi industriali – quello italiano e quello cinese – interessati a collaborare alla proposta di un’offerta complementare, capace di rispondere alle esigenze di alta qualità e eco-sostenibilità espresse dal mercato cinese.

È questa l’essenza del Forum Bilaterale Sino-Italiano sulla Macchina Utensile, in corso oggi a Pechino. A distanza di due anni esatti dalla prima edizione, si rinnova dunque l’appuntamento pensato per favorire e stimolare il dialogo tra i sistemi industriali dei due Paesi.







Promosso dal Ministero dello Sviluppo Economico, il Forum Bilaterale Sino-Italiano sulla Macchina Utensile è organizzato da Ice-Agenzia e Ucimu-Sistemi per produrre, l’associazione dei costruttori italiani di macchine utensili, robot e automazione, in collaborazione con il Ministero Affari Esteri e con l’Ambasciata d’Italia a Pechino, e grazie alla partnership con Cmtba – China Machine Tools & Tools Builders Association e sotto gli auspici della Cmif – China Machinery Industry Federation.

L’incontro – cui si sono accreditati più di 100 ospiti tra qualificati operatori del settore e rappresentanti del mondo delle istituzioni e del mondo dei media – sarà aperto da personalità di spicco dei due Paesi e presieduto da Massimo Carboniero, presidente Ucimu.

«La manifattura sta andando nella direzione della mass-customization – dichiara Carboniero – I costruttori italiani sono imbattibili nell’offrire prodotti e soluzioni sartoriali, tutti perfettamente integrati e dotati di tecnologie digitali secondo l’approccio 4.0 che caratterizza la nostra produzione. Le imprese cinesi lavorano sulla produzione di alta fascia standardizzata, preferendola alla personalizzazione spinta dei prodotti, poiché troppo costosa per strutture di grandi dimensioni. Il punto di contatto tra Made in Italy di settore e Made in China è proprio qui. Noi costruttori italiani desideriamo porci come partner in grado di completare e valorizzare l’offerta locale di macchine utensili e entrando così nella rete di business già aperta dai costruttori cinesi».

Nel corso della giornata è stato presentato lo Study Tour che, realizzato con il supporto di Ice-Agenzia, ha fatto tappa nelle città di Chongqing, Chengdu e Tianjin, coinvolgendo una qualificata delegazione di aziende italiane tutte presenti anche al Forum. Attraverso visite a utilizzatori finali e incontri con autorità locali, lo Study Tour ha rappresentato un’ottima occasione per promuovere l’offerta tecnologica italiana, approfondire le potenzialità del mercato cinese nelle tre aree di forte sviluppo industriale e conoscerne più in dettaglio agevolazioni e incentivi disponibili per quanti siano interessati ad avviare insediamenti produttivi e attività di ricerca in loco.

Con un valore della produzione che, nel 2018, ha sfiorato i 7 miliardi di euro, l’industria italiana di settore recita un ruolo di primo piano dello scenario internazionale ove occupa la quarta posizione tra i costruttori e la terza tra gli esportatori.

«La Cina rappresenta un’area dalle enormi potenzialità per i costruttori italiani di macchine utensili che considerano il paese non un semplice mercato di destinazione della propria offerta, quanto un partner con cui dialogare e collaborare, facilitati, in questo, dall’importante Memorandum d’Intesa siglato nella primavera scorsa dalle massime rappresentanze di Italia e Cina – prosegue Carboniero – L’auspicio è che l’ottimo lavoro svolto in occasione del Primo Forum e l’attività realizzata a seguire in questo biennio possano trovare un ulteriore slancio con la seconda edizione che, ne sono certo, porterà a tutti i partecipanti interessanti spunti di riflessione su come consolidare la collaborazione tra i nostri sistemi industriali e tra le nostre imprese».

Da sempre votati alle vendite all’estero, i costruttori italiani destinano circa il 55% della produzione oltre confine. Nel 2018, le esportazioni di Made by Italians in Cina si sono attestate a 340 milioni di euro, pari al 10% del totale esportato. In virtù di questi risultati, la Cina è il terzo mercato di sbocco dell’offerta italiana di settore, dopo USA e Germania e, d’altra parte, l’Italia risulta il quinto fornitore di macchine utensili del Gigante asiatico, dimostrando nell’ultimo periodo di aver meglio “tenuto” rispetto ad altri paesi fornitori che hanno visto calare in modo considerevole le loro consegne nel mercato più grande del mondo.

«Il successo del Forum Bilaterale sulle Macchine Utensili, giunto alla sua seconda edizione, testimonia l’importanza del settore della meccanica nel quadro delle esportazioni italiane in Cina – commenta il Ministro Consigliere Giuseppe Fedele, Incaricato d’Affari dell’Ambasciata d’Italia a Pechino. “E’ forte l’interesse delle nostre aziende per questo grande mercato, il primo al mondo per l’industria della macchina utensile. Nell’affrontare il mercato cinese, le aziende italiane possono contare sul pieno appoggio delle Istituzioni italiane in Cina, non solo l’Ambasciata ma anche Consolati Generali, ICE Agenzia e Camera di Commercio. La numerosa e qualificata presenza cinese al Forum dimostra ancora una volta il crescente apprezzamento in Cina per la straordinaria qualità dei prodotti italiani, anche nel settore delle macchine utensili».














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