Non solo anticipo fatture! Polaris by Txt, marketplace high tech per ogni stakeholder della supply chain

di Piero Macrì ♦︎ La piattaforma gestionale e pay per use supera i limiti dei tradizionali modelli di factoring: è un marketplace per buyer, fornitori e partner finanziari. Il meccanismo di finanziamento dei supplier viene condiviso tra banche, fondi di investimento, family office. Un unico schema contrattuale: finanziamento one-to-many. Maire Tecnimont: dal reverse factoring al marketplace digitale. Ne parliamo con Francesco Sacchi

Txt Working Capital Solutions. Una start-up, una società prodotto, nata per realizzare e portare sul mercato la piattaforma Polaris, una soluzione di supply chain finance, in cloud e pay per use, per ottimizzare il capitale circolante delle imprese. Allungare la vita media del debito commerciale, evitando di trasformarlo in debito finanziario. Sostenere la filiera di fornitura, assicurando liquidità per i fornitori alle migliori condizioni di mercato. Mantenere il pieno controllo sull’uso della capacità di credito a supporto dei fornitori. Evitare di dipendere dalle soluzioni tecnologiche dei singoli partners finanziari. Polaris è una piattaforma gestionale di supply chain finance ideata per rispondere in modo flessibile e integrato alle esigenze di buyer, fornitori e partner finanziari. Si rivolge a grandi aziende e multinazionali che gestiscono forniture ampie e diversificate, ma non solo. Dà ai partner finanziari, alle banche specializzate nel trade finance e factors, ai fondi di investimento, ai family office la possibilità di ampliare il proprio mercato di riferimento. E lo fa con una gestione centralizzata dei processi di onboarding e formalizzazione contrattuale.

«La piattaforma supera i limiti dei tradizionali modelli di factoring e reverse factoring proposti dal sistema bancario per il finanziamento della supply chain», afferma Francesco Sacchi, ceo e founder di Txt Working Capital Solutions, la nuova compagnia fintech del gruppo Txt, la società d’innovazione tecnologica presieduta da Enrico Magni e guidata da Daniele Misani, quotata in Borsa dal 2000, con un fatturato di 200 milioni di euro e un’offerta di piattaforme digitali, attività progettuali e consulenziali di software e system integration. «Pensiamo di avere realizzato una soluzione semplice per fare cose che si fanno già, ma che si fanno in modo difficile e in misura limitata. Un modello più inclusivo, aperto a grandi e piccole medie aziende, che rende il buyer il vero protagonista del finanziamento della supply chain», aggiunge Sacchi. Un unico schema contrattuale, più efficiente e più flessibile basato su una logica di finanziamento one-to-many e non più one-to-one. Il debito commerciale del buyer viene reso negoziabile all’interno di un mercato organizzato, in cui possono concorrere diverse offerte d’acquisto, proposte da banche e intermediari finanziari. I processi vengono semplificati e velocizzati. Nel caso di un nuovo finanziamento, tutte le informazioni che riguardano un determinato fornitore sono già disponibili per definire il contratto con la banca o altro player finanziario. Uno strumento aperto e indipendente dalle relazioni con i singoli finanziatori. Si vogliono coinvolgere più fornitori e avere maggiore disponibilità di credito?







La piattaforma lo rende possibile senza modificare le condizioni esistenti, poiché le regole sono già scritte. «Il finanziamento può essere calibrato in funzione di obiettivi condivisi, allungare i termini di pagamento o altro, spiega Sacchi. Nessuno dei partecipanti deve ricorrere a stipulare degli accordi separatamente. Un ecosistema di business semplice, trasparente, lineare e comune per tutti gli stakeholder della value chain, buyer, fornitori e finanziatori. Ognuno sa esattamente cosa deve aspettarsi dagli altri. Il finanziatore può essere chiunque, banche e società di factoring, sgr o fondi d’investimento». Tra i primi clienti a bordo della piattaforma, Maire Tecnimont, il gruppo industriale da 2,8 miliardi di euro, leader nell’impiantistica oil & gas e nel nascente mercato della green energy, quotato alla Borsa di Milano. «Con il reverse factoring si doveva scegliere una controparte finanziaria e su quella allocare un fornitore e le fatture di quell’ordine. Tutto doveva esser canalizzato su un’unica banca a condizioni prenegoziate. La piattaforma di Txt consente invece di interagire con più soggetti finanziari e quindi trarre vantaggio da un’offerta di pricing sul credito più competitiva, afferma Alberto Pelizza, Group Finance Vice President del Gruppo Maire Tecnimont. Con la piattaforma disponiamo di un marketplace che permette al fornitore di liquidare al miglior prezzo il credito che vanta nei nostri confronti. Per noi vuol dire potere negoziare dilazioni di pagamento importanti, passare per esempio da 60 a 180 giorni, un premio non indifferente in termini di impegno della liquidità e dell’ottimizzazione del capitale circolante».

 

Polaris, il marketplace per buyer, fornitori e partner finanziari che supera i limiti dei tradizionali modelli di factoring

Francesco Sacchi, ceo presso TXT Working Capital Solutions

Sostenere l’attività di un’impresa costa sempre più caro. Serve un ecosistema che renda dinamica e flessibile la relazione con i fornitori che partecipano alla creazione del processo produttivo. Come dice Sacchi, «Il rapporto con i fornitori va ripensato in una logica di cooperazione su tutta la supply chain, non solo con le aziende capo filiera ma con tutte quelle, piccole e medie, che forniscono i pezzi per la realizzazione del prodotto finale, che per dimensioni e struttura finanziaria, sono normalmente escluse dal circuito di finanziamento della supply chain». Per il manager di Txt Working Capital Solutions va dunque cambiato il paradigma di negoziazione con in fornitori massimizzando il risultato economico, il che vuol dire migliorare costantemente la posizione finanziaria netta pagando il più tardi possibile. «Sono obiettivi che fino ad oggi sono stati gestiti con strumenti di factoring e reverse factoring, modalità che introducono sì un meccanismo di cooperazione tra buyer, fornitore e banca, ma molto rigido ed esclusivo», dice Sacchi.

Ecco il perché di una piattaforma come Polaris, lo strumento che, da un punto di vista funzionale, connette l’Erp del buyer con le banche per abilitare il finanziamento dei fornitori. Con la piattaforma si ribalta la logica del modello di finance tradizionale. E’ il paradigma del marketplace. Il meccanismo di finanziamento dei fornitori non è più appannaggio di una singola banca, ma viene condiviso tra un numero più ampio di soggetti finanziari, in primis le banche, ma anche soggetti terzi, come fondi di investimento o altro. In questo modo rimane intatto il sistema del reverse factoring, è il buyer il garante del finanziamento, ma il meccanismo viene traslato in un ecosistema aperto e non più vincolante. «E’ un sistema che crea indubbi vantaggi per il buyer e che, nello stesso tempo, innesca un circuito di finanziamento più virtuoso, in grado di cambiare dinamicamente le regole di ingaggio nel corso del ciclo di vita del processo, afferma Sacchi. Armonizza tempi di pagamento e i cicli di cassa di tutti coloro che sono all’interno della supply chain, ponendosi come alternativa agli strumenti di finanziamento tradizionali del sistema bancario». Un modello più inclusivo. «Il finanziamento della supply chain coinvolge solo una piccola percentuale dei fornitori, tipicamente quelli più grandi, dice Sacchi, Piccole e medie aziende sono di fatto escluse poiché non prestano alla banca sufficienti garanzie. Con la piattaforma questo limite viene superato, creando un vantaggio per tutti membri della business community, buyer e fornitori che ruotano attorno alla piattaforma».

Polaris è una piattaforma gestionale di supply chain finance ideata per rispondere in modo flessibile e integrato alle esigenze di buyer, fornitori e partner finanziari.

Una piattaforma per trasformare il credito commerciale del fornitore in liquidità

La blockchain? «L’abbiamo valutata, ma non ne vediamo i vantaggi, spiega Sacchi. Innanzitutto, ha un costo che in questo momento riteniamo ingiustificato. La tecnologia con cui si è sviluppata la piattaforma riesce a fare le stesse identiche cose, tracciare tutte le informazioni e gestire le transazioni in modo sicuro e valido sotto ogni profilo legale. Non solo. Esiste un limite alle soluzioni blockchain: sono circuiti chiusi, validi solo per coloro che vi aderiscono. Le operazioni di supply chain finance sono essenzialmente vendite di crediti e devono essere opponibili anche a soggetti estranei alla piattaforma, ai fini di una efficace protezione del rischio assunto dai finanziatori. Noi usiamo invece una tecnicalità che consente di rendere la transazione opponibile a chiunque. E’ una soluzione unica sul mercato. Razionalizza e rende più efficiente lo scambio di informazioni tra i sistemi contabili di tutti gli stakeholder. E’ una piattaforma digitale, ma con uno schema di finanziamento e meccanismi operativi basati sull’adesione di tutte le parti a un’unica architettura contrattuale». Tra i primi ad utilizzare la piattaforma Maire Tecnimont, ma sono già aperte trattative con altre aziende. «Si è iniziato a svilupparla in piena pandemia, nel 2020, ed è stata completata nel giro di un anno, rendendo disponibile l’integrazione con Sap e sistemi di banking, racconta Sacchi. Per chi necessita invece di un’integrazione nei confronti di altri sistemi gestionali devono essere create interfacce ad hoc». Oggi la piattaforma è pensata per trasformare il credito commerciale del fornitore in liquidità ma una volta consolidata questa prima fase Txt Working Capital Solutions vorrebbe rendere finanziabili altri tipi di asset. Non solo, quindi, fattura, ma anche contratti di fornitura degli ordini e, alla fine, anche dei magazzini.

Polaris si rivolge a grandi aziende e multinazionali che gestiscono forniture ampie e diversificate, ma non solo. Dà ai partner finanziari, alle banche specializzate nel trade finance e factors, ai fondi di investimento, ai family office la possibilità di ampliare il proprio mercato di riferimento. E lo fa con una gestione centralizzata dei processi di onboarding e formalizzazione contrattuale

«Al momento le perplessità nell’utilizzo della piattaforma derivano da una scarsa conoscenza, dice Sacchi. Chi opera nel supply chain finance è abituato a pensare in termini di factoring e reverse factoring, che sono tutte soluzioni sostanzialmente proprietarie offerte da un intermediario bancario, soluzioni tradizionali, vincolanti e costose. Il nostro è invece un business model pay per use, applicato a una piattaforma open market. Disintermedia e rende indipendenti le parti. Finanziatore, buyer, fornitore. Ciascuno continua a svolgere il proprio ruolo. Nella supply chain finance imposta dalle soluzioni bancaria la capacità di credito è limitata. La piattaforma ragiona invece in una logica di crowdfunding. I nostri obiettivi di crescita derivano da una logica di marketplace. Amazon ha impiegato vent’anni per costruire un modello complesso, dovendo portare a bordo sia chi vende, sia chi compra. Dopo Amazon, noi non dobbiamo spiegare i vantaggi del modello di marketplace, ma ci resta il compito di popolare il nostro marketplace, portando a bordo domanda e offerta». Un modello, quindi, che mira a portare a bordo le aziende buyer che vedono in questo strumento non solo una semplificazione delle cose che già fanno, ma un cambio di paradigma nelle relazioni con i fornitori, più flessibile che permetta al cliente di dilazionare i pagamenti in funzione del ciclo di business, che per sua natura è dinamico, dando modo al fornitore di trasformare il suo credito in liquidità.

Polaris, da un punto di vista funzionale, connette l’Erp del buyer con le banche per abilitare il finanziamento dei fornitori. Con la piattaforma si ribalta la logica del modello di finance tradizionale. E’ il paradigma del marketplace

Dal reverse factoring al marketplace digitale. Il caso Maire Tecnimont

Maire Tecnimont Impianto di trattamento Oil & Gas Tempa Rossa

Maire Tecnimont lavora su commesse per progettare e costruire grandi impianti industriali. Storicamente nel business degli idrocarburi, si sta progressivamente orientando verso progetti di transizione energetica. «I fornitori insistono su più progetti poiché la tipologia di materiali che si utilizzano, tubi, pompe, cavi elettrici, compressori sono fondamentalmente gli stessi, spiega Pelizza. Con alcuni fornitori abbiamo iniziato a proporre la piattaforma come strumento di anticipo fattura. Per loro significa avere certezza del pagamento, per noi avere il beneficio di una dilazione. Con la piattaforma, che è stata integrata con il nostro sistema Sap, si lavora in una logica di cooperazione tra buyer e fornitore per un’ottimizzazione ed equilibrio complessivo della filiera. E’ uno strumento che permette molta più flessibilità al fornitore e al buyer in termini di ottimizzazione delle linee di credito. Con il reverse factoring, una volta che decidiamo che per un ordine occorrono 10 milioni di euro, quelli rimangono lì a copertura dell’eventuale utilizzo da parte del fornitore, che fatturerà per tutta la vita dell’ordine. Con il marketplace questi 10 milioni possono essere utilizzati in ogni momento per fare un’offerta a un fornitore piuttosto che a un altro. Ciò significa che, pur mantenendo la stessa capacità di linee di credito, possiamo allargare la platea dei fornitori».

Insomma, con Polaris si introduce un meccanismo di flessibilità che è premiante per tutti poiché viene ottimizzato l’uso delle linee di credito, che in questo momento rappresenta la criticità maggiore per tutte le imprese. Nel momento in cui mette a disposizione la linea di credito sulla piattaforma, la banca fa comunque il suo business, rimane con la sua funzione fondamentale, che è quella di valutare un rischio e sulla base di quello fare un’offerta al fornitore per comprare il credito che vanta nei confronti di Maire Tecnimont. «Potrà comprare il credito a un prezzo del 2% all’anno o valutare di volta in volta una strategia diversa, dice Pelizza. Questo implica un ruolo più flessibile anche da parte della banca, che deve essere capace di modulare la propria offerta in funzione della dinamica del mercato. Una condizione ben diversa rispetto al meccanismo del reverse factoring, dove una volta fissato il pricing, questo valeva per tutta la vita dell’ordine». La piattaforma apre quindi una competizione tra le banche, che di fronte a un credito possono offrire prezzi diversi. Alla fine, se lo aggiudicherà quella che potrà offrire al fornitore il costo più basso. Invece che il 2% ci sarà quella che offrirà il 1,5%. Si passa da un mercato del credito statico a uno dinamico poiché alle banche sarà richiesto di valutare il merito di credito del debitore in una logica di mercato aperto.














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