Per il terzo anno consecutivo Siemens ottiene la certificazione di Top Employer, che riconosce il valore delle politiche di HR nel contribuire a migliorare l’ambiente di lavoro e il benessere dei dipendenti. Quest’anno, a far pendere nuovamente l’ago della bilancia a favore della multinazionale soon state le politiche di trasformazione digitale e l’adozione di iniziative di welfare legate alle conseguenze della pandemia. Nel corso dei mesi che hanno caratterizzato il primo lockdown, le selezioni dei candidati sono continuate grazie all’utilizzo ancora più intenso di competenze e strumenti digitali già precedentemente acquisiti. Lo sviluppo dei collaboratori è passato dalle piattaforme social interne utilizzate come veicolo di pubblicazione delle posizioni, favorendo la rotazione interna. Anche l’inserimento di nuove persone è passato dal ripensamento digitale degli strumenti di onboarding per garantire la continuità di business.
Le misure welfare sono state indirizzate a supporto delle famiglie che con la chiusura delle scuole e dei campus estivi hanno dovuto riorganizzare la vita familiare. Il Summer Camp nell’ampia area verde di Siemens a Milano cha visto coinvolti 90 bambini di età compresa tra i 4 e i 14 anni in attività ludiche-ricreative nel pieno rispetto delle misure preventive in tema Covid-19. Da maggio 2020 ad agosto 2020 è stato attivato un servizio di supporto psicologico a distanza, finalizzato ad aiutare 24/7 le persone nella gestione di qualsivoglia situazione che potesse generare stress o disagio.
«Sicurezza e business continuity sono state direttrici alla base delle scelte e delle decisioni più importanti prese nel 2020. Due direttrici che abbiamo declinato su tutte le attività e sui processi interni, su clienti e collaboratori. Essere certificati per le condizioni di lavoro che abbiamo garantito nell’anno della pandemia ha un grande valore», dichiara Claudio Picech, presidente e ad di Siemens. «Grazie ad attività di orientamento professionale nelle scuole siamo venuti in contatto con circa 7000 studenti e abbiamo offerto esperienze immersive e reali di scambio intergenerazionale e di inserimento a 80 giovani. Essere stati vicini al territorio e ai giovani rappresenta per noi un patrimonio enorme».
