Realtà aumentata per l’industria: il caso Tecnogen-Teamviewer

di Barbara Weisz ♦︎ Manutenzione dei generatori in remoto con smart glasses e AR. Quick remote assistance è come una scatoletta per il pronto soccorso dei macchinari. Al suo interno smartglasses, batterie ausiliarie e un router 4G: indossando gli occhiali il tecnico sarà guidato verso la soluzione del problema. Il kit si basa sulla tecnologia TeamViewer Frontline xAssist, che sfrutta anche l'intelligenza artificiale per migliorare la safety

I tempi di utilizzo di un gruppo elettrogeno sono un fattore strategico, un fermo macchina corrisponde a una perdita di fatturato. A questa specifica esigenza va incontro la soluzione di manutenzione a distanza messa a punto da TecnoGen, che realizza gruppi elettrogeni distribuiti in 70 paesi del mondo, basato su tecnologia di realtà aumentata Teamviewer. Smart glasses, un touch screen, un modem, e il gioco è fatto: il tecnico sul posto lavora fondamentalmente in diretta con la sede centrale, ed è in grado non solo di risolvere a distanza un numero molto maggiore di problemi, ma soprattutto di farlo più velocemente. Più precisamente, gli smartglasses con tecnologia TeamViewer Frontline xAssist sono stati inseriti in un kit contenuto in una valigetta tecnologica (Qra – Quick remote assistance), che si trasforma in uno schermo touchpad. Il tecnico ha così uno strumento completo, veloce, e già dotato di tutte le istruzioni per lavorare su quella particolare macchina.

Il primo risultato è il risparmio di tempo, ma non è l’unico: i clienti, che sono sostanzialmente noleggiatori, guadagnano in produttività, perché riescono a ottimizzare i tempi di utilizzo dei gruppi elettrogeni, spendono meno per riparare i guasti, E ci sono ritorni anche in termini di sicurezza degli operatori a bordo macchina. Il software Teamviewer lancia un segnale di allerta nel momento in cui rileva un pericolo, che consente all’operatore di fermarsi.







Non è l’unica tecnologia di assistenza a distanza resa possibile dalle tecnologie TeamViewer, ci sono app che consentono all’operatore a bordo macchina di agire direttamente senza bisogno dell’assistenza da remoto, grazie a una sorta di manuale digitale consultabile con gli smart glass, piuttosto che funzionalità di intelligenza artificiale che verificano che il lavoro sia effettuato utilizzando tutti i dispositivi di protezione necessari. Abbiamo testato la soluzione adottata da TecnoGen, effettuando una visita nello stabilimento di Pontenure, in provincia di Piacenza, dove c’è anche un generatore a idrogeno, guidati dal direttore di produzione, Emanuele Rizzi.

Come funziona l’assistenza da remoto con Teamviewer

TeamViewer Frontline xAssist fa leva sugli smart glasses Vuzix M400, utilizzabili anche da operatori che portano gli occhiali

La tecnologia di fondo è la realtà aumentata. La soluzione utilizzata da TecnoGen si chiama TeamViewer Frontline xAssist. Gli smart glass (modello Vuzix M400) sono dotati di un programma all’interno del quale si naviga con dei bottoni, scegliendo quali funzionalità attivare. Sono dotati di una montatura che ne consente il facile posizionamento sul viso. Sono compatibili con un operatore che porta gli occhiali. C’è anche una partnership con Fielman per abbinarli a un occhiale predisposto. Si può regolare il volume in modo da poter lavorare in un ambiente rumoroso. Nel momento in cui vengono indossati e accesi dall’operatore che si trova a bordo macchina, il tecnico che fornisce assistenza da remoto vede il generatore sul quale sta lavorando l’operatore. Può quindi seguire e condurre l’intervento come se fosse sul posto. Il programma consente anche di procedere superando eventuali barriere linguistiche, e qualsiasi altra difficoltà che può derivare da una comunicazione a distanza. Per esempio, nel momento in cui viene individuato il problema e bisogna indicare come procedere, si fa uno screenshot della parte del quadro su cui bisogna intervenire, e si segnala con la grafica in che punto e in che modo bisogna effettuare una riparazione, o la sostituzione di un pezzo.

«Invece che indicare l’esigenza di intervenire sul terzo filo a destra su una morsettiera di 3 centimetri, che può essere complicato, con lo screenshot si fornisce un’indicazione chiara e immediata in modo più semplice», aggiunge Rizzi. E lo schermo costantemente collegato alla centralina consente poi di vedere cosa sta facendo l’operatore. Anche qui, di conseguenza, c’è un feedback immediato su quello che sta succedendo a bordo macchina. Ed è possibile intervenire per dare ulteriori istruzioni. Ci sono anche funzionalità che lo smart glass è in grado di attivare automaticamente, come ad esempio lanciare un segnale di allarme in caso di pericolo.

I vantaggi

Emanuele Rizzi, direttore di produzione di TecnoGen

Il valore aggiunto, spiega Rizzi, è rappresentato dal fatto di poter seguire la persona a bordo macchina «da quando apre lo sportello del quadro a quando attacca il quadro di diagnostica. E un aspetto molto importante. Ci è capitato che si perdessero ore, o anche intere giornate, nella ricerca di guasti che magari non esistevano. Magari l’elettricista o il meccanico, in perfetta buona fede, si era semplicemente dimenticato un relee. Gli occhialini in tempo reale consentono di vedere quello che viene fatto, risparmiando il tempo di ricerca guasti, che è un tempo perso per noi, e un fermo macchina per i clienti». Questo è un altro punto centrale. «I nostri clienti sono i noleggiatori, vivono e guadagnano in base a quante ore funziona un gruppo elettrogeno nella sua vita. Un fermo di tre giorni di un gruppo vuol dire due o tre giorni di perdita di introito su quel gruppo. Invece di ammortizzarlo in tre-quattro anni, devono farlo funzionare per 5 o 6 anni per recuperare i problemi che hanno avuto». In definitiva, «prevenire le situazione è un grosso valore aggiunto».

Si potrebbe aggiungere che anche essere in grado di intervenire velocemente è altrettanto importante, anche e soprattutto in considerazione della tipologia di utilizzo dei gruppi elettrogeni. Per fare qualche esempio, i gruppi elettrogeni sono stati utilizzati per l’accensione della fiamma olimpica di Tokyo, in occasione dei festeggiamenti per il compleanno della regina Elisabetta a Buckingham Palace, per eventi alla Casa Bianca o al Parlamento italiano. Occasioni in cui la velocità di intervento e la riduzione del rischio di guasti sono fondamentali.

Altri risultati, oltre al rispamrio di tempio e al recupero di produttività, il miglioramento del lavoro dell’operatore a bordo macchina, che ha le mani libere, e la diminuzione dei costi di viaggi e trasferte per interventi sul posto. In genere, un miglioramento dei servizi post-vendita.

La Quick Remote Assistance di Tecnogen

La valigetta con il kit di Quick remote assistance include occhiali per la realtà aumentata, un router per collegarli a una rete 4G e un powerbank, che garantisce una maggiore autonomia della batteria

Alla tecnologia Teamviewer Tecnogen ha abbinato un kit completi di Quick remote assistance contenuto in una valigetta super tecnologica. All’interno ci sono gli smart glasses, un power bank che consente di tenerli accesi anche a fronte di un intervento lungo, un router che consente il collegato alla rete se non c’è un wi-fi adeguato (un TP Link 7000 Mobile wifi 4G LTE Cat4, con velocità di download di 150 Mbps), un cavo di rete, un cavo di collegamento fra la power bank e gli occhialini. I quali sono dotate di 64 GB di storage, connettività wi-fi e bluetooth, Gps, telecamera, flash. E un tagliandino personalizzato con il Qr code che serve all’operatore a bordo macchina per accedere con l’utenza corretta. La parte interna della valigetta si trasforma in uno schermo touchscreen.

Non è strettamente necessario avere questa valigetta per compiere l’intervento. Tendenzialmente, lo stesso risultato si può ottenere collegandosi con un portatile o un tablet. Ma la disponibilità di un kit completo, che fra l’altro ha già caricato il software di diagnostica della centralina del generatore su cui si sta lavorando, è un valore aggiunto. «La valigetta è in tutte le nostre sedi nel mondo – aggiunge Rizzi -. Quindi, i nostri tecnici ce l’hanno sempre. E ce l’hanno chiesta anche alcuni clienti».

Le altre tecnologie Teamviewer per l’assistenza da remoto

Lorenzo Ucci, Enterprise Account Manager Enterprise di TeamViewer

Frontline xAssist, è il modulo base di una soluzione più vasta che ha una serie di altre declinazioni. Per esempio, spiega Lorenzo Ucci, enterprise account manager enterprise di TeamViewer, «xPick per la logistica, che consente di interfacciarsi con la logistica di magazzino, xMake e xInspect, che vengono utilizzati in procedure come manutenzione, produzione, ispezione di qualità, per interagire con processi digitali». Con queste applicazioni, «viene data all’azienda una sezione all’interno del software, che consente di gestire in autonomia i processi. In pratica, c’è la possibilità di interagire senza l’ausilio di una terza persona che dia indicazioni da remoto. Il lavoratore può essere autonomo semplicemente utilizzando gli smart glasses». Si possono svolgere mansioni diverse, «che vengono customizzate su richiesta del cliente, con l’obiettivo di migliorare l’efficienza e digitalizzare i processi. L’operatore che prima utilizzava un foglio di carta che gli spiegava le procedure, le fa ora con gli occhiali, in modo digitale, e raccoglie i dati digitalmente».

La tecnologia Xassist di TeamViewwer fa leva sulla realtà aumentata. Permette di abbattere i temi e i costi relativi agli spostamenti dei tecnici che si occupano dell’assistenza

La realtà aumentata si integra con l’intelligenza artificiale in Ai Studio, che consente di migliorare la safety aziendale. «Lo utilizziamo in processi che abilitano la verifica dell’utilizzo dei corretti dispositivi di protezione. Per esempio, nel settore del food, gli operatori fanno training su come assemblare dei normali panini. E l’intelligenza artificiale serve per capire se stia utilizzando o meno i guanti».

I numeri e la svolta green di TecnoGen

Il generatore a idrogeno di TecnoGen basato sul motore di Punch Hydrocells

Fondata negli anni 90, TecnoGen ha 25 anni di storia, fa parte di Bruno Generators Group, ha quattro stabilimenti produttivi in Italia, produce circa 35mila gruppi elettrogeni all’anno, una rete di distribuzione in 70 paesi del mondo, i primi mercati di riferimento sono la Gran Bretagna e gli Stati Uniti. Ha intrapreso una svolta green con il preciso obiettivo di convertire i gruppi elettrogeni tradizionali in meno inquinanti, attraverso diverse tecnologie: batterie al litio, centraline elettriche che controllano tutti i processi, generatori di corrente e torri faro di ultima generazione Stage V (e TierIV Final per il mercato americano). Nello stabilimento di Piacenza c’è anche un generatore a idrogeno: motore a idrogeno di Punch Hydrocells, combinato con un sistema di alimentazione a volano di Punch Flybrid, integrati in un gruppo elettrogeno Tecnogen. Utilizza la tecnologia VSi, riconosciuta con il brevetto europeo n. 2754872, fa parete della serie Tecnogen Fusteq, è dotato di un’unità di controllo DSE8610MKII per la sincronizzazione e la condivisione del carico e può quindi essere sincronizzato con un massimo di altri 32 generatori. Eroga una potenza di 105kVA (PRP) a 50Hz e 120kVA a 60Hz. Consente una significativa riduzione dei consumi e un basso livello di rumorosità.














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