Survey Ibm sull’Ai: nei prossimi due anni l’adotterà il 90% delle aziende

Secondo lo studio, l'utilizzo dell'intelligenza artificiale da parte delle imprese è attualmente inferiore rispetto alle stime, principalmente a causa di resistenze di tipo culturale, e per la mancanza di conoscenze e competenze (37%) 

3 aziende su 4 utilizzano l’AI in qualche misura. Fonte Ibm

L’intelligenza artificiale rappresenta la più grande opportunità economica della nostra vita (si stima che contribuirà a circa 16 trilioni di dollari al Pil entro il 2030, PwC), ma la sua adozione commerciale è rimasta bassa. Come spiegare questo paradosso? La mancanza di competenze e di strumenti, e la scarsa fiducia nell’Ai hanno fatto in modo che le sue potenzialità non venissero pienamente sfruttate. Ma, fino a poco tempo fa, uno dei maggiori ostacoli è stato quello culturale.

I dati del report Ibm, “From Roadblock to Scale: The Global Sprint Towards AI”, mostrano che mentre c’è ancora del lavoro da fare, i recenti progressi in diverse tecnologie – dalla preparazione dei dati al rilevamento di errori – oltre agli sforzi fatti nel campo della formazione e del riqualificazione stanno facendo decollare il tasso di adozione dell’Ia più rapidamente di quanto alcuni abbiano previsto. Sulla base di questi approfondimenti e di centinaia di interazioni con i clienti, Rob Thomas, General Manager, Ibm Data e Ai, prevede che l’adozione dell’intelligenza artificiale nel mondo aziendale aumenterà drasticamente nei prossimi 18-24 mesi, esplodendo all’80 o addirittura al 90%.







Questi dati sono emersi da uno studio svolto dalla multinazionale americana in 4.514 aziende in tre regioni: gli Stati Uniti (1.003), la E.U. (2.509) e la Cina (1.002). Il sondaggio è stato condotto online attraverso la rete proprietaria di fornitori online di Morning Consult tra il 10 e il 22 ottobre 2019.

 

I risultati della survey

Sono 3 i maggiori ostacoli per l’adozione dell’Ai in azienda. Fonte Ibm

I dirigenti citano il divario di skill come un ostacolo significativo all’ampio sviluppo commerciale dell’Ia, e anche i silos di dati rimangono una resistenza ostinata. Per il 37% delle aziende, il problema principale all’adozione dell’AI è costituito dalla mancanza di conoscenze e competenze, con complessità e silos di dati in aumento (31%) e la mancanza di strumenti per lo sviluppo di modelli di intelligenza artificiale (26%).

In tutti i settori e in tutte e tre le regioni, la maggior parte delle aziende globali ha implementato l’intelligenza artificiale nelle proprie attività (34%) o sta accelerando le fasi esplorative con l’Ia (39%). Attualmente, 3 aziende su 4 utilizzano l’Ai in qualche misura, dalla piena integrazione all’avvio di fasi esplorative. Le grandi aziende stanno guidando l’adozione dell’Ia, con il 45% delle imprese con oltre 1.000 dipendenti che utilizza l’intelligenza artificiale, rispetto al 29% delle aziende che ne hanno meno di 1.000 nel loro organico. A livello globale, il 22% degli intervistati ha dichiarato di non utilizzare l’Ia.

Con il 36%, la sicurezza dei dati si conferma la finalità principale che spinge le società ad utilizzare soluzioni di intelligenza artificiale. La fiducia nell’Ai, intesa come capacità di comprenderne con certezza i processi decisionali, è il pilastro portante di qualsiasi decisione in merito alla sua adozione e come primo passo per la costruzione di una cultura della fiducia a livello aziendale e per una piena integrazione della tecnologia. Intelligenza artificiale e sono interconnessi: le società che hanno già adottato l’AI al proprio interno si stanno già muovendo verso nuove forme di cloud, sia ibrido che multicloud.

 














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