Siderweb: possibilità su lunghi e tubi per l’acciaio italiano in Francia

Nel webinar "Francia: le possibilità oltralpe per l’acciaio made in Italy” sono state analizzate le opportunità di esportazione delle aziende del Bel Paese nel territorio transalpino

Stefano Ferrari, responsabile Ufficio Studi siderweb

Lo scorso anno il Bel Paese ha venduto in Francia 1,9 milioni di tonnellate di prodotti in acciaio, acquistandone 1,8 milioni di tonnellate, con un surplus di 125mila tonnellate. L’Italia è importatore netto dalla Francia di prodotti piani per 800mila tonnellate, mentre è esportatore netto di lunghi (485mila tonnellate) e di tubi (413mila tonnellate). «La Francia è centrale per la siderurgia italiana – dichiara il responsabile dell’Ufficio Studi siderweb, Stefano Ferrari -. È un paese dinamico dal punto di vista del commercio estero, che è pari a circa l’80-85% della produzione di acciaio, ed è specializzato nella qualità. Il paese è dipendente dall’estero per lunghi e tubi, due segmenti nei quali l’Italia è molto forte. Quindi ritengo che sarà possibile intensificare i rapporti tra i due paesi anche in futuro». Delle occasioni per l’acciaio nazionale in Francia e dei rapporti tra i due paesi si è parlato nel webinar di siderweb “Francia: le possibilità oltralpe per l’acciaio made in Italy”.

«Quando guardiamo al settore manifatturiero, vediamo per la prima volta una divergenza totale tra l’andamento dei prezzi e quello della domanda – ha spiegato Bruno De Moura Fernandes, head of Macroeconomic Research di Coface -. Le attese sono per un incremento dei prezzi e un calo dell’attività. È la stagflazione, e ciò si può vedere in quasi tutti i paesi in Europa. Quindi, l’outlook è abbastanza negativo per l’economia francese, nonostante il fatto che non sia la più esposta alla crisi russo-ucraina».







«Il servizio è importantissimo. Deve essere accurato in modo spasmodico. In un mercato così diversificato come quello francese, e dalle lunghe distanze, sono necessarie puntualità della consegna, rispetto dei patti e – va da sé – qualità. Se ci sono, il prezzo non è la componente più importante». Lo ha detto Mauro Vittorini, vicepresidente della camera di commercio italiana per la Francia di Lione, nonché fondatore e presidente di Hic-Aciers, distributore di acciaio di Miribel, a 15 chilometri proprio da Lione. «C’è l’abitudine di rivolgersi a distributori che possano raggiungere tutta la Francia – ha spiegato Vittorini – e i produttori ci chiedono la sicurezza di assorbire una certa quantità del loro output. Più si riesce a garantire queste condizioni, più si riesce ad avere successo».

«Sul mercato francese è spesso complesso restare competitivi, perché i clienti sono molto esigenti e tendono poco a fidelizzarsi ai fornitori a meno che non si risponda appieno alle necessità – ha spiegato Eric Mattioli, direttore generale di Interacciai e Sma, distributore di prodotti siderurgici lunghi in acciai speciali con 5 magazzini in Francia -. Pertanto, bisogna sapersi costantemente adeguare alle nuove esigenze. Una delle caratteristiche tipiche di questo mercato è anche la grande dispersione che un territorio vasto come la Francia comporta. Come Sma, abbiamo quindi deciso di avere un approccio “federale” di suddivisione in zone, che rispecchia l’organizzazione che Interacciai ha in Italia. In questa maniera riusciamo a restare aderenti alle richieste dei clienti». «Oggi – ha continuato – tutti si auspicano una stabilizzazione della situazione in cui le dinamiche speculative possano sterilizzarsi, per tornare a operare in un regime regolato da domanda e offerta reali. Ritengo che per riuscire a raggiungere questa stabilità la filiera possa collaborare per garantire una continuità produttiva trasversale a tutti i livelli».

«Siamo l’unico produttore in Francia di laminati mercantili e dovremmo essere ben posizionati per rispondere alle esigenze del mercato» ha ricordato Enrico Fornelli, direttore commerciale di Afv Beltrame Group, presente su suolo francese dal ’94 dopo l’acquisizione di Lme. Certo non mancano le sfide: «Una delle più grandi difficoltà è la gestione capitale umano. Il problema è riuscire a fare squadra e gruppo tra chi ha lingua, cultura, religione diversa; riuscire a far sentire le persone parte di un progetto che le coinvolga veramente, che porti a uno scambio di esperienze e punti di vista per rafforzare il gruppo e renderlo più preparato ad affrontare le sfide future, che saranno sempre più internazionali». Premianti saranno «il servizio, la rapidità delle risposte, il livello qualitativo, la gamma proposta, la velocità delle consegne. Certamente la logistica la farà da padrone – secondo Fornelli – così come la capacità di rimanere sul mercato nel bello e cattivo tempo».

Il prossimo appuntamento con i webinar di siderweb sarà martedì 24 maggio, dalle ore 11.00 su zoom, con Made in steel – La filiera oltre i cigni neri.

Interverranno Alessandro Banzato (Federacciai), Riccardo Benso (Assofermet), Stefano Ferrari (siderweb), Stefano Vittorio Kuhn (Bper Banca) ed Emanuele Morandi (Made in Steel).

 














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