Siderweb: cresce la domanda per l’acciao inox e i prezzi volano

La domanda più forte dell'offerta ha drogato il mercato, già segnato dagli aumenti dell'energia e dalla carenza di materie prime

La forte richiesta di acciaio inossidabile è superiore all’offerta, fatto che sta spingendo i prezzi verso quotazioni altissime. È quanto emerso dal webinar “Inox: domanda forte, prezzi record” organizzato da siderweb.

Tutte le materie prime base per la produzione di acciaio inox hanno visto nel 2021 una impennata repentina dei prezzi: rottame, nichel, cromo, silicio e molibdeno. Una tendenza che ha avuto un effetto sulle quotazioni dei prodotti finiti, aumentati in modo ancora maggiore, in un «eccesso straordinario di domanda, con una base di “ipercomprato” estrema, che non ha precedenti storici», come spiega Achille Fornasini, partner & chief analyst di siderweb. «Il mercato è in una fase di «tensione elevatissima, destinata a persistere».







«In questo momento la domanda è “drogata” da una congiuntura eccezionale e la paura di non trovare materiale inflaziona la richiesta, che non è dettata da un consumo reale, quanto da un riposizionamento di magazzino. Così il delivery time si sta allungando ancora in Europa», afferma Eugenio Marzorati, amministratore delegato di Cogne Acciai Speciali. Il produttore di lunghi in acciaio inox è stato tra i primi a introdurre lo scorso ottobre l’extra energia, una maggiorazione variabile del prezzo finale sulla base dell’andamento del costo dell’energia: «Per noi è stata una necessità, che non ribalta completamente il costo sui clienti, ma solo una sua parte. Il mercato ha recepito questa misura, perché è un tema comune europeo».

Come sarà quindi il mercato dell’acciaio nel 2022? Secondo Alessandro Bettuzzi, amministratore delegato di Oiki e coordinatore dei centri servizio inox di Assofermet, «registriamo una domanda tutto sommato abbastanza buona, pur in assenza dell’automotive, ancora in balìa della carenza di microchip; un settore che è molto importante per il nostro Paese e per cui è difficile ipotizzare i tempi di ripartenza». Nella distribuzione, ha chiarito, «rimangono tensioni sui prezzi. Vediamo riverberarsi in questo anello della filiera tutta la problematica a monte: oggi rischiamo di trovare, a parità di prodotto, un differenziale anche di 400 euro la tonnellata. C’è confusione, ma le marginalità si stanno normalizzando».

Un mercato che a partire da quest’anno farà ulteriore ricorso all’acciaio inox è quello dell’acqua potabile: la pubblicazione della direttiva UE 2020/2184 (DWD, drinking water directive), aumenterà l’utilizzo dell’inox in questo comparto da qui al 2025, secondo Paolo Viganò, direttore gestionale del Centro Inox. «I consumi di inox a oggi non rispettano le reali potenzialità di impiego. Inoltre, l’attuale rete di distribuzione italiana è in condizioni critiche. Il momento è opportuno per attivarsi e agire, per spingere l’uso di questo materiale nel settore grazie anche ai fondi messi a disposizione dal Pnrr. È un’opportunità unica per il mercato dell’inox».














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