Assofermet Acciai: in Italia livelli di scorte alti e aumento dei costi operativi. Cala la marginalità dei centri servizi inox

Le strategie politiche per la decarbonizzazione potranno portare a due mercati paralleli: un mercato di alta gamma, uno di largo consumo

Alla riunione allargata di Assofermet Acciai hanno partecipato centri di servizio e commercianti di acciaio inox riuniti

Assofermet è l’associazione di categoria afferente a Confcommercio-Imprese per l’Italia che rappresenta a livello nazionale 450 imprese del commercio e della distribuzione in quattro diversi settori: acciai, con aziende attive nel commercio, distribuzione e prelavorazione di prodotti siderurgici; rottami, con impianti che effettuano attività di raccolta, recupero, riciclaggio e commercio di rottami ferrosi; metalli, con le aziende del commercio, distribuzione, prelavorazione e riciclo dei rottami non ferrosi; ferramenta, con imprese del commercio e distribuzione di ferramenta e articoli del fai-da-te. Grazie ad Assofermet le aziende associate possono avere accesso a tutte le più importanti tematiche generali e di dettaglio nel proprio settore di attività, a livello normativo e di mercato. L’associazione è un punto di incontro fondamentale per aziende, media e stakeholder che si occupano di alcuni dei settori più rilevanti per l’economia italiana.

«I centri di servizio acciaio inox si ritrovano ancora in un periodo di forte contrazione della marginalità, che ha caratterizzato tutto il 2023 ma che è in grande peggioramento nell’ultimo mese e mezzo. Questa situazione particolarmente negativa inevitabilmente impatterà anche l’immediato futuro». Così Alessandro Bettuzzi, coordinatore dei centri di servizio acciaio inox di Assofermet, nel corso della riunione allargata dello scorso 23 novembre. L’incontro, solitamente riservato alle aziende associate, è stato eccezionalmente aperto anche alle aziende non associate: centri di servizio e commercianti di acciaio inox hanno risposto molto positivamente all’invito di Assofermet, tutto esaurito presso il foyer dell’auditorium del Grand Hotel Villa Torretta. «Continuiamo ad assistere da un lato a una riduzione della domanda, e dall’altro a richieste di aumento da parte delle acciaierie, con un quadro di livelli di scorte alti in Italia ma in via di normalizzazione e aumento dei costi operativi che impediscono il recupero totale dei prezzi. Dal punto di vista delle acciaierie, il primo semestre del 2023 è stato generalmente positivo, sia per i volumi di produzione sia per i margini, per poi arrivare alla difficile situazione in cui ci ritroviamo oggi. Per quanto riguarda gli utilizzatori di acciaio, al momento operano in una condizione ancora più precaria per via della difficoltà di pianificazione e programmazione degli acquisti. La grande incertezza del mercato attuale, causata fra le altre cose dall’effetto inflazionistico, li rende estremamente cauti sia sui consumi di acciaio inox sia sugli investimenti».







La riunione è poi proseguita con un’importante analisi dei centri di servizio che si occupano di acciaio inox: Bettuzzi ha presentato una panoramica delle aziende presenti in Italia, con importanti e aggiornate statistiche su volumi di esportazione e importazione riservate esclusivamente alle aziende associate. «Sono servizi per noi molto importanti per intensificare il rapporto con le aziende associate» ha dichiarato Luca Carbonoli, direttore di Assofermet. «Se da un lato offriamo occasioni di aggregazione come quella di oggi, dall’altro continuiamo a coltivare le relazioni con le istituzioni politiche rilevanti. Siamo in costante contatto con i dirigenti del Ministero per le Imprese e il Made in Italy e del Ministero degli Esteri. Riusciamo a far sentire la nostra voce anche in Unione europea, dove dialoghiamo costantemente con l’organismo responsabile per la politica commerciale, la direzione generale del commercio della commissione europea».

Secondo Gianclaudio Torlizzi, fondatore di T-Commodity ed esperto di materie prime, «anche per i centri di servizio e per i commercianti di acciaio è fondamentale comprendere a fondo le tematiche generali che impattano la geopolitica e il contesto internazionale. Fin dallo scoppio della pandemia, è emerso con chiarezza un problema di vulnerabilità dell’intero occidente». Torlizzi ha sottolineato quanto l’azione delle associazioni come Assofermet sia fondamentale per far valere le istanze e gli interessi delle categorie in un periodo di forti cambiamenti come quello attuale. Fra i molti spunti emersi dal suo intervento, il tema delle politiche di sostenibilità è uno degli aspetti centrali per i settori di cui si occupa Assofermet. Secondo Torlizzi, le strategie politiche messe in atto per affrontare la decarbonizzazione potranno portare alla creazione di due mercati paralleli: un mercato di alta gamma, in cui saranno protagonisti i prodotti risultanti dalle politiche di sostenibilità, e un mercato di largo consumo, caratterizzato da prezzi più accessibili e da una minore pervasività delle politiche di sostenibilità. «Non ci sono le condizioni per imporre lo standard green in maniera omogenea e distribuita in tutti i contesti», ha spiegato Torlizzi.

 














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