Siav: obiettivo industria paperless. Segreti e strategie del big dell’Enterprise Content Management

di Laura Magna ♦︎ L’azienda specializzata in gestione del documentale nelle imprese ha concluso il 2021 con ricavi pari a 34 milioni di € (+10%). Tra i clienti: Electrolux, Hera, Kerakoll, Sacmi, UnipolSai. Euronext Growth Milan: le risorse raccolte con l’Ipo saranno usate per la crescita organica e per la Siav Academy. Soluzioni customizzate e on demand per la gestione dematerializzata dei documenti. Software Silloge: adatto alle pmi. Ne parliamo con Nicola Voltan

Gestire l’informazione critica di ogni industria, in modalità paperless e del tutto sicura. È il focus di paperless, azienda fondata nel 1989 a Rubàno (Padova), che oggi è leader in Italia nel settore dell’Enterprise Content Management, la gestione del documentale nelle imprese appunto. La spinta alla forte crescita è arrivata poco prima della pandemia, con l’assist della fatturazione elettronica entrata in vigore dal 2019 per circa 2,8 milioni di piccole e micro aziende italiane. Grazie a questo impulso e alle scelte che avevano portato all’allargamento dei servizi alle pmi e alla specializzazione nella sanità con una business unit dedicata il 2021 si è concluso con ricavi pari a 34 milioni di Euro, in aumento del 10% sul 2020.

«La crescita 2022 è in linea – dice a Industria Italiana Nicola Voltan, amministratore delegato di Siav – e questo obiettivo è lo stesso che ci poniamo nei prossimi tre anni. Le direttrici dello sviluppo sono tre: un costante e massiccio investimento in tecnologia (alla R&S sono destinati 7 milioni di euro nel 2022, ndr); la valutazione di opportunità di M&A vicine al nostro business, per completare la gamma di offerta. E l’espansione all’estero, che oggi è molto limitata».







Siav è essenzialmente una software house e ha installato oltre 4.000 volte i suoi prodotti nelle strutture di soggetti pubblici e privati, con un portafoglio clienti che include nomi come Amadori, Bayker, Camst, Cefla, Clementoni, Cnpadc, Electrolux, Ferretti Group, Granarolo, Hera, Istat, Kerakoll, Menarini, Eli Lilly, Roquette, Sacmi, Segafredo, Unicoop e UnipolSai.

 

Un business diversificato e resiliente, che cresce anche con le risorse dell’Ipo

Nicola Voltan, amministratore delegato di Siav

«Non siamo soggetti alle turbolenze perché lavoriamo su diversi mercati e settori merceologici, manifatturiero, fashion, Gdo, e anche Pa, per cui i conti sono rimasti sempre in equilibrio, anche nel periodo più duro della pandemia», dice Voltan che il 4 agosto 2022 ha quotato Siav sul mercato Euronext Growth Milan. Nei primi sei mesi del 2022 i ricavi sono in lieve aumento dai 14 ai 14,2 milioni di euro, e il valore della produzione si è attestato a 19,5 milioni dai 17,9 dello stesso periodo del 2021 (+9%). Ma il business è influenzato dalla stagionalità ed è più forte nella seconda parte dell’anno. «Nel 2022 questo trend per noi è ulteriormente accentuato dalla presenza di alcune importanti commesse in ambito Pa e Sanità che hanno comportato lo spostamento dal primo al secondo semestre di rilevanti valori di ricavo», dice Voltan. I numeri sono influenzati anche dai forti investimenti per il completamento della piattaforma Ecm cloud based Silloge, un software modulare e snello che sarà cruciale per aggredire il mercato delle pmi: le immobilizzazioni per questi sviluppi interni sono aumentate del 27,1% da 2,9 a 3,7 milioni. Ma la marginalità risulta sostanzialmente in linea con i risultati al 30 giugno 2021, sia in valore assoluto sia relativo, con un ebitda a 1,4 milioni e un margine del 9,9%.

Le risorse raccolte con la recente Ipo saranno usati per la crescita organica ed eventualmente esterna e in parte destinati alla Siav Academy, che ha finora somministrato 6mila ore di formazione ai giovani del territorio, periferico, in cui l’azienda ha la sua sede centrale. «Il problema di trovare risorse formate in una realtà come Padova è ancora più rilevante, perché l’offerta è inferiore alla domanda», spiega Voltan. «Pertanto lavoriamo per costruire conoscenza e competenza e investire nella formazione delle persone, e abbiamo costituito anche un Comitato scientifico che ha stilato le linee guida per la formazione dei consulenti che lavoreranno con noi». Un’attenzione alla comunità che si esprime anche attraverso la ragione sociale: Siav è diventata all’inizio di quest’anno società benefit e ambisce alla certificazione come Bcorp. Che imporrà di rispettare a bilancio parametri di sostenibilità ambientale e sociale, oltre che di solidità economica.

 

Obiettivo zero carta (quasi raggiunto)

Siav nasce trent’anni fa come software house, con un focus già centrato sulla gestione documentale, che però era allora a uno stadio di sviluppo appena embrionale. «Trent’anni fa quando si andava a parlare di questi temi ti guardavamo con sospetto. Poi il mercato è esploso grazie allo sviluppo di tecnologie che all’epoca non erano neppure immaginabili e noi ci trovavamo in una posizione ottimale – continua Voltan – nell’ultimo decennio in particolare la nostra crescita è stata esponenziale: oggi siamo a 350 dipendenti, dai 240 del pre Covid, e abbiamo cinque sedi, a Padova, Milano, Genova, Bologna e Roma». Siav è così diventata la prima azienda italiana nel settore dell’ Ecm (Enterprise Content Management), grazie a un pacchetto di prodotti per la gestione elettronica dei documenti, per quella del workflow e per la conservazione digitale: «In sostanza, ci occupiamo di dematerializzazione di documenti e informazioni – precisa Voltan – Inizialmente lo facevamo con strumenti di archiviazione ottica, trasformando la carta in file, poi siamo passati alla gestione dei documenti nativamente elettronici. Oggi ci occupiamo prevalentemente di catalogare e gestire il flusso delle informazioni nelle organizzazioni». Una funzione cruciale in un periodo storico in cui l’informazione è un mare magnum ed estrarre valore dal flusso indistinto e abnorme di big data da cui siamo invasi è sempre più complesso.

In azzurro i Paesi in cui sono installate soluzioni Siav. Fonte Siav

I vantaggi della gestione dematerializzata dei documenti

Siav, fondata nel 1989 a Rubàno (Padova), oggi è leader in Italia nel settore dell’Enterprise Content Management, la gestione del documentale nelle imprese appunto

Quindi la possibilità di raccogliere, esaminare, catalogare e dare un significato alle informazioni rilevanti in maniera automatica, grazie all’impiego di software dotati di capacità di machine learning, è un valore. «La carta nasceva come archivio morto – precisa Voltan – Oggi invece il documento digitale va conservato ma anche gestito: dobbiamo essere certi che i documenti siano visti da chi di dovere, che vengano letti, lavorati ed eventualmente re-inviati». Siav propone soluzioni customizzate e on demand, grazie alla propria struttura di Ricerca & Sviluppo interna, e a collaborazioni costanti con importanti istituzioni accademiche internazionali, tra cui l’Università romana della Sapienza, quella di Padova e l’olandese di Eindhoven. E lo fa con un approccio consulenziale, accompagnando il cliente, sempre più trasversale, nel percorso ideale. Qualche esempio aiuta a comprendere meglio. «Facciamo il caso di un’azienda che riceve quotidianamente 500 Pec: il nostro software intelligente di classificazione automatica, sviluppato in collaborazione con l’Università La Sapienza, decide se la Pec è importante o meno; le assegna una categoria (un reclamo, una notifica, una domanda); individua le informazioni chiavi come la presenza di una scadenza tassativa».

L’esempio della Pec vale per qualsiasi altro documento rilevante in azienda. «Le fatture sono tutte elettroniche e sono un altro caso in cui la gestione automatica è fondamentale: la fattura non deve solo essere archiviata nel gestionale, ma innesca un processo di pagamento che va gestito. Un ufficio amministrativo si trova a dover gestire decine di processi simili che possono essere facilitati con l’automazione. Abbiamo strumenti che consentono di ottimizzare anche qualità e audit in maniera scientifica e strutturata». Un altro tema strettamente collegato è quello della sicurezza: «La gestione dell’informazione all’interno di un’azienda è sensibile. Dropbox e i vari Drive Cloud presenti sul mercato sono archivi privati che vengono usati normalmente ma che possono causare perdite di dati – dice Voltan – Siav offre strumenti per gestire qualsiasi tipologia di informazioni contenuta all’interno di qualsiasi documento informativo, pdf, file word, excel. E anche tutto ciò che concerne gli elementi del lavoro di una persona dentro un’azienda. Quindi contratti, fatture, disegni tecnici, report di audit». I benefici per le aziende che ne fruiscono sono evidenti. «E sono misurabili soprattutto in termini di minor rischio – dice Voltan – per esempio, rafforziamo il rispetto della privacy: corriamo meno rischi se gestiamo i documenti con le visibilità corrette. Alcuni documenti hanno una vita amministrativa, se perdiamo una Pec che ha valore di raccomandata possiamo generare un danno all’azienda. Gli strumenti di AI e machine learning infine facilitano la corretta condivisione delle informazioni».

 

Focus sulla sanità: i progetti

Se questo è il focus generale della società, tra le priorità di Siav c’è il rafforzamento della Bu Sanità, fondata dopo aver vinto in cordata una gara Consip che nel 2018 ha spalancato le porte di nuove aziende e ospedali. L’unità dedicata ha il preciso obiettivo di trasformare Siav nel punto di riferimento per tutto ciò che è documento nell’ambito sanitario, un settore in cui l’azienda «detiene già una fetta importante: in Lombardia, per esempio, abbiamo il 60% delle aziende ospedaliere, e siamo fortemente presenti anche in Veneto e Lazio, con poco meno di 100 referenze in Italia». La pandemia ha causato uno stop, solo momentaneo, a quest’area di business. Ma dallo scorso settembre i lavori sono ripresi espandendosi ad altri attori pubblici. Con la firma del contratto, nell’ambito della gara indetta da Consip per l’affidamento dei servizi sui sistemi informativi dell’Inail (con Accenture, Ibm, Reply, Go Project e Leonardo) e con quella, per l’affidamento di servizi applicativi in cloud e di servizi di demand e Pmo (Project Management Office) per le Pubbliche Amministrazioni centrali.

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Silloge: alla conquista delle pmi (e dei mercati esteri)

Un altro sviluppo importante è il progetto Silloge, un software lanciato nel 2018 che consente la gestione documentale in cloud e che rappresenta lo strumento per aggredire il mercato delle piccole e micro imprese. E anche per approdare sui mercati internazionali. Silloge è un digital workplace che unisce le funzioni di Enterprise Content Management e Business Process Management in un’unica piattaforma, con un’interfaccia semplice ed intuitiva per un elevato grado di usabilità. «Si tratta di un software open source e cloud nativo, installabile su cloud pubblici e privati e in modalità ibrida. La piattaforma ha un’interfaccia unica sul mercato, capace di garantire integrabilità, interoperabilità e la sicurezza del sistema. Infine, è un prodotto che può essere offerto in moduli, con il grande vantaggio per le pmi che possono avere a un costo sostenibile un prodotto di fascia enterprise. Una volta consolidato questo modello per il mercato italiano lo esporteremo all’estero, dove andremo a individuare i partner locali che ci affiancheranno». E che, perché no, potrebbero diventare oggetto di M&A.

Interfaccia della piattaforma Silloge di Siav













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