Sap e l’ecosistema di partner: la Customer Success Collection per la continuità digitale dell’industria!

di Marco de' Francesco ♦︎ Industria e Digital transformation con Sap e la sua rete di partner. Il book digitale – visionabile qui - racconta 24 storie di innovazione e di business transformation di successo di aziende del nostro Paese. La rete dei partner: Allos, Altea Up, Anda, Clarex, Derga, High Technology, Hiteco, Horsa, InformEtica, Méthode, Run Time, Techedge,Var Bms, Var One. I casi Iperal, Limacorporate, Calcagni Profumerie, CoLibry System, Zanardi Fonderie, Unox, Elettronica Aster, Italmatch, Puglia Termica, Kerakoll, Erg, Alfasigma, Aboca, Marzocchi Pompe, Socotec, Fope, Thelios, Claind Srl, Nuova Tcm, Clm, Teas Spa, Ibsa, Servier, Unilever, Tua. Ne parliamo con Adriano Ceccherini

Attualmente, il più rilevante critical step per le imprese, e soprattutto per le industrie della manifattura, è l’abilitazione di una cabina di regia integrata, centralizzata ed intelligente che consenta loro di dirigere l’orchestra tecnologica e organizzativa, in un modo smart: semplice, flessibile e performante. È un passaggio che ha a che fare con la “continuità digitale”: sempre più occorre dar vita ad un flusso di dati disponibile a tutte le funzioni dell’impresa, superando l’isolamento delle informazioni tipicamente storicizzato nei silos dipartimentali. Non ci sono più barriere: c’è un unico percorso di accesso ai dati che tutti utilizzano per scopi diversi. Ma se i dati devono essere disponibili orizzontalmente, devono per forza convergere in un solo punto di accessibilità: è il luogo dove le informazioni si trasformano in azioni. Questo progresso, cruciale per la competitività delle imprese, è l’obiettivo di Sap reso possibile grazie a un vasto e solido ecosistema di partner.

Sap, multinazionale di Walldorf (Germania), è attiva dal 1972. Con un turnover di 27,8 miliardi di euro, oltre 110mila dipendenti in più di 130 paesi, clienti in 180 paesi e più di 23mila società partner in tutto il globo – Sap è universalmente nota per il gestionale, peraltro adottato dall’87% delle aziende più grandi del mondo, quelle del ranking Forbes Global 2000.  L’azienda fornisce anche software che automatizza le funzioni business chiave in ambito finanziario, operativo, marketing e delle risorse umane, moduli per il Mes, altri per il procurement e tantissimo altro. Sap è presente in Italia dal 1988, con sedi a Milano, Genova e Roma. Guidata dal presidente e amministratore delegato Carla Masperi, Sap Italia, 850 dipendenti, oltre 610 milioni di fatturato nel 2021, si è dotata di una community di 400 partner, tra i quali, ad esempio, Altea Up, Run Time Solutions, Var Bms, H-T, Techedge, Anda, Allos, Méthode, Horsa, Hiteco, Var One, Clarex, Derga Consulting, InformEtica Consulting. Questi integratori di sistema svolgono un ruolo fondamentale: Sap fornisce soluzioni pre-sartoriali, che vanno messe a terra con un adattamento dell’ultimo miglio – che a sua volta richiede competenze verticali fortissime.







Per conseguire il citato obiettivo, l’ecosistema ha definito una precisa metodologia, che consente di implementare soluzioni tecnologiche con relativa rapidità, agilità, approccio iterativo e riferimento costante a best practice. Ora, sempre in vista dell’obiettivo, si tratta di valorizzare le esperienze di successo riportate dai partner sul territorio e in settori diversi. È un modo per diffondere le best practice e per generare quella vicendevole contaminazione che arricchisce tutti – dal momento che si cresce meglio e prima, se lo si fa insieme. Per questo, Sap Italia ha dato vita alla “Customer Success Collection”, un book digitale che al momento del lancio racconta 24 storie di innovazione e di business transformation di successo di aziende del nostro Paese, destinate ad aumentare nei prossimi mesi.

La Customer Success Collection è reperibile a questo link.

Ne abbiamo parlato con il Direttore Mid Marekt e Canale di Sap Italia e Grecia, Adriano Ceccherini.     

 

L’ecosistema dei partner

Il Direttore Mid Marekt e Canale di Sap Italia e Grecia, Adriano Ceccherini

«C’è un motivo per cui l’ecosistema dei partner è fondamentale per noi: Sap fornisce un abito semi-sartoriale: sono i partner, i system integrator, a fare l’ultimo miglio. E lo fanno con competenze verticali – dalla produzione degli insaccati a quella dei jet – e una proprietà intellettuale di cui noi non disponiamo, perché siamo naturalmente collocati a livelli di astrazione più alti» – afferma Ceccherini. Si diceva dei partner di Sap Italia. «Alcuni di questi partner si occupano soltanto di alcune tessere del puzzle; altri, di quasi tutte; altri ancora possono rivendere le nostre soluzioni, nel caso in cui i clienti vogliano avere un solo soggetto di riferimento» – continua Ceccherini. I partner, peraltro, non rappresentano soltanto questo per Sap. «Sono loro la nostra leva commerciale; in un contesto di mercato ampio costituiscono il nostro amplificatore, i sarti che diffondono il nostro brand implementando soluzioni, supportando il cliente e la sua trasformazione digitale» – commenta Ceccherini.  

Sap partnerzone

«Abbiamo dato vita al programma Sap PartnerZone: sviluppando contenuti, eventi e strategie digitali, vogliamo realizzare una community dei partner, in grado di contaminarsi e di trasmettere le proprie competenze, oltre che assumere quelle che si possono mutuare dalle tante esperienze di implementazione di soluzioni Sap. Ecco, Sap Customer Success Collection va in questa medesima direzione: quella della testimonianza, che una volta condivisa rafforza l’intero sistema» – afferma Ceccherini.     

SAP partnerzone

La metodologia operativa dell’ecosistema di Sap

Ma come si svolge il lavoro sartoriale? «L’ecosistema ha adottato una metodologia studiata da Sap per far sì che i partner possano realizzare l’ultimo miglio con modalità predefinite sulla scorta di importanti esperienze accumulate nel tempo» – afferma Ceccherini. Si parla di Sap Activate, definito dalla multinazionale come «un framework per consentire ai project manager di tutto il mondo di realizzare progetti Sap con facilità e chiarezza». Il framework si compone di tre pilastri importanti.

Il primo pillar è appunto quello delle best practice per l’integrazione la migrazione e l’estendibilità: sono state raccolte da Sap in 50 anni di attività e sono ampiamente accettate in diversi settori, documentate e fornite in anticipo: possono essere peraltro visualizzate nel Best Practice Explorer, vera e propria guida online e manuale utente che definisce ruoli e responsabilità, flussi di processi aziendali e script di test standard. In pratica le best practice sono processi prefabbricati, integrati e immediatamente disponibili che possono essere utilizzati per soddisfare i requisiti aziendali di base. Sono intersettoriali, riguardando il Finance, il Controlling o il Sales & Distribution.

Il secondo pillar è invece quello della configurazione guidata. Anche qui, si tratta di modelli standard, che sono utilizzati per eseguire il processo aziendale. In un certo senso, peraltro, si forniscono anche funzionalità di gestione del “ciclo vita” della configurazione, che comportano ad esempio l’esame delle impostazioni e la garanzia che queste ultime non siano influenzate da una nuova gestione delle best practice o dei processi che vengono forniti in versioni successive della soluzione Sap.  Tutto ciò è molto importante nel Cloud, lì dove il ciclo di rilascio è molto compresso.  

Il terzo pillar è infine quello della vera e propria metodologia di implementazione del progetto di nuova generazione; è basata sul concetto di agilità e adotta un approccio iterativo per migliorare continuamente e fornire risultati in grado di aumentare la qualità e il successo del piano.

Se le Sap Best Practise costituiscono un modello intersettoriale, un altro modello, quello delle Sap Model Company copre processi specifici di settore o di area business. «E poi ci sono tutti quei processi che sono attivati per rendere più competitiva un’azienda: ad esempio, il cliente finale indica una priorità, quella di abilitare nuovi canali di comunicazione. A questo punto il partner, grazie alla sua competenza verticale, implementa i giusti pezzi del puzzle, individuando i ritorni di business sulla scorta di un piano progressivo e scaglionato nel tempo» – afferma Ceccherini.

Le aziende di SAP Customer Success Collection

Sempre più il fil rouge tra le soluzioni Sap è costituito dell’Ai, dal machine learning e dal cloud

Carla Masperi, presidente e amministratore delegato di Sap Italia

«C’è un elemento che collega le tante soluzioni Sap che sono implementate dai partner nelle aziende clienti: la capacità di processare una quantità rilevante di dati, provenienti da ambiti diversi, come le macchine connesse, gli acquisti degli utenti finali, i trend di mercato, gli interscambi di filiera e tanti altri. Maggiore è la quantità di informazioni di cui disponiamo, maggiore è la conoscenza che l’azienda cliente può trarre. Va sottolineato che tutti questi dati sono molto diversi tra di loro, e perciò poco strutturati. Pertanto c’è bisogno di distillare una quantità enorme di informazioni eterogenee, e questo è il lavoro dell’AI e del Machine Learning» – afferma Ceccherini. Dunque l’intelligenza artificiale e il machine learning non servono soltanto per la manutenzione predittiva e per consentire al management di assumere delle decisioni fondate sui dati. «Ormai sono tecnologie pervasive» – commenta Ceccherini. Nel book di Sap, ad esempio, si cita il caso del Gruppo Iperal, sede a Milano e 4mila dipendenti, attivo nel settore della grande distribuzione, con 50 punti vendita tra ipermercati e supermercati in otto provincie lombarde: per selezionare i canditati migliori, assistito dal partner Anda, Iperal ha implementato Sap SuccessFactors Recruiting integrandolo con Virtual Recruit, un provider di assessment psicometrici rapidi che personalizza i test in relazione al profilo da cercare. Già il software di preselezione di Sap basato sull’intelligenza artificiale utilizza l’analisi predittiva per calcolare la probabilità che un candidato abbia successo in un ruolo. Nel caso del Gruppo Iperal, si è data vita ad un’unica piattaforma che raccoglie e mappa soft e hard skills, intercettando le caratteristiche giuste ancora prima della fase di colloquio.

«Un altro elemento importantissimo è il Cloud. Dal momento che il nostro obiettivo è quello di abilitare le aziende a competere agilmente sul mercato, e dal momento che ciò si realizza con la riduzione della complessità di fruizione delle soluzioni, il Cloud si dimostra un alleato cruciale. È il Cloud che consente ad un’azienda di monitorare ciò che accade nella filiale coreana, o di ricevere i dati real time dall’impianto filippino. E le soluzioni Cloud sono aggiornate periodicamente da remoto» – afferma Ceccherini. Ad esempio Limacorporate di San Daniele del Friuli – azienda che progetta, sviluppa e produce soluzioni traumatologiche e ortopediche in tutto il mondo, è passata da Sap HANA on premise alla versione as a service – grazie al partner Méthode. Ciò ha consentito la riduzione dei tempi degli Etl (Extract, transform, load: processo in tre fasi per estrarre, trasformare e caricare i dati di origine diversa) e lo snellimento della gestione della sicurezza.   

L’obiettivo strategico della digital transformation delle aziende secondo l’ecosistema di Sap

Si accennava alla cabina di regia, da abilitare nelle aziende in vista della digital continuity. Questo passaggio non è scontato. «L’80% delle aziende clienti è costituito da Pmi, che ovviamente sentono la necessità di reagire agli stimoli che il mercato offre in maniera sempre più veloce. Ora, tipicamente queste aziende hanno successo nella nicchia: c’è bisogno di steroidi, di capacità di adattamento continuo, perché la competitività si gioca su questo profilo» – afferma Ceccherini. Di per sé, Sap ha già nel proprio portafoglio delle soluzioni che vanno in questa direzione. Si pensi a Sap Hana, un sistema di gestione di basi di dati colonnare (memorizza i dati delle tabelle come sezioni di colonne piuttosto che righe; ndr) e in memory (il management system gestisce le informazioni nella memoria centrale; ndr). In pratica, un solo database fa al contempo analisi applicate e transazionali: grazie a Sap Hana non solo si gestiscono i dati delle transazioni – e quindi si sa in tempo reale cosa stanno comprando i clienti – ma si può anche, sulla stessa piattaforma, elaborarli. O altrimenti a Sap Business One: è l’Erp studiato per le Pmi che automatizza le funzioni aziendali chiave in ambito finanziario, operativo e delle risorse umane. Nel book di Sap si fanno gli esempi di Calcagni Profumerie di Gallarate (Varese) e CoLibry System, rispettivamente azienda che vende prodotti hair and beauty e impresa di servizi, protezione e copertinatura dei libri. La prima, con l’implementazione di Run Time, ha utilizzato Sap Business One per integrare il gestionale, il centralino e il canale e-commerce; la seconda, grazie al lavoro di InforMetica, può ora gestire in maniera flessibile molteplici sedi, business unit, entità legali e divisioni.

Ma è evidente che il passaggio che porta ad una cabina di regia integrata che consenta una vera continuità digitale è un percorso: può essere necessario implementare più tecnologie per realizzare una soluzione olistica. Da che parte iniziare? «È chiaro che la cabina di regia dev’essere flessibile e modulare. Si può cominciare con una tecnologia per risolvere o ottimizzare un tema specifico, ad esempio la gestione del personale o l’esperienza del cliente, per poi affrontarne un altro sapendo che i sistemi di Sap consentono l’estensione delle funzionalità ad altri campi. Alla fine, sono tutti pezzi dello stesso puzzle» – afferma Ceccherini. Insomma: Sap fa un disegno end-to-end complessivo: sta al cliente finale decidere il primo passo, l’area di priorità.  

SAP HANA, un sistema di gestione di basi di dati colonnare e in memory

Focus sulle esigenze più rilevanti che spingono le aziende manifatturiere ad adottare soluzioni Sap

Secondo Ceccherini, sono almeno tre. «Ad esempio, nel campo della manifattura discreta, c’è il tema dei prodotti connessi». Il gestionale Sap dispone di un modulo particolare, MP, che consente alle aziende di gestire in maniera intelligente la manutenzione degli impianti. In pratica, si permette la predictive manteinance, evitando il rischio di rottura del macchinario, e favorendo l’estensione del tempo di vita operativa della strumentazione; ma anche la manutenzione correttiva, nel caso in cui il guasto si sia già verificato: lo si può tracciare all’interno del gestionale, dando vita a cataloghi con tutte le info inerenti all’accaduto, e il modo in cui si è trovata una soluzione.   «Un altro obiettivo conseguibile con la servitizzazione dei prodotti è la definizione di nuovi modelli di business. In questo modo, si incide direttamente sul fatturato» – afferma Ceccherini.

Il secondo tema, sempre per Ceccherini, «è quello della fabbrica connessa».  Con questo termine, si intende una fabbrica che ottiene intelligence e visibilità sulla produzione per operare in tempo reale e integrare strettamente i processi con le altre operazioni aziendali. Sotto questo profilo, nel book c’è qualche esempio. Uno di questi è quello di Zanardi Fonderie (di Minerbe, Verona), azienda specializzata nella produzione di ghisa sferoidale, anche austemperata e isotermica. L’impresa ha acquistato macchinari di ultima generazione e implementato un sistema Erp (Sap S/4Hana) capace di connettere tutti i dipartimenti, per accelerare i processi decisionali e la pianificazione. I dati sono fruibili in tempo reale con cruscotti di business intelligence. L’integrazione di sistema è stata realizzata da Clarex e Regesta. Sap S/4Hana è stato adottato anche dalla Unox di Cadoneghe (Padova), e da Elettronica Aster di Barlassina (Monza Brianza). La prima produce forni per la ristorazione professionale e ha 40 filiali distribuite a livello globale: con Sap S/4Hana, implementato grazie a Anda, supporta i processi industriali e ottiene report puntuali e aggiornati real time, sull’andamento delle vendite, sulla marginalità, e su tutte le altre informazioni rilevanti e provenienti da diversi Paesi.  La seconda, invece, realizza apparecchiature meccaniche, idrauliche ed elettroniche per l’aerospazio e per la difesa. Grazie a SAP S/4Hana, integrato da Altea UP, monitora e ottimizza le operation con un elevato livello di sicurezza delle informazioni.

«Infine, c’è il tema della sostenibilità, sia dell’azienda che della sua supply chain» – afferma Ceccherini.  Sotto questo profilo Sap offre diverse soluzioni, tra cui Sap Product Footprint Management che consente trasparenza e funzionalità di misurazione lungo tutta la catena di approvvigionamento, permettendo alle aziende di diminuire le proprie emissioni di carbonio e gestire le attività con un controllo puntuale del proprio impatto ambientale.














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