La sfida di Sap: una supply chain a latenza zero, integrata e condivisa

di Piero Macrì ♦︎ La multinazionale tedesca del software realizza reti flessibili che supportano un ecosistema diversificato di fornitori e partner. È la tecnologia abilitante i business network, che porta tracciabilità end-to-end e migliore collaborazione tra gli stakeholder. Sap Sustainability Control Tower: valuta l’impatto globale delle operation sulla filiera, con un’unica vista aggregata degli indici del carbon footprint. I casi Catena-X (automotive) e Ferrero (alimentare). Ne parliamo con Giacomo Coppi

Personalizzazione di massa, volumi di produzione sempre più diversificati, volatilità estrema dei mercati. Consumatori e utenti finali sollecitano le aziende a intraprendere un percorso di trasformazione organizzativa che implica la rivisitazione dei processi aziendali in una logica 4.0 di interconnessione e integrazione. Della supply chain, innanzitutto, che deve essere resiliente e avere tempi di latenza prossimi allo zero. Come può essere soddisfatto un ordine o una richiesta soggetti a una molteplicità di variabili? Quali i potenziali fornitori? Quale la disponibilità a magazzino? Quali i tempi di approvvigionamento? Sono tutte domande che possono trovare risposte in supply chain di nuova generazione. «Grazie a capacità predittive le aziende possono ottenere visibilità in tempo reale per rilevare la domanda, anticipare i rischi e gestire i processi lungo tutta la catena di fornitura», afferma Giacomo Coppi, head digital supply chain and manufacturing di Sap Italia e Grecia.

Le soluzioni di Sap realizzano reti flessibili che supportano un ecosistema diversificato di fornitori e partner in grado di gestire interruzioni e discontinuità di forniture o persino produrre con maggiore rapidità nuovi prodotti. E’ la tecnologia abilitante i business network, infrastruttura applicativa a supporto di processi multi-aziendali che mira a portare tracciabilità end-to-end, maggiore efficienza e migliore collaborazione tra tutti gli stakeholder. Operatività strategica che si avvale di sistemi di monitoraggio e controllo come le control tower. Ultima versione introdotta, quella dedicata alla sostenibilità (Sap Sustainability Control Tower) che consente di valutare l’impatto globale delle operation su tutta la filiera operativa con un’unica vista aggregata degli indici relativi al carbon footprint. Progettazione, produzione, logistica e operatività sugli asset. Quello che si viene a creare con l’approccio smart manufacturing di Sap è un’intelligence collettiva per una rete aziendale aperta, interoperabile ed estensibile.







Come spiega Coppi, «Creando una rete d’impresa intelligente, miriamo ad aiutare le aziende a digitalizzare i processi per ottenere informazioni dettagliate e collaborazione attraverso un ecosistema innovativo di supply chain». Il tutto fondato sulla process intelligence, un motore di analisi predittiva alimentato con intelligenza artificiale e machine learning per trasformare e rendere efficiente l’operatività e acquisire una maggiore autonomia funzionale. «La pianificazione – dal design del prodotto alla produzione e alla logistica – è il sistema nervoso di una supply chain ed è basato su dati che prima non erano integrabili, osserva Coppi. Un qualsiasi imprevisto può richiedere modifiche di processo che possono essere gestite solo con sistemi altamente flessibili, in grado di affrontare e reagire con maggiore prontezza e velocità operativa». Ecco la visione di Sap per la supply chain sostenibile e le esperienze di Ferrero, nel settore del food, e del consorzio Catena-X per il mercato automotive. Iniziativa, quest’ultima, che vede la presenza di Brembo, il big italiano specializzato nello sviluppo e nella produzione di impianti frenanti per veicoli. Le infrastrutture su cui implementare i business network e le supply chain di Sap? Il cloud proprietario della multinazionale oppure i public cloud di Microsoft, Google e Amazon.

 

Connecting the dots, come creare supply chain estese

Giacomo Coppi, head digital supply chain and manufacturing di Sap Italia e Grecia

I business network di Sap risolvono la sindrome di incomunicabilità che ha da sempre afflitto le organizzazioni a silos. Prendendo in prestito la metafora di Steve Jobs, “connecting the dots”, con soluzioni di supply chain integrate le aziende creano processi estesi che sincronizzano le applicazioni di tutte le aree funzionali convolte per soddisfare l’operatività d’impresa. Erp che inviano in modo nativo i dati in produzione, sistemi di manufacturing per la schedulazione, piattaforme e-procurement per la tracciabilità della qualità. I business network eseguono una funzione di routing informativo per fare efficienza su tutta la supply chain. Termine che in Sap assume un’accezione estesa, dal procurement alla messa in operation. Come afferma il manager di Sap, «L’acquisizione dati sull’intera filiera di processo serve per fare pianificazione di prodotto e migliorare la gestione dei materiali. Aspetti, questi ultimi, che vengono risolti condividendo dati e informazioni in una rete globale»

 

Intelligenza artificiale e automazione cognitiva

La supply chain integrata consente di acquisire tutte le informazioni per avere una produzione just in time in risposta a una domanda customer-centrica. Quello che cambia rispetto al passato è l’iper-configurabilità della produzione, grazie alla connettività estesa che abilita l’acquisizione dati e una conoscenza per un’autonomia decisionale. Quest’ultima viene resa possibile dall’intelligenza artificiale, che automatizza tutta una serie di funzionalità che rendono superflua la componente umana: si velocizzano compiti molto semplici aumentando la disponibilità delle persone, che possono essere impiegate dove realmente serve. Detto in altre parole, il livello cognitivo di più basso livello viene automatizzato. «Nuovo prodotto o aggiornamento della versione esistente: quali i costi e la disponibilità materiali? Se cambio una vite, una parte o un componente come si modifica il costo e quale la correlazione con gli altri elementi progettuali? La trovo sul mercato? E’ disponibile? Quali i tempi di approvvigionamento? La digitalizzazione della supply chain basata su soluzioni che hanno embedded l’intelligenza artificiale, semplificano e risolvono tutti questi aspetti», dice Coppi.

 

Catena-X, la supply chain integrata e condivisa per l’automotive

Il consorzio Catena-X è basato su tecnologia Sap e supportato da car maker e big industriali tedeschi – tra questi Mercedes, Bmw, Volkswagen, Siemens, Bosch, Basf, Zf e Schaffler – è una piattaforma di e-procurement con disponibilità e tempi di consegna dei materiali per il settore automotive

Un esempio di business network per le supply chain è quello creato dal consorzio Catena-X. Basato su tecnologia Sap e supportato da car maker e big industriali tedeschi – tra questi Mercedes, Bmw, Volkswagen, Siemens, Bosch, Basf, Zf e Schaffler – è una piattaforma di e-procurement con disponibilità e tempi di consegna dei materiali per il settore automotive. 5 le aree applicative per cui fornisce servizi: gestione della qualità, logistica, manutenzione, catena di approvvigionamento e sostenibilità. Un’infrastruttura aperta alla partecipazione di altri player, non solo tedeschi. Confindustria e Anfia sono al lavoro per sensibilizzare le aziende italiane e dar loro motivi per entrare in questo consorzio, al quale ha già aderito Brembo. Obiettivo, contribuire in modo significativo ad aumentare la produttività e migliorare la sostenibilità lungo le catene del valore. «L’automotive è il settore dove si è verificata la maggior disruption, non mancano soli i chip, ma i vetri, i bulloni, spiega Coppi. Serve una strategia cooperativa a livello macro-industriale, un ecosistema condiviso ed estensibile a produttori e fornitori. Lo scopo di Catena-X è quello di creare uno standard uniforme per le informazioni e la condivisione dei dati lungo l’intera catena del valore del settore automobilistico. Le aziende coinvolte vogliono aumentare la competitività dell’industria automobilistica, migliorare l’efficienza attraverso la cooperazione specifica del settore e accelerare i processi aziendali attraverso la standardizzazione e l’accesso a informazioni e dati».

Particolare attenzione è riservata alle pmi, la cui partecipazione viene ritenuta di fondamentale importanza per il successo della rete, tanto è vero che il consorzio fa pressione per estendere l’iniziativa alla filiera italiana dell’automotive. «I tedeschi conoscono l’importanza della filiera Made in Italy e hanno capito che hanno bisogno di noi. Da parte nostra dobbiamo stare dentro al gioco perché altrimenti rischiamo di venire tagliati fuori», afferma Maurizio Marchesini, vicepresidente di Confindustria per le filiere e le medie imprese. Considerazioni del tutto coerenti con il business del settore: la Germania è infatti il primo mercato di sbocco per i componentisti italiani con un export del valore di circa 5 miliardi.

 

Strumenti di controllo e monitoraggio: le control tower per il manifatturiero

Personalizzazione di massa, volumi di produzione sempre più diversificati, volatilità estrema dei mercati. Consumatori e utenti finali sollecitano le aziende a intraprendere un percorso di trasformazione organizzativa che implica la rivisitazione dei processi aziendali in una logica 4.0 di interconnessione e integrazione. Della supply chain, innanzitutto, che deve essere resiliente e avere tempi di latenza prossimi allo zero

Con le nuove control tower per la supply chain e la sostenibilità, direttori generali, cfo, responsabili supply chain e operation e direttori di stabilimento possono dotarsi di strumenti per un monitoraggio delle performance aziendali. «Le control tower sono il cruscotto aziendale per le imprese manifatturiere ma non solo per loro, afferma Coppi. Permettono di avere visibilità sulla pianificazione, sia in termini quantitativi che finanziari, assicurando la tracciabilità dei materiali con controllo di filiera fino all’ultimo miglio». Le soluzioni possono essere implementate con un mix di pianificazione e logistica esecutiva, offrendo informazioni su tutti gli stakeholder legati a uno specifico processo: dai fornitori di materia prima, ai contoterzisti che lavorano all’interno dell’ecosistema produttivo fino ai fornitori di logistica.

 

Monitoraggio degli indici di sostenibilità

L’ultimissima novità nell’ambito delle soluzioni control tower proposte dall’azienda di software tedesca è la Sap Sustainability Control Tower. E’ stata progettata per aiutare le aziende a monitorare le prestazioni operative in base a una combinazione di indicatori di performance legati alla sostenibilità. Fornisce una visione completa delle operazioni aziendali e consente un processo decisionale più rapido in risposta a eventi che, se non riconosciuti, sarebbero in grado di compromettere gli obiettivi aziendali. Consente alle aziende di trasformarsi in intelligente enteprise sostenibili sulla base di indicatori finanziari, ambientali, sociali e di governance (esg), consentendo di valutare l’impatto globale su tutta la filiera operativa con un’unica vista aggregata degli indici che determinano il proprio carbon footprint. «La sostenibilità è l’obiettivo strategico di tante aziende e rende implicita una produzione as a service che viene abilitata dal business network, afferma Coppi. Le soluzioni permettono di selezionare fornitori con materiali sostenibili e meno energivori, che possano entrare in un circuito virtuoso di economia circolare. Offrono visibilità per singolo materiale, capacità predittive di magazzino e di energy management. In base alle pianificazioni può suggerire di attivare la produzione in orari notturni, risparmiando sui costi energetici. Tutte informazioni che possono essere visualizzate dalla control tower, che diventa elemento di supporto strategico e operativo».

 

Per una supply chain con zero tempi di latenza

Le soluzioni di Sap realizzano reti flessibili che supportano un ecosistema diversificato di fornitori e partner in grado di gestire interruzioni e discontinuità di forniture o persino produrre con maggiore rapidità nuovi prodotti. E’ la tecnologia abilitante i business network, infrastruttura applicativa a supporto di processi multi-aziendali che mira a portare tracciabilità end-to-end, maggiore efficienza e migliore collaborazione tra tutti gli stakeholder. © Blue Jean Images/Corbis

Come spiega il manager di Sap, la tecnologia abilitante le supply chain integrate è concepita per sostenere una logica lego, con building blocks digital ready che offrono connettività sull’intero business network della supply chain. In questa visione l’Erp non è più una componente isolata, ma parte integrante di un processo esteso, che integra progettazione e produzione. «Le aspettative del cliente determinano vincoli e variabili di progettazione che implicano l’utilizzo di materiali e la capacità di sostenere processi produttivi flessibili con trasparenza sui costi. Con le nostre soluzioni vengono generate informazioni per consegnare al mercato i prodotti nel tempo richiesto», dice Coppi. Insomma, la supply chain non è più un back office delle operation ma un protagonista del cambiamento. Intesa come business network consente la tracciabilità con informazioni in tempo reale sull’expected time of arrival e quindi capacità predittiva, riuscendo ad azzerare o comprimere i tempi di latenza lungo tutta la supply chain.

 

Ferrero, una supply chain dolciaria con capacità predittive

Uno dei progetti più ambiziosi di supply chain 4.0 basato su tecnologia Sap è quello realizzato da Ferrero, l’azienda leader mondiale del settore dolciario che movimenta ogni anno 1.400.000 tonnellate di prodotti e 27.000 container. La distribuzione merci del colosso di Alba viene affidata a centri di stoccaggio multibrand e multicanale, molto spesso gestiti da aziende esterne. Gestire questo flusso di spedizioni garantendo la qualità del prodotto e l’affidabilità è un must. La control tower viene utilizzata per aumentare la tracciabilità di tutte le fasi della supply chain logistica, dal trasporto allo stoccaggio. Un sistema innovativo, che rivoluziona i rapporti con i partner logistici e di filiera, in grado di predire tutte le criticità e risolvere in anticipo i problemi. Grazie all’utilizzo di artificial intelligence, big data e IoT è in grado di monitorare in maniera precisa, puntuale e costante ogni evento logistico della catena di distribuzione. L’obiettivo dell’azienda piemontese è quello di avere il miglior valore “on time” così da garantire consegne sempre puntuali e una perfetta sincronizzazione tra la logistica primaria, quella intercompany, e la logistica secondaria, quella affidata ai partner. Si è così in grado non solo di rispondere in maniera rapida ed efficace alle problematiche della supply chain logistica ma anche di predirne i malfunzionamenti e predisporre così in anticipo le soluzioni. Un sistema che migliora la capacità di Ferrero in ottica capacity planning, permettendo di evitare situazioni caratterizzate da ritardi nelle consegne monitorando al contempo gli approvvigionamenti delle materie prime.

 

La dimensione economica dell’intelligent enteprise di Sap

Uno dei progetti più ambiziosi di supply chain 4.0 basato su tecnologia Sap è quello realizzato da Ferrero, l’azienda leader mondiale del settore dolciario che movimenta ogni anno 1.400.000 tonnellate di prodotti e 27.000 container. La distribuzione merci del colosso di Alba viene affidata a centri di stoccaggio multibrand e multicanale, molto spesso gestiti da aziende esterne

Leader nell’enterprise software, categoria oggi estesa a piattaforme IoT e di e-procurement, a soluzioni di gestione remota e di edge e analytics services, la visione di Sap è oggi basata sull’intelligent enterprise. Capitalizzazione di mercato di 154 miliardi di dollari, il fatturato dell’ultimo anno fiscale, è stato di 27,84 miliardi di cui 9,42 generati dal cloud. Ottime le performance attese per il 2022: ricavi complessivi in aumento del 6% e un ulteriore espansione del business cloud (+20%) per un valore prossimo ai 12 miliardi.














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