Saes Getters: fatturato primo semestre 2019 a 94,2 milioni (+15,4%)

Numeri in crescita a doppia cifra per la società produttrice di materiale funzionale avanzato. L’utile netto da attività operative è pari a 9 milioni di euro, più che triplicato rispetto allo stesso periodo del 2018

Il Gruppo Saes Getters, advanced functional material company che inventa e produce internamente nuove famiglie e nuovi composti di materiali “funzionali”, nel primo semestre 2019 ha realizzato ricavi netti consolidati pari a 88,5 milioni di euro, in crescita del 16,9% rispetto a 75,7 milioni di euro conseguiti nel corrispondente semestre del 2018. L’effetto cambi è stato positivo per +5,7% (principalmente correlato alla progressiva rivalutazione del dollaro Usa rispetto all’euro nel semestre corrente). Scorporando l’effetto dei cambi, la crescita organica è stata a due cifre (+11,2%), trainata dalle Business Unit Industrial (crescita organica pari a +14,1%) e Medical (+12,8%). Nel comparto operativo del packaging permane invece il segno negativo, attribuibile alla revisione del portafoglio prodotti, con phase-out di quelli non strategici e a minore marginalità, avviata nella seconda metà del 2018.







Le maggiori crescite in valore assoluto sono state registrate nei comparti dei dispositivi elettronici (maggiori vendite sia di componenti getter per sensori a infrarossi per applicazioni di sorveglianza e di building maintenance, sia di getter avanzati per il mercato consumer electronics), delle Sma per applicazioni industriali (vendite di fili educati per applicazioni consumer electronics e di componenti per applicazioni aerospace e automotive) e nel business dei dispositivi medicali in Nitinol (maggiori volumi, distribuiti sulle varie linee di prodotto).

Includendo anche la quota parte dei ricavi delle joint venture, il fatturato complessivo del primo semestre 2019 è stato pari a 94,2 milioni di euro, in crescita del 15,4% rispetto a 81,7 milioni di euro nei primi sei mesi del 2018, principalmente grazie al maggior fatturato consolidato e all’incremento dei ricavi della joint venture Saes Rial Vacuum S.r.l. Nella joint venture Actuator Solutions i ricavi sono diminuiti del 6,5%, penalizzati dal rallentamento nel comparto dell’auto e solo parzialmente compensati dai proventi per sviluppi di prodotto in ambito telecom. L’utile industriale lordo consolidato è stato pari a 37,8 milioni di euro nel primo semestre 2019, rispetto a 32,5 milioni di euro nel corrispondente semestre del 2018.

I principali indicatori di Saes al 30 giugno 2019, confrontati sia con quello che sarebbe stato il loro valore senza applicazione dell’IFRS 16, sia con il corrispondente periodo del 2018. Fonte Saes

La forte crescita (+16,4%), favorita anche dall’effetto dei cambi (+2,1 milioni di euro), è imputabile all’incremento delle vendite, principalmente nei comparti dei dispositivi elettronici e delle Sma per applicazioni industriali (Business Unit Industrial), nonché nel business dei dispositivi medicali in Nitinol (Business Unit Medical). Il margine industriale lordo risulta sostanzialmente allineato (da 42,9% nel primo semestre 2018, a 42,7% nel semestre corrente): la lieve diminuzione percentuale è imputabile al comparto operativo Medical, in cui si sono verificate temporanee inefficienze produttive in Memry Corporation.

L’utile operativo consolidato è stato pari a 13,4 milioni di euro (15,2% dei ricavi consolidati), in forte crescita (+70,2%) rispetto a 7,9 milioni di euro nel corrispondente periodo dell’anno precedente (10,4% del fatturato consolidato): escludendo l’effetto positivo dei cambi (+1,8 milioni di euro), la crescita (+3,8 milioni di euro, pari a +47,6%) è imputabile all’aumento dell’utile industriale lordo, a sua volta favorito dalle maggiori vendite. Si segnala inoltre, nel semestre corrente, la plusvalenza verso parte correlata pari a 2,3 milioni di euro per la cessione alla joint venture Flexterra dei brevetti in ambito Olet di proprietà di E.T.C. S.r.l. in liquidazione. Nel primo semestre 2018, alla medesima voce, era stato invece contabilizzato un ricavo pari a 1,1 milioni di euro per il contributo a fondo perduto concesso dallo Stato del Connecticut (CT) a Memry Corporation. Si segnala come l’adozione delle nuove regole di contabilizzazione per i leasing operativi a partire dal 1 gennaio 2019 (Ifrs 16) non abbia comportato alcun effetto significativo né sull’utile industriale lordo consolidato, né sull’utile operativo consolidato.

I ricavi di Saes del primo semestre 2019 relativi ai vari comparti di business, con evidenza dell’effetto cambi e della variazione organica rispetto al corrispondente periodo del 2018

L’Ebitda consolidato è stato pari a 18 milioni di euro (20,3% del fatturato consolidato) nel primo semestre 2019, rispetto a 11,7 milioni di euro (15,5% del fatturato consolidato) nello stesso semestre del 2018. Al netto dell’effetto positivo (pari a 0,7 milioni di euro) correlato alla prima applicazione dell’Ifrs 16, l’Ebitda consolidato sarebbe stato pari a 17,3 milioni di euro (19,5% delle vendite), sempre in forte crescita (+47,4%) rispetto al 2018, allineata a quella degli indicatori operativi e principalmente trainata dal comparto dei dispositivi elettronici, delle leghe a memoria di forma per applicazioni industriali e del Nitinol per applicazioni medicali. L’Ebitda 2019 è inoltre favorito dalla sopra citata plusvalenza verso parte correlata, pari a 2,3 milioni di euro; quello 2018 dal contributo a fondo perduto concesso a Memry Corporation, pari a 1,1 milioni di euro.

L’utile netto da attività operative è stato pari a 9 milioni di euro (10,1% sui ricavi consolidati), più che triplicato (+231,5%) rispetto a 2,7 milioni di euro (3,6% sui ricavi consolidati) nel primo semestre 2018. L’utile netto consolidato del primo semestre 2019 è stato pari a 9,1 milioni di euro (10,3% dei ricavi consolidati) e si confronta con un utile netto di 242,6 milioni di euro del primo semestre 2018 (320,4% dei ricavi consolidati). La posizione finanziaria netta consolidata al 30 giugno 2019 è positiva per 105 milioni di euro e tale valore risulta essere negativamente impattato dagli effetti derivanti dall’adozione del nuovo principio contabile Ifrs 16, che ha comportato l’iscrizione di debiti finanziari figurativi e rappresentativi del valore attuale degli impegni futuri correlati all’utilizzo di beni di proprietà di terze parti, per un importo complessivo pari a 3,4 milioni di euro. Il peggioramento rispetto al 31 marzo 2019 (Pfn pari a 224,1 milioni di euro) è principalmente imputabile all’esborso per l’acquisto delle azioni proprie e agli oneri accessori correlati a tale operazione straordinaria sul capitale (-93,4 milioni di euro), al pagamento dei dividendi a inizio maggio 2019 (-16,6 milioni di euro), nonché all’acquisto, sempre a inizio maggio, dell’immobile di Memry Corporation (-4,9 milioni di euro, al netto dell’acconto di 0,3 milioni di euro versato alla fine del precedente esercizio).














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