Report Bain & Company Italia: ecco i trend digitali nel 2023

Alla prima edizione dei Digital Revolution Awards sono state premiate Prima Assicurazioni, Unieuro e Mugo

Roberto Prioreschi, Semea regional managing partner di Bain & Company

In uno scenario caratterizzato da tecnologie innovative, consumatori iper-connessi e nuovi modelli di business, per i brand è necessario perfezionare le strategie da adottare sul fronte digitale e le modalità di comunicazione con i clienti finali. Per questo motivo i brand devono cogliere le opportunità che emergono da una strategia multi-touchpoint e multicanale, la cui popolarità è aumentata del 50% quest’anno rispetto al 2021.

Tra i diversi touchpoint emerge il metaverso: dopo il picco registrato a seguito dell’annuncio di Meta nel 2021, il livello di interesse da parte dei consumatori si attesta su livelli molto superiori rispetto al passato e in crescita nei prossimi sei mesi. Inoltre, il trend degli Nft sta cambiando il concetto di possesso, con una sempre maggiore popolarità nel 2022 rispetto al 2021 (+35%), mentre il loro utilizzo, piuttosto che la pura collezione, potrebbe definire la prossima fase evolutiva degli Nft (crescita dell’interesse +500% negli ultimi 18 mesi). Questi trend si incrociano con le strategie di comunicazione dei brand, sempre più focalizzate su trasparenza e realismo: nei prossimi 6 mesi assisteremo infatti ad una crescita di richiami realistici nelle pubblicità e nelle strategie di branding del 20%. Tuttavia, il gap tra i brand e i consumatori finali è ancora ampio: il tasso di engagement sui social network dei marchi è infatti molto inferiore (1% in tutti i settori) rispetto a quello degli influencer (che spesso supera il 5%), mentre la popolarità degli influencer nei settori retail è aumentata del 45% negli ultimi 18 mesi, anche grazie alla forte crescita del social commerce.







Queste sono solo alcune delle evidenze emerse dalla prima edizione dei Digital Revolution Awards di Bain & Company Italia, le cui ricerche sono state effettuate anche grazie alla collaborazione con Nextatlas per l’identificazione dei trend più innovativi. L’evento ha visto la partecipazione di diversi ospiti d’eccezione dal mondo digitale, che hanno commentato i principali insight emersi dalle analisi di Bain e condiviso i propri spunti di riflessione con una platea di otre 100 esperti di digitali delle principali aziende del Paese.

«Il digitale», spiega Roberto Prioreschi, Semea regional managing partner di Bain & Company, «non è più semplicemente una serie di attività da implementare, ma un percorso complessivo che interessa tutto il ciclo di vita delle aziende. Da molti anni in Bain abbiamo adottato questo approccio, sviluppando in maniera organica all’interno dei team una serie di competenze distintive in questi campi: dagli advanced analytics al design, dal digital marketing, all’innovazione. Abbiamo così coniugato – in primis attraverso Vector, la nostra piattaforma di digital delivery – il mondo della consulenza più tradizionale con le competenze specializzate sul digitale. Il lavoro dei nostri professionisti esperti in questi campi che ci permette oggi di disegnare i trend del futuro e di premiare le eccellenze nel campo digital».

Proprio i nuovi trend e le opportunità dell’era post-digitale, che vede il superamento del concetto di digitale come aspetto separato della strategia aziendale o della vita quotidiana delle persone – sono stati i protagonisti dell’evento di Bain, con una tavola rotonda arricchita dal contributi dei molti ospiti: Milana Glisic, managing director di Amazon Ads Italia; Simone Zucca, director agency and strategic partnerships di Google; Emanuele Nenna, ceo & chairman dentsu creative Sb; Eugenio Sapora, country manager italia di Too Good To Go; Francesco Bernabei, creative founder di Monogrid; Paolo Stella, influencer, direttore creativo, web strategy expert e scrittore ed Elena Marinoni head of trend research di Nextatlas.

«I team Bain di innovation & design, advanced analytics group e digital marketing», prosegue Pierluigi Serlenga, managing partner Italia di Bain & Company, «hanno creato uno strumento innovativo, che presentiamo oggi: questo tool ci ha permesso di analizzare in modo approfondito le performance digitali di oltre 100 aziende italiane ed internazionali attive in molti settori centrali per la crescita del sistema paese nel suo complesso: banche, assicurazioni, retail, beni di consumo, energia, moda e lusso, e travel».

Continua Emanuele Veratti, partner e digital practice leader di Bain & Company: «Proprio sulla base di queste analisi, abbiamo individuato, per questa prima edizione dei Digital Revolution Awards, tre aree cruciali per un’azienda che voglia avviare una strategia digitale di successo: customer experience, digital marketing e digital Esg. Abbiamo premiato quindi tre aziende che si sono distinte in queste tre aree in particolare: Prima Assicurazioni, Unieuro e Mugo».

Customer experience
Per la selezione del vincitore, Bain ha sviluppato un ranking, basato su score qualitativi e quantitativi, applicati a 15 dimensioni relative ai principali asset digitali (sito pubblico, mobile app, area privata) delle 50 aziende analizzate in termini di esperienze dell’utente. Gli asset digitali che si sono aggiudicati il punteggio più alto sono contraddistinti da 4 caratteristiche: sono funzionali, aggiungono valore, sono di facile utilizzo per il cliente e sono di impatto per i clienti. In questa area, Prima Assicurazioni si è classificata come leader.

Digital Marketing
La seconda area di interesse – per cui Unieuro si è aggiudicata il podio – è quella del digital marketing, per la quale Bain ha realizzato un’analisi quantitativa sulle performance in quattro aree: traffico, media optimization, performance sito e performance app. Per questo premio sono state analizzate oltre 100 aziende, operanti in 7 settori diversi, per un totale di 4,5 miliardi di visite sui rispettivi siti web. L’analisi ha riguardato oltre 2 milioni di Urls e 3,5 milioni di keyword.

Digital Esg
La terza area riguarda gli aspetti digital Esg, per la quale Bain ha valutato startup e realtà innovative che sfruttano gli abilitatori tecnologici e digitali per finalità sostenibili: dalla blockchain per la tracciabilità, agli algoritmi per calcolare l’impatto Co2 e molto altro. Per questa categoria, il massimo riconoscimento è andato a Mugo, realtà climate-tech italiana.














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