Bain: con l’Intelligenza Artificiale si può raddoppiare la produttività dei macchinari

Il 75% dei top manager intervistati considera l'intelligenza artificiale come la principale priorità nelle attività di R&S. È una delle principali conclusioni del Global Machinery & Equipment Report 2024. Il settore è uno dei pilastri dell'industria italiana, leader in ambiti come come macchine utensili, macchine per il packaging, macchine automatiche. Il commento di Andrea Isabella, senior partner e responsabile italiano del settore Advanced Manufacturing & Services di Bain & Company

Bain & Company ha reso disponibile la seconda edizione del Global Machinery & Equipment Report 2024. Emerge come le aziende di macchinari e attrezzature si trovino di fronte a un’opportunità senza precedenti per aumentare la loro produttività, con guadagni potenziali tra il 30% e il 50%, sfruttando l’intelligenza artificiale, il lean manufacturing, le innovazioni digitali e la sostenibilità. Il settore ha una grande importanza nell’ambito dell’industria italiana, ne è un pilastro insieme ad automotive e componenti, chimica e farmaceutica, siderurgia. Gli italiani sono tra i principali produttori mondiali di macchine utensili, macchine per il packaging, macchine automatiche.

«Le aziende dell’industria dei macchinari sono attualmente sottoposte a una pressione senza precedenti da molteplici direzioni: complessità legate alla catena di approvvigionamento, crescenti aspettative dei clienti e concorrenza feroce in mercati in continua evoluzione. In risposta a queste sfide, le aziende leader stanno adottando innovazioni all’avanguardia e strumenti digitali per migliorare le proprie prestazioni e rafforzare il proprio posizionamento», afferma Andrea Isabella, senior partner e responsabile italiano del settore Advanced Manufacturing & Services di Bain & Company.







L’adozione dell’intelligenza artificiale emerge come una priorità assoluta per i dirigenti del settore. Secondo la ricerca di Bain, il 75% dei dirigenti del settore manifatturiero considera l’adozione di tecnologie emergenti come l’IA come la principale priorità nelle attività di ingegneria e di ricerca & sviluppo.

La tecnologia dell’architettura è il principale ostacolo alla gestione della base installata.

«Le realtà più innovative stanno impiegando l’IA per risolvere una vasta gamma di problemi, dal procurement all’assemblaggio, dalla manutenzione al controllo qualità fino alla logistica dei magazzini. In un periodo di continue interruzioni delle supply chain, legate alle complessità macroeconomiche e geopolitiche, l’IA offre un vantaggio strategico nell’incrementare la resilienza e la sostenibilità delle aziende», aggiunge Isabella. «L’Italia è da sempre un’eccellenza nel settore dei macchinari, vantando una lunga lista di aziende di medie dimensioni che sono leader tecnologici nel loro settore. Tuttavia, in futuro, questo punto di forza potrebbe trasformarsi in una criticità con lo spostamento dell’attenzione dei vettori di crescita verso le tecnologie digitali e l’intelligenza artificiale, per le quali sono necessarie nuove competenze, investimenti e infrastrutture. Ciò rende ancora più importante il consolidamento del settore per affrontare efficacemente le sfide future».

La tecnologia sposterà in modo significativo i profitti del settore verso il software e le soluzioni digitali.

Il settore industriale sta utilizzando più chip e tecnologia IoT di qualsiasi altro settore: un segnale tangibile di come le aziende di macchinari stiano rapidamente abbracciando soluzioni digitali. Il potenziale è enorme: i player che sono già leader nelle soluzioni digitali raddoppiano i rendimenti per gli azionisti rispetto alla media del settore. Le nuove tecnologie di monitoraggio e diagnostica da remoto, come i digital twin – previsti in crescita di dieci volte, per un valore di 110 miliardi di dollari entro il 2028 – saranno fondamentali per creare nuovi servizi e generare ricavi. Il report mette anche in luce però anche un altro importante trend nel settore: il 47% delle grandi aziende di macchinari ha assunto impegni in termini di circolarità, concentrando gli sforzi principalmente sul riciclo e sulla riduzione dei rifiuti. Tuttavia, si osserva una crescente consapevolezza riguardo alla sostenibilità come fonte di valore aggiunto, che potrebbe offrire nuovi flussi di ricavi, maggiore resilienza della catena di approvvigionamento e accesso a nuovi mercati nei prossimi decenni.

«In un contesto in cui la personalizzazione è diventata una richiesta prioritaria, le aziende del settore si trovano a fronteggiare la sfida di offrire prodotti più veloci, economici e su misura rispetto al passato. Guardando al futuro, la chiave per il successo risiede nella capacità di progettare prodotti più duraturi, offrire servizi innovativi e adattarsi ai mercati circolari», conclude Isabella.














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