La ricerca “Italy Innovation Maturity” condotta da Bain & Company Italia analizza il livello di maturità aziendale nell’innovazione, coinvolgendo 60 leader globali in 10 settori diversi per comprendere come le aziende promuovano e attuino l’innovazione, identificando strategie vincenti e traducendo obiettivi ambiziosi in risultati concreti di valore per l’organizzazione e i consumatori.
Dall’analisi emerge come i settori dell’energia, della salute, dei prodotti di consumo e delle assicurazioni sono i più maturi nel Paese in termini di innovazione, con una diversificazione dei veicoli e una chiara strategia di go-to-market. Altre industrie – come le telecomunicazioni e la moda – mostrano invece spazi di miglioramento.
L’analisi identifica trend e successi aziendali per definire gli “innovation pattern”, con l’obiettivo di rendere l’innovazione un abilitatore chiave per il successo aziendale. Vengono osservati due tipi di soluzioni: Engine 1, incentrate sull’incremento della profittabilità attraverso l’innovazione applicata ai prodotti/processi esistenti, ed Engine 2, miranti all’innovazione radicale e alla diversificazione dei modelli di business.
«L’innovazione è il motore trainante nel panorama aziendale in costante evoluzione, dove le aziende cercano di differenziarsi in un mercato sempre più competitivo. Questo processo non è lineare, ma piuttosto iterativo, assumendo forme trasformative che influenzano l’azienda in modi diversi. È il fulcro di qualsiasi organizzazione che miri a ottenere un vantaggio competitivo e a esplorare nuove opportunità di business», spiega Emanuele Veratti, partner e digital practice leader di Bain & Company. «L’ecosistema dell’innovazione in Italia è in rapida crescita, con un’attenzione crescente alla sostenibilità e alla digitalizzazione. La collaborazione tra aziende, istituti di ricerca, università e start-up è fondamentale, con una proliferazione di veicoli innovativi e un aumento degli investimenti in Ricerca e Sviluppo. Le Joint Ventures e le partnership strategiche sono meccanismi preferiti per ottimizzare le sinergie e minimizzare i rischi».
L’analisi identifica in particolare cinque mentalità innovative:
Reinventor: si tratta di un’organizzazione che cerca nuove opportunità sia all’interno che al di fuori del suo settore principale per adattarsi ai cambiamenti del mercato, identificando possibilità ancora inesplorate e mantenendo un vantaggio competitivo.
Explorer: è un’azienda che cerca costantemente nuove opportunità per migliorare il servizio offerto ai clienti o per espandere la propria base clienti. Le aziende con questa mentalità si concentrano su un approccio orientato al futuro per scoprire nuove opportunità a valore aggiunto per il cliente finale.
Problem Solver:realtà che si concentra
sull’affrontare un numero limitato di sfide che influenzano significativamente la
soddisfazione del cliente, in modo puntuale e calmierato. Piuttosto che cercare molte
opportunità diverse, preferiscono identificare i problemi principali all’interno di processi ed esperienze cliente, e creare così soluzioni specifiche che rispondono a tali necessità.
Optimizer: un’azienda che si impegna a migliorare i propri processi aziendali cercando soluzioni innovative per aumentare la produttività. Queste aziende adottano un approccio pratico e mirato ai problemi, orientato al miglioramento del business e alla risoluzione delle principali sfide del dipartimento in esame. La loro innovazione si concentra sulla qualità e l’efficienza dei processi interni.
Prudent: l’organizzazione che predilige un approccio conservativo e attendista rispetto al mercato, facendo cambiamenti ponderati all’interno del proprio nucleo aziendale. Queste aziende non sono passive ma rimangono attente alla concorrenza e alle tendenze di mercato, pronte ad agire quando necessario. Per questo, la loro mentalità si colloca nell’intersezione tra i mindset in precedenza citati.
«La ricerca si estende oltre il lancio di nuovi prodotti o servizi. L’innovazione si basa su svariati elementi, ma dalla nostra ricerca emergono come prioritari i veicoli, la capacità di codificare un processo per la concreta realizzazione delle idee», afferma Lorenzo Ruggieri, expert partner innovation & design di Bain, «e infine un Innovation Mindset, ossia un caratteristico ma tangibile approccio all’innovazione”.